Tempo di gioco:
252 minuti
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The Path è la rivisitazione in chiave videoludica della fiaba di Cappuccetto Rosso. Il titolo è stato rilasciato nel 2009 dalla società indipendente belga Tale of Tales fondata da Auriea Harvey and Michaël Samy, che aveva già dato un anticipo delle sue peculiarità artistiche con il mini-gioco The Graveyard.
Al pari della fiaba, The Path è una riflessione sul passaggio dall'infanzia all'età adulta e sulla perdita dell'innocenza, ma è più carica di simbolismi, più esplicita, più adulta, estremamente visionaria e lisergica, e fa un uso più marcato di suggestioni tipiche dell'horror gotico.
Il giocatore controlla a turno sei sorelle, che se vogliamo sono la reincarnazione di Cappuccetto Rosso in diverse fasi della crescita, dall'infanzia all'età adulta, passando per la pubertà e l'adolescenza. Possiamo scegliere liberamente con quale personaggio giocare, ma vi consiglio di seguire l'ordine di età, dalla più piccola alla più grande.
Il gioco è inizialmente spiazzante, perché si diverte a capovolgere i principi dei giochi tradizionali. Infatti per avere successo bisogna trasgredire la raccomandazione di non lasciare il sentiero, condurre una alla volta le protagoniste a perdersi nel bosco e lasciare che cadano nelle grinfie del lupo e muoiano! Rimanere sul sentiero rettilineo e soleggiato che porta sani e salvi dalla nonna è la via più semplice, ma viene registrata come un insuccesso e non permette di proseguire nel gioco!
IN BOCCA AL LUPO
Ogni sorellina incontrerà il suo lupo personale, ma si tratta di lupi metaforici. L'unica che incontrerà un lupo vero e proprio, per l'esattezza un licantropo, sarà Robin, che ci ricorda la Cappuccetto Rosso della fiaba con la sua mantellina rossa integrale. Gli altri lupi sono persone che porteranno le sorelline sulla cattiva strada o le inizieranno ad esperienze tipiche della vita adulta, facendogli così perdere la loro innocenza.
L'opera è carica di simbolismi e non sempre è facile decifrarli. Per esempio, Robin incontra il licantropo nel cimitero; quest'ultimo le mostra una tomba scavata nel terreno, in cui andremo ad infilarci. Credo che simboleggi in maniera molto suggestiva l'ineluttabile destino della piccola e innocente Robin, così come di ogni essere vivente: la morte. Ma forse rappresenta anche la paura di crescere e affrontare la vita, che però Robin prende di petto cavalcando senza timore il lupo mannaro!
BOLLENTI SPIRITI
Non mi soffermerò su tutti i lupi, anche per non togliervi il piacere della sorpresa, però non posso fare a meno di commentare quello che mi è rimasto più impresso, quello di Carmen, una Cappuccetto Rosso adolescente. Fin da quando si perde nel bosco l'immacolata Carmen esprime le sue malcelate voglie sessuali con frasi ambigue. Ad esempio di fronte ad un lago gelato afferma che se facesse più caldo si spoglierebbe e si farebbe una nuotata per essere ammirata da un bel guardaboschi! E non è l'unica frase ambigua, né la più piccante! A proposito: nessuno dei personaggi proferisce parola, i loro pensieri appaiono come scritte in corsivo sovra impresse sullo schermo. Il lupo di Carmen è un tranquillo e posato taglialegna, anche piuttosto in là negli anni, che inizialmente la ignora. Sarà la stessa Carmen, particolarmente vogliosa, a circuire e irretire il timido taglialegna! Il lupo in sostanza è Cappuccetto Rosso stessa, o meglio, le sue voglie represse, e quindi la sua stessa natura. L'assunto degli autori è abbastanza chiaro: non siamo di fronte alla favoletta della bambina innocente e pura che viene corrotta dal mondo adulto. Il male, la cattiveria, i vizi e la corruzione, così come la morte, sono insiti dentro di noi e nella natura.
METAFORE
Lascio a voi il divertimento di scoprire altre metafore e riflessioni sparse per tutto il gioco e come le protagoniste verranno iniziate al sesso, all'alcool e al fumo, e come si faranno ipnotizzare dalla televisione. C'è anche un momento di sesso saffico con un amichetta vestita di rosso, suggerito dallo spaventapasseri nel campo di fiori, che simboleggia il rifiuto del sesso maschile.
