Recensioni di VirtuaVerse

Per gli amanti della pixel art e delle avventure grafiche vecchio stile, questo è un gioiellino fatto apposta per voi..un ottimo acquisto. Consigliatissimo !

Se vi piace il Cyberpunk dovete giocarci. Musiche meravigliose, atmosfera pazzesca e enigmi belli difficili (dovete seguire la trama e i dialoghi con attenzione, il rischio di perdersi dei pezzi è abbastanza alto). Consigliato!

Virtuaverse è un capolavoro sotto tutti gli aspetti. Theta division tocca vette inarrivabili per un'avventura grafica e merita sicuramente di stare nell'olimpo delle avventure grafiche con Revolution e Lucas. Unico neo, è vero che a volte ci si perde un po' negli enigmi, ma basta ragionarci un po' o far venire in nostro aiuto la nuova modalità storia, cosa che comunque sconsiglio perché ci si perderebbero troppe belle animazioni e scenari...

È difficile fare una bella avventura punta e clicca. Creare una storia coinvolgente con delle belle musiche ed associarla ad un buon gameplay interno. Ero scettico riguardo a Virtuaverse, ma mi sono ricreduto. Una volta giocato alle avventure della Lucas Arts difficilmente ci si aspetta di poter rivivere un “classico” o che una nuova avventura grafica diventi tale. Il pretesto di gioco è la realtà aumentata. Un qualcosa che conosciamo ma che non abbiamo mai sviluppato realmente. Immaginate di avere un impianto nel vostro sistema nervoso, che automaticamente manda in visione una realtà virtuale in aggiunta a quella fisica, per cui per esempio è possibile vedere fluttuare su ogni oggetto in un negozio il rispettivo prezzo in realtà aumentata. Questo è il pretesto di base di Virtuaverse, un futuro (ma anche un presente alternativo) in cui vige quella che viene definita “realtà permanente” per cui ogni essere umano sperimenta la realtà aumentata (permanente) e si isola pian piano dal mondo reale. Il protagonista è al di fuori di questo sistema, non ha un impianto permanente, ma ha un visore AR che può attivare a suo piacimento. E questo pretesto di gioco è condito da una storia affascinante fatta di 16bit nostalgia, dove personaggi mitizzati, divinità e fantasmi appaiono in AR, un racconto mitologico che passa per l’informatica moderna e antica. E c’è anche un’ Amiga 500 (chiamata nel gioco Lorraine 500 che corrisponde al rispettivo prototipo di computer), in cui un messaggio segreto viene mandato attraverso una Demo appunto Amiga, semplicemente geniale. Virtuaverse è un bel gioco, affascinante e coinvolgente. È già un classico cyberpunk, mandatorio per gli amanti del genere.

Amplificatori, cavi, floppy disk, modem 56k, videogiochi cabinati, stampanti ad aghi… i cimeli della rivoluzione digitale vengono eletti a totem, in una dialettica tra vecchio e nuovo che è da sempre parte della poetica cyberpunk, ma che in VirtuaVerse ha la forma di un inedito futuro vintage, in un opera che è soprattutto un atto d’amore verso l’estetica della generazione passata. (leggi la recensione completa su www.thecasualgamer.it)

Un vero punta e clicca, come Ron Gilbert insegna. Sembra di tornare a giocare a Zak McKracken. Bella la storia e ben sviluppati gli enigmi. È un gioco per gli appassionati del genere con una colonna sonora eccezionale. La storia è avveniristica come sempre nel genere fantascientifico e ovviamente offre ottimi spunti di riflessione rispetto all'utilizzo delle tecnologie e al nostro presente. Assolutamente da giocare

Un bellissimo punta e clicca, con una storia davvero ben fatta, piena di intrighi e anche di scene divertenti. Fortemente consigliato, spero di vedere altri giochi della Theta Division in futuro.

Un ritorno al passato in grande stile. Grafica retrò, giocabilità anni 90 e soprattuto una trama bellissima in un mondo cyberpunk. Aggiungeteci musiche azzeccate e atmosfera ben riuscita. Un gioco che non può mancare tra gli apapsionati del genere, tra gli amanti delle avventure grafiche old style e per coloro dai gusti raffinati. Ottimo consiglio per chi volesse affacciarsi al genere.

Un'ode d'amore per una creatura quasi magica: il computer. Un organismo fin dagli albori simile ad un organismo fatto di organi, principali e secondari, che comunicano tra loro grazie ai cavi e bisognosa di nutrimento e mezzi di comunicazione col mondo esterno. Gli eroi di questo gioco sono paladini dell'hardware e della "macchina" elaboratrice, sono i possibili "nuovi nostalgici" futuri, un elitè di patiti, profondi conoscitori dell'antiquariato informatico, ultimo bastione in terra nemica contro la realtà virtuale, la dematerializzazione e il transumanesimo. Naturalmente per un gioco così strettamente legato emotivamente al passato non si poteva scegliere altro che la forma dell'avventura grafica classica. Quindi niente mini-giochi, nemmeno enigmi da dialogo ma solo enigmi da inventario e ambientali. Anche la grafica pixel-art e la scelta di non inserire un doppiaggio (forse anche per ragioni economiche quest'ultima) sono coerenti con la linea scelta. Il pixellato forse poteva essere fatto meglio, in particolare c'è spesso un contrasto eccessivo di qualità tra il nostro personaggio e gli altri, e talvolta anche con l'ambiente stesso. La storia, è anche molto classica e al tempo stesso molto attuale. Vi sono tutti gli ingredienti tipici del filone fantascientifico, l'IA al controllo di tutto che perde il controllo, l'umanità assuefatta alla tecnologia, realtà virtuale a non finire e gruppi d'opposizione sotterranea. Forse sarebbe stato necessario un prologo maggiormente informativo per far comprendere bene il mondo in cui ci troveremo con Nathan, il nostro protagonista; anche un piccolo testo introduttivo alla Blade Runner sarebbe bastato. Invece dovremo arrangiarci raccogliendo informazioni lungo la strada, scontate per Nathan, ma non per noi, e che comunque non ci offriranno mai un quadro completamente soddisfacente. Per il resto la storia è abbastanza interessante, si integra perfettamente con il flusso del gameplay con enigmi a difficoltà media ben distribuiti quasi sempre in tutta la mappa. Infine ottime le musiche, ritmate e adatte al contesto cyberpunk. Concludendo Virutaverse è un prodotto artigiano non privo di spigolosità ma capace di incantarti se sei un nostalgico del scii-fi e sei stato anche tu testimone del passaggio dal vhs al blu-ray, del floppy-disk al cloud, dal cabinato alla console.

Setting meraviglioso ✓ Enigmi intelligenti ed impegnativi senza essere frustranti ✓ Trama seria e con la giusta dose di ironia ✓ Aspetto grafico allo stato dell'arte ✓ Musica stratosferica ✓ Insomma, è un capolavoro. In tutto e per tutto. Non fatevelo scappare!