Tempo di gioco:
214 minuti
Ottimo nel contenuto, scadente nella forma.
Il messaggio, la morale, la storia, chiamatela come volete, di The Town of Light assume un'importanza culturale enorme e, anche solo per questo motivo, mi sento di consigliare questo titolo.
Come detto anche da altri, e come accade spessissimo in questo genere di videogiochi, il gameplay e la resa tecnica passano indubbiamente in secondo piano rispetto a ciò che viene tramandato al giocatore soprattutto quando ci troviamo di fronte a tematiche come quelle della salute mentale e la responsabilità sociale e civile che tutti abbiamo nei confronti di individui affetti da patologie psichiatriche.
Oltre a questo va sottolineato che, comunque la si pensi, la storia narrata è toccante e fonte di numerose riflessioni. Alla sua conclusione lascia un senso di amarezza e rabbia, sintomi di una storia che tutto sommato ha toccato le corde giuste ed è riuscita a pieno a colpire nel segno.
Dal punto di vista puramente tecnico però siamo ben lontani dallo stesso risultato: il titolo, di natura palesemente indipendente pecca sotto quasi tutti gli aspetti che vanno a comporre il videogioco in quanto media.
L'ottimizzazione dell'engine (Unity) è scarsa e anche con un computer di fascia alta e nuova generazione è facile avere un framerate instabile e che non raggiunge comunque valori decenti.
Alcune scelte stilistiche, purtroppo, lasciano un po' il tempo che trovano. Ci sono, ad esempio, lunghe sequenze audio con schermo completamente nero, ovviamente realizzate per cercare di immedesimare il giocatore in quei momenti nella maniera più realistica possibile ma, purtroppo, per colpa di un comparto audio decisamente sotto la media, non riescono nel loro intento e risultano semplicemente riempitive, noiose, troppo lunghe. Lo stesso si può dire delle numerose sequenze con effetto "corridoio che si allunga", fin troppo presenti e si impongono davvero troppo sulla narrazione, si poteva benissimo trasmettere lo stesso identico messaggio senza esagerare con la lunghezza di simili sequenze. Infine, è presente anche una fase di gioco ambientata in una locazione estremamente labirintica, verso la fine del gioco, colpo di grazia sul giocatore oramai sfiancato da tutti gli altri inciampi stilistici già menzionati.
Graficamente altalenante e questo, a parer mio, è un problema. Generalmente non do grande importanza alla grafica, fintanto che è funzionale la apprezzo a prescindere, ma qui, per la prima volta, mi sono ritrovato a storcere il naso più di una volta: in linea di massima la grafica è veramente gradevole, i modelli e le texture ambientali sono buoni (la resa virtuale del manicomio di Volterra è da standing ovation, complimenti), bellissima e con ottima resa la scelta di inserire fotografie e documenti reali all'interno dell'aria di gioco, eccezionali i fondali prerenderizzati del cielo e delle montagne all'orizzonte. I disegni e le animazioni 2D sono qualcosa di pazzescamente bello.
Purtroppo però, i modelli degli esseri umani sono estremamente scadenti e stonano tantissimo con la buona qualità di tutto il resto, risultando come una macchia d'inchiostro su un quadro altrimenti di ottima qualità. Questo aspetto è accentuato a tal punto da rovinare le numerose sequenze animate con modelli 3D. E qui mi viene da dire: ma se avevate a disposizione un artista in grado di fare disegni e animazioni così belli, perchè non sfruttarlo anche per le cutscene? C'era davvero bisogno di utilizzare quei modelli poligonali osceni? Sono convinto che l'utilizzo più intensivo di disegni o scene animate disegnate non avrebbero affatto rovinato l'immersività, anzi.
Arriviamo quindi alla nota più dolente di The Town of Light, il comparto audio. Al contrario della grafica, non mi stancherò mai di sottolineare l'importanza dei suoni e di una colonna sonora di alta qualità in un videogioco SOPRATTUTTO quando stiamo parlando di un'avventura grafica moderna o, termine che odio profondamente, "walking simulator". Davvero, dei suoni di qualità e una colonna sonora presente e d'impatto riescono a trasformare un titolo nel complesso mediocre in un'esperienza con la E maiuscola.
Qui purtroppo la colonna sonora, seppur bella e appropriata, è quasi assente, fin troppo assente. In principio ho sospettato ad una voluta scelta stilistica ma procedendo nel gioco fino alla sua completezza posso tranquillamente affermare che decisamente, qualunque fosse l'intento degli sviluppatori, una colonna sonora più presente avrebbe sicuramente giovato. E non poco. Gli effetti sonori, anche questi fin troppo poco presenti, hanno anche il difetto di non essere proprio all'altezza della situazione: mancano tantissimi effetti come quelli dei chiavistelli delle porte ad esempio, spesso si interagisce con qualcosa aspettandoci un qualche tipo di suono e invece il nulla più totale. Spiazzante. Anche i suoni ambientali sono carenti se non praticamente assenti: ad esclusione del cinguettio degli uccelli e qualche fruscio di foglie o cigolio non c'è altro ad evidenziare l'atmosfera. Siamo in un manicomio abbandonato, l'uso di suoni ambientali dovrebbe essere esagerato per immergere il giocatore nell'ambientazione, soprattutto considerata l'altissima qualità visiva già menzionata.
Dubbioso anche riguardo ai "quiz" che compaiono ogni tanto durante l'avventura. Il senso è poco chiaro, le opzioni poco esaustive e fin troppo semplicistiche/superficiali, soprattutto paragonate all'importanza della tematica trattata, tutt'ora non ne ho capito la necessità ma, indubbiamente, l'idea poteva essere ottima se implementata con più cura e attenzione.
In conclusione, malgrado la valanga di difetti da me elencati, questo gioco va consigliato, a prescindere. Soprattutto tenendo a mente che questa è a tutti gli effetti l'opera prima di LKA, possiamo aspettarci un miglioramento tecnico nei prossimi lavori, sperando magari anche in un futuro remake di The Town Of Light, gioco bellissimo ma che soffre enormemente dell'inesperienza del team.
👍 : 4 |
😃 : 0