Tempo di gioco:
12058 minuti
La serie di Tales Of è una delle mie preferite, e quando ho sap.uto (questa sì che è censura) che il nuovo titolo non sarebbe uscito solo su console ho fatto i salti di gioia, essendomi perso tutti quelli per PS3. "Un Tales su PC? Mio al lancio!" Ma la domanda era: ne varrà la pena? Meriterà? E la conversione sarà buona o ai livelli di Batman? OK, era più di una domanda.
In ToZ seguiamo le vicende di Sorey, un ragazzo cresciuto assieme ai serafini, creature invisibili agli umani, che si trova a vestire quasi per caso i panni di Redentore, colui che è predestinato a liberare il mondo dalla minaccia del male destreggiandosi nel frattempo tra i soliti intrighi politici ed ecclesiastici.
Sorey e gli altri personaggi che via via si aggregano (ma pure quelli di contorno) sono di gran lunga l'aspetto migliore del gioco, come ogni Tales Of che si rispetti: ottimamente caratterizzati, grazie a una mezza infinità di dialoghi e skit (tutto interamente doppiato) riusciamo a conoscerli, ad affezionarci a loro, a capire cosa pensano e a vederli crescere e maturare nel corso del lungo viaggio che li aspetta.
La trama in generale è interessante e ben raccontata, ha i suoi momenti più deboli e quelli più epici come qualsiasi gdr e il suo svolgimento si stacca un po' dal canone dei Tales Of, almeno quelli che ho giocato io: spesso, infatti, verso la metà della storia si aveva di solito un completo e netto ribaltamento di storia e convinzioni, che metteva sotto una nuova luce determinati personaggi o aspetti della trama.
Qui, al contrario, è tutto molto più "lineare" e simile a uno Zelda: c'è l'ignaro eroe destinato per qualche motivo a essere tale, il nemico chiaro fin dal filmato di apertura, il necessario percorso attraverso i soliti templi elementali per diventare più forti e poterlo sconfiggere. Niente eventi/rivelazioni sconvolgenti e inaspettate, o comunque poche, ma una storia semplice e classica di bene e male con giusto qualche tonalità di grigio.
Anche la parte "shonen" della saga è assente in questo titolo, termine sicuramente sbagliato ma con cui intendo la struttura a gerarchie dei nemici. Avete presente, no?, prima ci sono i 5 comandanti, poi i 3 generali, poi i 2 capi, poi l'ultimo e.. basta. È una cosa parecchio presente nei Tales Of, con ripetuti scontri con i subvillain che diventano vere e proprie nemesi, finché man mano non li si sconfigge tutti, uno alla volta. In Zestiria invece ci sono pochi cattivi secondari, giusto una manciata che si affacciano alla storia solo ogni tanto. Una scelta stilistica che dopo Symphonia, Abyss o altri mi ha lasciato un po' così, ma che comunque non considererei un difetto. Va a gusti, e oh: a me le gerarchie nemiche piacciono un sacco.
Parlando di gameplay, non è troppo diverso dagli altri Tales, ma un paio di scelte le ho trovate discutibili. Non voglio dilungarmi troppo nei dettagli, ma mi sembra giusto citarle:
1) Il sistema di combattimento funziona bene, ma il gioco continua letteralmente fino alla fine a suggerire nuove strategie, il che lo rende molto complesso... almeno in teoria. Sì, perché in una battaglia con 6-7 nemici che vanno dove vogliono, gli alleati pure, la telecamera pure, è praticamente IMPOSSIBILE mettere a frutto le strabilianti tattiche di combattimento avanzate che vengono suggerite. Le battaglie sono spesso confusionarie, perciò ci si limita a usare sempre le stesse tecniche che funzionano, e la complessità del sistema va sprecata.
Nota a margine per l'IA alleata, che è scarsina e specialmente alle difficoltà più alte li fa fiondare tra gli attacchi dei boss venendo oneshottati 30 volte in una battaglia.
