The Town of Light
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Valutazione

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Recensioni di The Town of Light

12 marzo 1938, Renée, 16 anni, viene strappata via dalla sua realtà, la sua unica colpa quella di non sapere quale fosse il suo posto nel mondo.
ID applicazione433100
Tipo di applicazioneGAME
Sviluppatori
Publisher Wired Productions, LKA
Categorie Giocatore singolo, Obiettivi di Steam, Steam Cloud, Supporto completo per controller, Riproduzione remota su TV, Carte collezionabili di Steam, Supporto VR
Generi Indie, Avventura
Data di uscita26 Feb, 2016
Piattaforme Windows
Lingue supportate Portuguese - Brazil, French, Spanish - Spain, Simplified Chinese, Traditional Chinese, Greek, English, Italian, German, Ukrainian, Japanese

The Town of Light
2 633 Recensioni totali
2 092 Recensioni positive
541 Recensioni negative
Perlopiù positivo Punteggio

The Town of Light ha ricevuto un totale di 2 633 recensioni, con 2 092 recensioni positive e 541 recensioni negative, ottenendo un punteggio complessivo di "Perlopiù positivo".

Grafico delle recensioni


Il grafico sopra illustra l'andamento delle recensioni per The Town of Light nel tempo, mostrando le variazioni dinamiche nelle opinioni dei giocatori man mano che vengono introdotti nuovi aggiornamenti e funzionalità. Questa rappresentazione visiva aiuta a comprendere la ricezione del gioco e la sua evoluzione.


Recensioni recenti di Steam

Questa sezione mostra le 10 recensioni più recenti di Steam per il gioco, evidenziando una varietà di esperienze e opinioni dei giocatori. Ogni recensione include il tempo totale di gioco, insieme al numero di valutazioni positive e negative, offrendo una chiara indicazione del feedback della community.

