Miasmata
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66,98%

Valutazione

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Recensioni di Miasmata

Miasmata è un gioco di sopravvivenza/avventura in prima persona, sviluppato da zero dai fratelli Joe e Bob Johnson. Il giocatore veste i panni di Robert Hughes, uno scienziato affetto da peste in viaggio per scoprire una cura. L'avventura inizia sulle coste di un'isola remota e misteriosa.
ID applicazione223510
Tipo di applicazioneGAME
Sviluppatori
Publisher IonFX Studios
Categorie Giocatore singolo, Obiettivi di Steam
Generi Indie, Azione, Avventura
Data di uscita28 Nov, 2012
Piattaforme Windows
Lingue supportate English

Miasmata
15 Recensioni totali
12 Recensioni positive
3 Recensioni negative
Misto Punteggio

Miasmata ha ricevuto un totale di 15 recensioni, con 12 recensioni positive e 3 recensioni negative, ottenendo un punteggio complessivo di "Misto".

Grafico delle recensioni


Il grafico sopra illustra l'andamento delle recensioni per Miasmata nel tempo, mostrando le variazioni dinamiche nelle opinioni dei giocatori man mano che vengono introdotti nuovi aggiornamenti e funzionalità. Questa rappresentazione visiva aiuta a comprendere la ricezione del gioco e la sua evoluzione.


Recensioni recenti di Steam

Questa sezione mostra le 10 recensioni più recenti di Steam per il gioco, evidenziando una varietà di esperienze e opinioni dei giocatori. Ogni recensione include il tempo totale di gioco, insieme al numero di valutazioni positive e negative, offrendo una chiara indicazione del feedback della community.

