Recensioni di A Golden Wake

A Golden Wake è una discreta, seppur abbastanza breve, avventura grafica vecchio stile, in pixel art, con un accompagnamento musicale soffuso ed essenziale, ma coerente all'epoca di ambientazione, ossia i Ruggenti Anni '20! [spoiler]Nello specifico, tutto ha inizio durante il boom fondiario della Florida degli anni '20.[/spoiler] Il titolo si fregia anche di pregevoli linee parlate addizionali, ma solo durante gli effettivi dialoghi in gioco. Personalmente, devo ammettere che inizialmente il titolo non mi aveva preso molto e seguire le vicende di Alfie Banks [spoiler]nella sua ascesa da impiegato di banca ad agente immobiliare, eccetera,[/spoiler] non si presentava accattivante come il viaggio tipico dell'avventura grafica media, tuttavia, in definitiva, l'esecuzione è buona e il titolo di piacevole fattura. Inoltre, fatta eccezione per il nostro protagonista, la quasi totalità del cast di rilievo è composta da personaggi realmente esistiti collocati nel loro contesto storico e verosimilmente presentati, rendendo di fatto A Golden Wake un'avventura grafica storica (nel senso: come esistono i romanzi storici, ma solo che questa è un'avventura grafica), il che è piuttosto notevole! In definitiva, il gioco non è di certo un capolavoro e si articola più nei dialoghi che negli enigmi o nelle combinazioni di oggetti, ma rimane comunque abbastanza consigliato, soprattutto se si è davvero appassionati al genere o all'ambientazione, altrimenti, forse, è davvero meglio sorvolare.

3/5 Avventura grafica vecchio stile in pieno stile Wadjet Eye Games, che ne è il produttore. Per certi versi è abbastanza originale nella sua storia, seguendo le vicende di un agente immobiliare durante il boom degli anni '20 a Miami. Nonostante alcune licenze poetiche, sfrutta molto bene vicende e personaggi reali per creare una storia che, nonostante le premesse, intrattiene. Interessante anche la meccanica di convincere le persone nei dialoghi, pur potendo rimediare in caso di fallimento con un'altra soluzione all'enigma. Guardando i lati negativi è invece abbastanza breve e soprattutto è moto facile, probabilmente fin troppo: gli oggetti non sono mai più di due o tre, così come le locazioni, per cui c'è veramente poco su cui ragionare. Nel complesso comunque consigliato, anche se non brilla particolarmente, però in sconto per pochi euro a cui si trova periodicamente.

Avventura grafica dall'ambientazione insolita. Il protagonista è un agente immobiliare nella Florida degli anni '20. Si vivono vari episodi nel corso del decennio, a partire dall'iniziale esplosione del mercato immobiliare, passando per il diffondersi della malavita e la crisi del '29. La storia è in realtà quasi documentaristica: molti dei personaggi che si incontrano sono persone realmente esistite, e la trama è fedelmente storica. Questo non aiuta a farla spiccare da un punto di vista narrativo, in realtà: avrei preferito una storia magari con meno riferimenti a fatti realmente accaduti ma con un intreccio più arzigogolato. A livello di gameplay il gioco si mantiene piuttosto semplice, come tipico per i prodotti della Wadget Eye. I passaggi logici per concludere i vari capitoli sono spesso piuttosto lineari e non richiedono grandi dosi di pensiero laterale. Interessante la presenza della meccanica della vendita: è in pratica possibile saltare determinati segmenti del gioco interagendo con alcuni personaggi. Studiare attentamente le cose da dire, sulla base della loro disposizione, della loro identità e del loro carattere, permette di portarli dalla parte del protagonista, il che permette solitamente di semplificare la risoluzione del capitolo. Complessivamente è un bel gioco, e come detto è qualcosa di insolito che non può non intrigare gli appassionati di avventure grafiche in cerca di novità.