Tempo di gioco: 224 minuti
Un gioco assolutamente da giocare, premetto di aver visitato il manicomio di Volterra e i programmatori di questo gioco lo hanno fatto uguale, mancano un paio di parti, come per esempio il muro di Fernando Nanetti, per il quale il manicomio è famoso, ma di lui ci sarà una piccolissima apparizione verso il finale del gioco in un flashback. Storia molto interessante e immersiva.
👍 : 1 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 201 minuti
Definirei "The Town of Light" un'esperienza più che un videogioco. Ho voluto dare una chance a questo gioco italiano e fin da subito ho apprezzato l'ambientazione che richiama appunto le campagne toscane. Il gameplay è molto scarno, quasi un punta e clicca guidato, con momenti (a mio parere) a volte troppo lunghi di narrazione, ma indispensabili per godere a pieno della trama. Può essere definito horror non tanto per il gioco in sé, ma quanto più per il fondo di verità storica che ha condiviso, a tratti da brividi. E' un gioco duro, intenso, molto profondo e in alcuni momenti può anche urtare la sensibilità di qualcuno, ma tutto con eleganza. Dura un paio di ore, ma vale la pena giocarci per vivere questa esperienza, lo consiglio molto! Ma attenzione, da giocare nel mood adatto.
👍 : 2 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1016 minuti
The Town of Light è un'esperienza ludica in cui vestiremo i panni di Reneé, un'ormai donna, che decide di rivivere i ricordi legati al periodo in cui fu ricoverata presso l''istituto di igiene mentale. Tale decisione viene presa da Reneé perché non ricorda più tali avvenimenti e rileggendo la sua cartella clinica cerca di far riaffiorare quei ricordi scomparsi. Ambientato in Italia, e di preciso a Volterra, The Town of Light mi ha lasciata piacevolmente sorpresa. Non avremmo mostri da cui scappare, se non quelli interiori di Reneé. Passo passo dovremmo rivivere quindi i ricordi della ragazza (16enne all'epoca del ricovero), e dovremmo cercare di scavare bene e di scoprire la realtà giusta, in quanto nel corso del gioco sarà possibile accedere a dei capitoli "alternativi", che si sbloccheranno in base a delle scelte che faremo nel corso della nostra avventura. Gli ambienti sono ben ricostruiti, l'ospedale abbandonato mette molta suggestione e claustrofobia, ma gli spazi aperti danno molto senso di serenità. Quella di Reneé è una storia cruda, violenta a volte, ma non per nemici che ti inseguono o spargimenti di sangue, ma perché rivivi attraverso i suoi occhi tutto quello che avveniva negli anni 30/40 negli istituti di igiene mentale; a volte anche soprusi. E' una storia di amicizia e di solitudine, di depressione e di gioia. Di violenza fisica e mentale. E' qualcosa che bisogna provare per capirlo.
👍 : 12 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 214 minuti
Ottimo nel contenuto, scadente nella forma. Il messaggio, la morale, la storia, chiamatela come volete, di The Town of Light assume un'importanza culturale enorme e, anche solo per questo motivo, mi sento di consigliare questo titolo. Come detto anche da altri, e come accade spessissimo in questo genere di videogiochi, il gameplay e la resa tecnica passano indubbiamente in secondo piano rispetto a ciò che viene tramandato al giocatore soprattutto quando ci troviamo di fronte a tematiche come quelle della salute mentale e la responsabilità sociale e civile che tutti abbiamo nei confronti di individui affetti da patologie psichiatriche. Oltre a questo va sottolineato che, comunque la si pensi, la storia narrata è toccante e fonte di numerose riflessioni. Alla sua conclusione lascia un senso di amarezza e rabbia, sintomi di una storia che tutto sommato ha toccato le corde giuste ed è riuscita a pieno a colpire nel segno. Dal punto di vista puramente tecnico però siamo ben lontani dallo stesso risultato: il titolo, di natura palesemente indipendente pecca sotto quasi tutti gli aspetti che vanno a comporre il videogioco in quanto media. L'ottimizzazione dell'engine (Unity) è scarsa e anche con un computer di fascia alta e nuova generazione è facile avere un framerate instabile e che non raggiunge comunque valori decenti. Alcune scelte stilistiche, purtroppo, lasciano un po' il tempo che trovano. Ci sono, ad esempio, lunghe sequenze audio con schermo completamente nero, ovviamente realizzate per cercare di