Tempo di gioco:
517 minuti
Voto: 79\100
Gioco rompicapo indipendente sviluppato da due persone (Kyler Gabler e Ron Carmel) nel 2008. In seguito venduto sia su steam che su Wii tramite virtual console, si merita il suo successo.
Partendo senza essere pretenzioso, World of Goo nasce da un'idea originale di puro gameplay: livelli puzzle game il cui obbiettivo è far entrare dentro un tubo aspiratore un dato numero di palline nere (chiamate Goo); la difficoltà sta nel raggiungere il tubo, per cui sarà necessario creare delle strutture ad assi. Ogni Goo viaggia senza scopo all'interno di una minuscola struttura iniziale composta da travi verticali, orizzontali o diagonali. Prendendo un singolo Goo col cursose del mouse sarà possibile posizionarlo in un luogo desiderato: in un punto qualunque dello schermo il Goo precipiterà seguendo la fisica ed atterrando ovunque gli sia consentito; se invece posto in prossimità della struttura genererà un nuovo fulcro collegato alla struttura stessa per mezzo di altre travi. La logica delle travi dipenderà dal tipo di Goo che si utilizza (nel corso del gioco, andando avanti, vi saranno vari tipi di Goo), in linea generale il Goo si collegherà a tutti gli altri Goo adiacenti che fanno a loro volta da fulcro per le travi, entro una certa soglia di distanza limite, divenendo fulcro a sua volta. Alcuni tipi di Goo (quelli neri) diventeranno dei fulcri irreversibili, andando a formare delle strutture che non si potranno alterare; altri (come quelli verdi) potranno essere ripresi col cursore in qualsiasi momento, correggendo il tutto, cosa che in alcuni livelli sarà richiesto. Il tubo aspiratutto che funge da traguardo inghiotte soltanto i Goo che viaggiano senza scopo all'interno degli assi della struttura, pertanto almeno un elemento della struttura dovrà essere abbastanza vicino al tubo per potergli permettere di aspirare il numero di Goo richiesto dal livello (e se lo si sforerà si otterrà ovviamente un punteggio maggiore). La parte complessa del gioco sta nel trovare di volta in volta strutture ingegneristicamente efficaci che reggano durante il percorso e non crollino rovinosamente facendo precipitare tutto quanto nel baratro, obbligando a ricominciare tutto da capo. Come facilitazione sono presenti alcune "lucciole" nello sfondo che, se cliccate, permetteranno al giocatore di tornare indietro di una mossa.
È richiesto l'utilizzo del solo mouse (e del puntatore Wiimote su Wii. "A" per cliccare).
La fisica del gioco è ben curata, segue delle sue leggi che si imparano ben presto a capire, riuscendo ad entrare in sintonia con il peso, l'elasticità e la forza di trazione delle strutture dei Goo, elementi la cui conoscenza è indispensabile per fare dei progetti ottimali allo scopo di finire il livello.
In tutto il gioco ha 5 capitoli, tutto sommato è abbastanza corto dal momento che lo si può finire in una manciata d'ore, anche se naturalmente dipende dalla bravura e l'ingegno del giocatore. Data la sua natura, avrebbe potuto benissimo essere un gioco infinito, poichè difficilmente stufa, inoltre il carattere stesso del gameplay è quello di essere un mero passatempo i cui livelli si risolvono in un paio di minuti.
Lo stile grafico è semplicissimo, si presenta come un flash game bidimensionale costituito da artwork digitali dai colori vivaci a gradienti che danno al videogioco un tono morbido, un po' gommoso. Vi sono alcuni sporadici video animati in flash nel medesimo stile, molto ingenui ed approssimativi (talvolta anche un po' troppo). Non è una cima stilstica, ma è coerente e funzionale all'esperienza videoludica.
Di sottofondo c'è una mini-trama che vede i Goo come protagonisti in quanto strano elemento in continua espansione utilizzato per fini industriali e commerciali da fantomatiche multinazionali. L'atmosfera è ironica e sarcastica, un po' satirica. Si percepisce un'aura lievemenete sinistra ma al contempo buffa alla Tim Burton. Anche se il banale ma giusto paragone deve tanto alla similitudine stilistica delle musiche con quelle di Danny Elfman. Musiche molto belle a mio parere (e composte dallo stesso Gabler): sono a registri midi e seguono quella tonalità a cavallo tra il macabro e il comico frizzante, rimarcato per esempio da un largo uso del coro accompagnato da orchestre di strumenti ad arco, con pizzicati e percussioni dal ritmo frenetico e incalzante, accostate a temi più drammatici e desolanti, altri dal tono solenne e vagamente patriottico e altri ancora con una vena funky. La colonna sonora accompagna alla perfezione i livelli, fornendo uno stimolo ulteriore.
In buona sostanza un gioco allettante, semplice, che non annoia, molto pulito. Un "giochetto", si potrebbe dire (senza accezioni negative). Il suo prezzo (10 euro) si può anche pagare, anche se, fosse stato molto più lungo, l'appagamento sarebbe stato maggiore.
Consigliato se vi annoiate o se volete dare sfogo al vostro estro creativo nel tempo libero. Ottimo anche per i non-videogiocatori abituali.
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