Molte metafore sono espresse dal ritrovamento e dall'interazione con taluni oggetti, come ad esempio un televisore, che raccoglieremo e con cui arrederemo la casa della nonna. Questo costante riferimento ad oggetti di uso comune, mi ha fatto pensare ad una certa critica al consumismo, in cui veniamo cooptati fin da piccoli seguendo l'esempio dei grandi. Forse quello di non seguire il sentiero raccomandato dagli adulti è un invito all'anticonformismo? Ma con il rischio di imboccare strade peggiori!
E' molto curioso il percorso seguito dalla Cappuccetto Rossa più adulta, Scarlet. Mostra molta più maturità delle altre, tanto che, ad esempio, spegne il televisore che aveva ipnotizzato le sorelle e fa una considerazione sull'influenza negativa della TV. Il suo lupo è una sorta di maga, che la inizia ai piaceri della musica, che Scarlet sembra molto apprezzare, tanto da affermare: << L'arte è il mezzo con cui l'uomo esprime la sua nobiltà, non saprei vivere senza >>. Non sembrerebbe esserci alcuna negatività in questo lupo, eppure anche Scarlet perderà la vita; temo che gli autori abbiano voluto mostrare anche il lato illusorio, accattivante, se vogliamo “ipocrita” dell'arte, che culla e rappresenta una via di fuga dalla dura realtà e dalle nostre responsabilità: purtroppo non c'è solo nobiltà nell'animo umano.... e forse gli artisti ci illudono e speculano sulle nostre emozioni e speranze......
ESTETICA
Nonostante finiremo ogni volta nelle fauci del lupo, ci risveglieremo davanti la casa della nonna e vi entreremo camminando come zombie, come non-morti, avvolti in una plumbea e piovosa atmosfera. All'interno attraverseremo stanze che si trasformeranno in una sequenza di affascinanti e coloratissime visioni criptiche, dense di simbolismi e a tratti lisergiche.
The Path raggiunge un eccezionale livello di espressione estetica grazie al sapiente e creativo utilizzo dinamico dei colori, dei contrasti e della luminosità. Infatti gli scenari transiscono da un esasperato cromatismo ad un grigiore diffuso, a seconda delle fasi di gioco. Le emozioni e i ricordi dei personaggi si concretizzano con segni e forme cangianti che “sporcano” o abbelliscono senza sosta il nostro schermo, appagando in continuazione il nostro sguardo. Una musica fiabesca ed evocativa ci accompagnerà in quasi tutte le fasi del gioco. L'idea degli autori era quella di costruire un'esperienza artistica che inebriasse in continuazione i nostri sensi; direi che ci sono riusciti egregiamente, se si eccettuano alcuni momenti, pochi per fortuna, in cui si gira per il bosco senza far nulla o al massimo raccogliendo dei fiori. A tal proposito, la raccolta e l'interazione con gli oggetti avviene in maniera inedita: quando ci avviciniamo ad un oggetto è il gioco a prendere il controllo del personaggio, e noi facciamo da spettatori!
DETTAGLI TECNICI
Questa voglia di cambiare le usuali regole dei videogiochi si riverbera anche sulla particolare modalità di controllo, che forse è l'unica pecca di questo titolo. Infatti i comandi non sono proprio intuitivi e fluidi come dovrebbero. Per fortuna nulla che possa inficiare l'esperienza di gioco, non essendo un titolo action.
Eccetto questa anomalia, dal punto di vista tecnico si presenta dignitosamente, con un frame rate che quasi mai scende al di sotto dei 60 fps, pur regalandoci sempre un'esperienza grafica appagante, con tanto di filtri attivi, vertical sync, massima qualità delle texture e dello shading, dettaglio grafico che si mantiene anche a lunghissima distanza, risoluzione di 1080p e un refresh rate di 60 Hz.
IN CONCLUSIONE
Un gioco che consiglio caldamente a chi cerca nuove frontiere videoludiche e a chi crede fortemente nella decima arte!
Voto: 9/10
👍 : 8 |
😃 : 1