immedesimare il giocatore in quei momenti nella maniera più realistica possibile ma, purtroppo, per colpa di un comparto audio decisamente sotto la media, non riescono nel loro intento e risultano semplicemente riempitive, noiose, troppo lunghe. Lo stesso si può dire delle numerose sequenze con effetto "corridoio che si allunga", fin troppo presenti e si impongono davvero troppo sulla narrazione, si poteva benissimo trasmettere lo stesso identico messaggio senza esagerare con la lunghezza di simili sequenze. Infine, è presente anche una fase di gioco ambientata in una locazione estremamente labirintica, verso la fine del gioco, colpo di grazia sul giocatore oramai sfiancato da tutti gli altri inciampi stilistici già menzionati. Graficamente altalenante e questo, a parer mio, è un problema. Generalmente non do grande importanza alla grafica, fintanto che è funzionale la apprezzo a prescindere, ma qui, per la prima volta, mi sono ritrovato a storcere il naso più di una volta: in linea di massima la grafica è veramente gradevole, i modelli e le texture ambientali sono buoni (la resa virtuale del manicomio di Volterra è da standing ovation, complimenti), bellissima e con ottima resa la scelta di inserire fotografie e documenti reali all'interno dell'aria di gioco, eccezionali i fondali prerenderizzati del cielo e delle montagne all'orizzonte. I disegni e le animazioni 2D sono qualcosa di pazzescamente bello. Purtroppo però, i modelli degli esseri umani sono estremamente scadenti e stonano tantissimo con la buona qualità di tutto il resto, risultando come una macchia d'inchiostro su un quadro altrimenti di ottima qualità. Questo aspetto è accentuato a tal punto da rovinare le numerose sequenze animate con modelli 3D. E qui mi viene da dire: ma se avevate a disposizione un artista in grado di fare disegni e animazioni così belli, perchè non sfruttarlo anche per le cutscene? C'era davvero bisogno di utilizzare quei modelli poligonali osceni? Sono convinto che l'utilizzo più intensivo di disegni o scene animate disegnate non avrebbero affatto rovinato l'immersività, anzi. Arriviamo quindi alla nota più dolente di The Town of Light, il comparto audio. Al contrario della grafica, non mi stancherò mai di sottolineare l'importanza dei suoni e di una colonna sonora di alta qualità in un videogioco SOPRATTUTTO quando stiamo parlando di un'avventura grafica moderna o, termine che odio profondamente, "walking simulator". Davvero, dei suoni di qualità e una colonna sonora presente e d'impatto riescono a trasformare un titolo nel complesso mediocre in un'esperienza con la E maiuscola. Qui purtroppo la colonna sonora, seppur bella e appropriata, è quasi assente, fin troppo assente. In principio ho sospettato ad una voluta scelta stilistica ma procedendo nel gioco fino alla sua completezza posso tranquillamente affermare che decisamente, qualunque fosse l'intento degli sviluppatori, una colonna sonora più presente avrebbe sicuramente giovato. E non poco. Gli effetti sonori, anche questi fin troppo poco presenti, hanno anche il difetto di non essere proprio all'altezza della situazione: mancano tantissimi effetti come quelli dei chiavistelli delle porte ad esempio, spesso si interagisce con qualcosa aspettandoci un qualche tipo di suono e invece il nulla più totale. Spiazzante. Anche i suoni ambientali sono carenti se non praticamente assenti: ad esclusione del cinguettio degli uccelli e qualche fruscio di foglie o cigolio non c'è altro ad evidenziare l'atmosfera. Siamo in un manicomio abbandonato, l'uso di suoni ambientali dovrebbe essere esagerato per immergere il giocatore nell'ambientazione, soprattutto considerata l'altissima qualità visiva già menzionata. Dubbioso anche riguardo ai "quiz" che compaiono ogni tanto durante l'avventura. Il senso è poco chiaro, le opzioni poco esaustive e fin troppo semplicistiche/superficiali, soprattutto paragonate all'importanza della tematica trattata, tutt'ora non ne ho capito la necessità ma, indubbiamente, l'idea poteva essere ottima se implementata con più cura e attenzione. In conclusione, malgrado la valanga di difetti da me elencati, questo gioco va consigliato, a prescindere. Soprattutto tenendo a mente che questa è a tutti gli effetti l'opera prima di LKA, possiamo aspettarci un miglioramento tecnico nei prossimi lavori, sperando magari anche in un futuro remake di The Town Of Light, gioco bellissimo ma che soffre enormemente dell'inesperienza del team.
