Tempo di gioco:
1582 minuti
1994 è l'anno di uscita di System Shock: sono passati praticamente 26 anni. Dopo tutto questo tempo, giocare ad un titolo simile, che obbedisce a certe regole di gameplay, che sottostà a molte limitazioni (seppur con una grafica ammodernata e migliorata in questa versione "Enhanced"), che si rivolge comunque ad un pubblico degli anni '90, può non essere semplice. Ed in effetti non lo è, almeno all'inizio.
Giocare a System Shock significa in primis dover prendere la mano con un HUD particolare, a tratti complicato e poco famigliare ai più, significa dover contestualizzare il gameplay di cui si fa esperienza e quindi perdonare alcuni difettucci e sbavature (ad esempio il boss finale, di cui non dico assolutamente nulla, che mi ha lasciato un po' perplesso).
Tolto comunque lo scoglio iniziale, l'esperienza di gioco risulta in definitiva sorprendente! System Shock risulta essere a tutti gli effetti uno dei capisaldi dei giochi in prima persona story-driven, ancor prima del ben più famoso Half-Life.
Il già citato HUD e la sua gestione (i cui blocchi di informazioni possono essere nascosti a piacimento, rendendo lo schermo, e quindi la visione del giocatore, più grande) permette di fondere meccaniche da FPS con meccaniche da gioco di ruolo, in una simbiosi efficace e di pregio. Inventario, minimappa, software e hardware installati, parametri vitali e armi: tutti i blocchi di informazione dell'HUD hanno uno scopo ben preciso.
System Shock è inoltre a tutti gli effetti il capostipite degli immersive sim, grazie all'affascinante ambientazione sci-fi di Citadel Station, alla storia che si mantiene sempre interessante dall'inizio alla fine e alla scelta narrativa dei messaggi registrati, che sarà ripresa dal seguito e da altre serie ben più famose. Questo mondo, questo ambiente ignoto da scoprire e il costante senso di ignoto che permea l'avventura dona anche delle tinte horror al gioco, che lo faranno apprezzare ai fan di serie cinematografiche come Alien.
In tutto ciò si inserisce lei, il motivo per cui l'avventura ha inizio: SHODAN. Personaggio sadico, pauroso, affascinante e addirittura seducente, l'intelligenza artificiale più letale e malvagia mai ideata. Semplicemente grandiosa!
Per quanto riguarda il comparto tecnico, la grafica ammodernata risulta pressoché piacevole alla vista; gli sprite dei nemici e degli strumenti sono ben fatti.
La colonna sonora non è atmosferica come ci si potrebbe aspettare, ma le tracce sono seriamente ottime. Di pregio anche gli effetti sonori e il sound design in generale.
In quanto a longevità siamo sulle 20/25 ore, quindi non male!
Voglio dare infine una nota di merito alle sequenze nel cyberspazio che, seppur a volte un pochino caotiche, sono davvero una bella trovata.
Consiglio in definitiva System Shock a chi ama gli immersive sim come Deus Ex e BioShock, a chi è interessato alla storia del medium videoludico e in generale a chi vuole un bel gioco degli anni '90 senza preoccuparsi del gameplay e delle meccaniche poco moderni.
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