2) Le skill. In soldoni: ogni pezzo di equip ha delle skill (rune), i pezzi si possono fondere per avere più skill su un singolo pezzo se gli slot non si sovrappongono e tali skill possono essere allineate in una tabella al fine di sbloccare utili bonus. Un'altra cosa che sulla carta è molto bella e favorirebbe la personalizzazione, ma nella realtà meno. Questo per due motivi: primo, il farming è terribile. I nemici hanno un drop rate bassissimo e possono volerci ore finché droppino QUEL pezzo che serve a voi, con LA skill che serve a voi nello SLOT che serve a voi per permettere la fusione; secondo, una volta che finalmente si è fatto un allineamento potente dopo ore di farming, si tende a non cambiare più equip per non perderlo. Così, ad esempio, in uno scontro con nemici che infliggono status alterati, si fa molto prima a riprovarlo un paio di volte finché non lo si supera piuttosto che equipaggiare qualcosa che sì, protegge dallo status alterato, ma ha magari skill diverse e fa quindi perdere l'allineamento e i bonus che ne conseguono. E figuriamoci farmare qualcosa apposta per quello scontro. L'idea delle skill è molto buona, ma per come sono pensati, il drop rate e il sistema di fusione sono dettati all'80% dalla fortuna (si possono influenzare in minima parte) e non invogliano assolutamente il giocatore a farmare per creare allineamenti utili, o al massimo una singola volta per partita, e ad accontentarsi di ciò che si trova in giro.
Sul lato tecnico, graficamente è davvero molto pulito e la struttura a quasi-open world ne beneficia assolutamente. Correre liberamente per pianure e colline piene di nemici visibili è bellissimo, e ha qualcosa di Xenoblade, se non altro il senso di grandezza di qualsiasi cosa rispetto a noi (questo perché le battaglie sono in area reale).
La conversione è ottima, ha il limite di 30 fps (sento voci di mod per 60) ma non ce ne si accorge neppure, il gioco è fluidissimo anche alle impostazioni massime e non presenta il minimo problema, di caricamenti, bug o altro. Unica rogna, come già accennato prima, è la telecamera, che durante le battaglie si prodiga spesso e volentieri in inquadrature che nessun essere umano farebbe mai, ma essendo così già su console era improbabile che rimediassero.
Per quanto riguarda l'audio, oltre a un monumentale doppiaggio sia giapponese che inglese con voci azzeccatissime in entrambi, la colonna sonora di Sakuraba e Shiina in stato di grazia è una delle migliori che abbia mai sentito, e non solo tra i Tales Of. Tentare di descriverla sarebbe riduttivo, perciò fidatevi, compensa in pieno alla versione da noi purtroppo solo strumentale dell'altrimenti stupenda opening.
Nota di merito anche alla traduzione italiana, perfettamente fedele anche agli innumerevoli giochi di parole e battute intraducibili.
La longevità si attesta sulle canoniche 40-50+ ore per la main story, ma ne serviranno decisamente di più se si decide di completare magari senza guida anche tutte le subquest, dungeon post-game e via dicendo, senza contare gli achievement, per quelli a cui interessano. E al contrario di altri titoli c'è poco di missabile, le subquest sono fortunatamente sempre indicate.
L'unico DLC presente, Alisha's Story, prosegue dalla fine del gioco ed è abbastanza interessante per capire alcune cose rimaste in sospeso, ha buoni dialoghi ma un dungeon labirintico con 775468 piani che vi romperà un po' il cazzo. Dura giusto una manciata di ore, comunque.
Per concludere, non sarà il Tales Of con la trama più contorta e imprevedibile di sempre, ma rimane un titolo di ampio respiro divertente da giocare ed esplorare, con ottimi personaggi e una realizzazione tecnica di tutto rispetto. Qualche aspetto del gameplay poteva essere pensato molto meglio date le premesse, ma nessuno di essi rovina irrimediabilmente l'esperienza, e nel caso basta abbassare la difficoltà a piacere.
Perciò sì, a conti fatti direi che ne è valsa decisamente la pena.
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😃 : 3