👍 : 4 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 379 minuti
L'ho appena concluso, e scrivo sull'onda della scossa emotiva che mi ha dato questa bellissima e suggestiva narrazione. Sono commosso. Penso al grande lavoro di documentazione e ricerca che deve esserci stato dietro, ed anche alle motivazioni: far conoscere una storia umana tra tante che hanno subito questo triste destino. Il fatto che sia stato tutto vero in un passato recente dà i brividi e fa pensare. The town of light è un titolo che più che giocare, si vive. Complimenti a tutte le persone che ci hanno lavorato; perché la narrazione, le atmosfere, la grafica, i disegni, tutto è fatto sorprendentemente bene; con i momenti di pathos ed i flashback che arrivano nei momenti in cui si è più ricettivi. Sono felice di avere fatto questa esperienza. Grazie.
👍 : 2 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 321 minuti
Sicuramente un bel gioco. Inquietante ed anche un po' disturbante verso le ultime fasi.. abbastanza "tranquillo" per il resto, poiché si concentra prevalentemente sull'ambito narrativo rispetto al gameplay effettivo che, difatti, risulta molto pacato. Gli indizi/indicazioni forniti riguardo come proseguire durante la storia però sono quasi inesistenti: nonostante in molti casi sia abbastanza intuitivo, a volte necessiterebbe di qualche chiarimento in più, a mio parere.
👍 : 2 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 231 minuti
Avventura in prima persona che racconta la realtà dei manicomi in Italia, prima della loro chiusura alla fine degli anni settanta. In particolare questo gioco si sofferma sulla storia di una ragazza poco più che adolescente, internata presso il manicomio di Volterra. Il gioco in quanto a narrazione è davvero ben fatto, le meccaniche sono basilari e riguardano principalmente una componente esplorativa in prima persona, in modo da consentire al giocatore di comprendere a pieno trama e storia. Presenti eventuali oggetti collezionabili. Come gioco ha la sua giusta dose di inquietudine, visto il tema trattato, io non sono facilmente impressionabile riguardo ad atmosfere di questo genere (i tre Dead Space che a stomaco sono peggio di questo paradossalmente non mi avevano impressionato per un cazzo) ma ammetto che la scena finale (senza spoiler tranquilli), può non essere adatta per coloro che si impressionano o hanno lo stomaco debole in quanto anche se è palese che è ricostruita da un comparto grafico dal budget basilare, è stata fatta decisamente troppo bene, ad un certo punto iniziava a "darmi fastidio" per il realismo con cui è stata realizzata. Se giocherete a questo titolo capirete il perchè, io vi ho avvisato. La mia valutazione nel complesso è positiva, questo titolo merita di essere giocato almeno una volta, complimenti ai miei connazionali per il lavoro.
👍 : 6 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 480 minuti
Sempre più spesso viene affermato come il videogioco, nella sua capacità di convogliare narrazione e immedesimazione del giocatore, possa essere un forte veicolo di storie, valori, conoscenze, prospettive, arte. Difficile, però, elencare i videogiochi che riescano a convogliare questi ed altri concetti, e a farsi portavoce del medium videoludico come qualcosa di più del semplice strumento d'intrattenimento. "The Town of Light" è forse, tra tutti i videogiochi che conosco, uno di quelli che meglio rispecchia questa descrizione. Può definirsi, a pieno titolo, come videogioco artistico, di grande valore narrativo, un vero prodotto creativo alla pari di un libro, un film o un quadro. La vicenda, ambientata nel vero ex-manicomio di Volterra, tra gli anni 30-40, segue la storia di Renée, paziente ricoverata nel suddetto ospedale psichiatrico, della quale riusciremo a conoscerne ogni vicenda e ogni pensiero (razionale, irrazionale, emotivo, confuso, vero, falso, allucinato), mentre la seguiremo in ogni anfratto e ogni segreto dell'edificio in decadenza, dalla nostra posizione privilegiata di spettatori/attori in prima persona. "The Town of Light" è un videogioco horror, ma non farà mai nessun tentativo per spaventarvi, salvo sporadici stridii e immagini agghiaccianti. Non cercherà di farlo semplicemente perché non ce ne sarà bisogno: l'orrore dei manicomi psichiatrici era reale, così come le vite accartocciate e distrutte dei pazienti. "The Town of Light" non è gentile con il giocatore, e non farà mai niente per addolcire la pillola, o presentare una visione dei fatti che riesca ad attutire l'impatto con la verità. La demoniaca contraddizione di questi luoghi (fortunatamente aboliti con la Legge Basaglia, benché rimangano alcuni problemi nella gestione degli OPG, così come in generale della visione della psichiatria in Italia e nel mondo) angoscerà da sola il giocatore, lo accompagnerà in un mondo che forse non conosce, forse non ha mai sfiorato o anche solo pensato, ma non per questo meno umano, meno degno, meno vero; un mondo che difficilmente dimenticherà, e sul quale, si spera, vorrà provare ad allargare lo sguardo e l'orizzonte mentale, anche e soprattutto dopo aver chiuso il gioco. La ricostruzione fedele dell'ambientazione, insieme a una sapiente e magistralmente intessuta capacità di fornire una prospettiva completa dei travagli mentali di Renée, sono quanto basta per costruire un horror che non vi farà mai saltare sulla sedia, ma non vi farà neanche dormire la notte. Non è certo un gioco per tutte le età, né per tutti i palati: nondimeno, va giocato. "The Town of Light" è un gioiello tutto italiano, sia nella programmazione/scrittura che nella linfa vitale, ed è difficile trovare in questo settore un gruppo del Bel Paese che sappia distinguersi con un prodotto di alto, anzi, altissimo livello. Se non fosse un termine abusato, lo definirei un capolavoro. Voto: 10/10 (con lode).
👍 : 12 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 159 minuti
Town of light non è un videogioco, o almeno non nel senso classico del termine. Una volta chiarito questo posso dirvi che è un esperienza autentica, a tratti toccante, in grado di immergervi all'interno di una storia dove sarete protagonisti della vita nei manicomi realmente esistiti anni fa in italia. La storia infatti è ispirata da una storia vera, dove verremo catapultati all'interno dei pensieri e dei ricordi di una ex paziente di manicomio ormai abbandonato a volterra. Ammetto che ho acquistato questo gioco pensando fosse un horror, ma dopo la prima mezzoretta di gioco mi sono reso conto di trovarmi di fronte di più a un interactive drama, genere a se stante di cui fa parte anche dear esther et similia. Il gioco dura appena poco più di due ore, ma sono due ore decisamente intense, la storia ti entra dentro e se si ha la pazienza di giocarlo tutto d'un fiato allora si verrà ricompensati con un immedesimazione che pochi altri titoli sono riusciti a regalare. Il team di sviluppo italiano ha fatto un ottimo lavoro, forse peccando un po di comunicazione dato che appunto, come detto in precedenza, a guardarlo da fuori può sembrare un horror, cosa che non è.
👍 : 18 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 2185 minuti
Storia coinvolgente , struggente e mai banale Vestirete i panni di Renee’ che nel 2016 va a rivisitare i luoghi del manicomio di Volterra dove era stata paziente a cavallo degli anni ’30-’40 fino all’eta’ di 23 anni ( Unica nota stonata il fatto che , quindi , dovrebbe avere circa 100 anni la protagonista che vi porta a fare questo viaggio ) Questo viaggio , come si puo’ immaginare , è costellato di mille ricordi , fatti di tristezza , sofferenza , abusi ( anche semi-incestuosi…senza spoilerare ) e pratiche disumane verso i pazienti che vanno dai maltrattamenti psicologici , all’elettroshock fino a terminare alla lobotomia , pratica altamente invasiva usata fino al 1950 e che rendeva i pazienti il piu’ delle volte come dei vegetali Insomma ricalca la vera storia del manicomio di Volterra , dove se non entravi pazzo ci diventavi all’interno e dove molte morti sospette , violenze sessuali ed aborti indotti venivano schifosamente coperti dal direttore , dai medici e dagli infermieri Gioco indipendente italiano dove la storia è descritta in maniera magistrale Altamente consigliato , ma per le tematiche sappiate bene a cosa andate incontro : presenti alcune scene di nudo integrale e molte dettagliate descrizioni di violenze , quindi , capirete è un gioco molto psicologico , che punta ad entrare dentro la tua anima Semmai prendetelo in saldi se non siete convintissimi Voto 78/100
👍 : 28 | 😃 : 5
Positivo
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