Tempo di gioco: 147 minuti
Miasmata è un gioco che unisce avventura, libertà di azione, ottima grafica/sonoro, solitudine e mistero. Prendetelo e non ve ne pentirete
👍 : 0 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 207 minuti
il gioco ha delle belle idee, ma non funzionano. non mi sono mai sentito ne malato ne inseguito da un mostro. alcune ambientazioni sono ben ispirate, ma alla fine ti trovi a girare in ambienti tutti uguali e a raccogliere fiori per fare medicine e vince la noia. uno dei pochi giochi che non ho e non finirò. è un buon gioco propedeutico all'orienteering, questo si.
👍 : 1 | 😃 : 0
Negativo
Tempo di gioco: 699 minuti
strano survival, carina la storia anche se estremamente corta, non è complicato in sè ma bisogna stare attenti ad un'infinità di cose. Mi è piaciuto molto il fatto di potersi perdere ad ogni passo e doversi costruire una mappa da sè.
👍 : 0 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 471 minuti
Try this game guys. Good Atmosphere. An exploration game with a touch of survival game with a good story. Also the graphic engine for a indie game is ok.
👍 : 0 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1585 minuti
Un gioco divertente, specialmente per la modalità esplorativa della mappa. Bella grafica, ambientazioni ed avventura. Sembrebbe tratto da un libro e dispiace quasi finirlo :) Lo consiglio specialmente agli appassionati di questo genere (survival - indie). Cheers! Sim
👍 : 0 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1401 minuti
Un grandissimo capolavoro dall'inizio alla fine. Di giochi come questi se ne trovano pochi, riesce a sorprendere e emozionare in ogni momento. Una vera gemma per gli appassionati del genere survival. Imperdibile.
👍 : 1 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 996 minuti
Sembra incredibile che solo due persone abbiano lavorato a questo gioco. Gioco indie, ma con una mappa molto grande. A seconda del terreno su cui camminiamo, cambiano i ruomori ambientali; e il meccanismo è molto preciso: quando camminiamo sui sassi sentiamo rumore di sassi, quando camminiamo sull'erba sentiamo il frusico dell'erba, etc. Notevole, visto il continuo susseguirsi di diverse tipologie di terreno. Anche i movimenti del protagonista sono ben realizzati, in linea con il suo stato di salute fortemente compromesso. Il gioco fa percepire con grande realismo la fatica di correre o di arrampicarsi con un'ottima risposta dinamica; ben fatta anche l'inerzia, cioè la difficoltà di frenare la propria corsa, non è raro prendersi un bel ruzzolone! Le idee che sostengono il gioco sono molto originali, ma ovviamente sono sviluppate con i limiti tipici di queste produzioni. Non si poteva pretendere di più dal lavoro di due persone. Spero che queste meccaniche vengano riutilizzate in una produzione più ricca. Innanzitutto è un vero survival, il giocatore riesce ad immedesimarsi nei panni del protagonista malato alla ricerca disperata di una cura; ci si sente inermi, affaticati, deboli, esposti ai mille pericoli dell'isola e della sua natura selvaggia. Soprattutto si sperimenta la difficoltà di orientarsi; l'idea delle triangolazioni è geniale, rende molto realistica la situazione. Peccato che non lo si possa fare anche con le stelle di notte! Sarebbe stato anche logico che il protagonista potesse segnare i luoghi esplorati in qualche modo, ad esempio piantando qualche palo o con qualche cumulo di pietre, e non solo sulla mappa. Altro elemento angosciante sono le traversate a nuoto; non è possibile nuotare troppo a lungo; eppure a volte l'acqua è l'unico rifugio contro la strana bestia che ogni tanto attenta alla nostra vita. A volte verrebbe la tentazione di attraversare gli specchi d'acqua per accorciare i tempi, ma non è possibile; un elemento realistico che rende il gioco più avvincente. Peccato non aver introdotto altre minacce oltre la bestia, magari altri predatori; sempre con la stessa filosofia: di fronte alla bestia si può solo fuggire e nascondersi, non combattere. Logico, il protagonista è debole e malato. E per fortuna, altrimenti il gioco avrebbe perso la caratteristica di survival e si sarebbe trasformato nel solito spara e ammazza. Sarebbe stato ancor più bello se avessero introdotto una più ampia varietà di modi di mimetizzarsi e di nascondersi nell'ambiente. Le riserve di acqua sono un elemento vitale che ci obbliga a rifornirci spesso e a bere oculatamente dalla nostra borraccia; però l'acqua viene prelevata banalmente da caraffe disseminate nei vari rifugi, un elemento poco realistico e non soddisfacente. Sarebbe stato meglio utilizzare soltanto le fonti di acqua dolce in cui ogni tanto ci si imbatte. Stranamente il cibo non è affatto una necessità. Una produzione più ricca avrebbe consentito probabilmente di aggiungere anche il procacciamento del cibo e quindi di utilizzare trappole rudimentali per catturare qualche piccolo animale. Giustissimo evitare le armi, altrimenti addio atmosfera da survival. Inoltre un malato non avrebbe nemmeno la forza di utilizzare un'arma fai da te tipo un arco o una lancia. E' molto bella la sensazione di sentirsi persi quando cala la notte all'improvviso; accade quando non si è programmato bene il tempo di esplorazione e ci si è attardati, magari perché non si è riusciti a trovare in tempo un rifugio dove riposare. In questi casi l'oscurità ci avvolge e l'angoscia sale alle stelle. Se poi c'è la bestia in giro..... A proposito delle esplorazioni notturne: viene utilizzato un accendino per accendere torce (peccato non potersele costruire); sarebbe stato meglio industriarsi con pietre focaie o con l'archetto, in linea con il realismo delle esplorazioni. Infine azzeccatissima la ricerca delle varie specie botaniche per sintetizzare la cura, meccanismo di gioco originale e molto realistico. L'idea dei rifugi preesistenti è buona ed è ben giustificata dalla trama, però sarebbe stato anche bello poter costruire qualcosa di proprio, ovviamente con tutti i limiti dovuti allo stato di debolezza e malattia del protagonista, qualcosa di molto essenziale e di fortuna. In definitiva il gioco è già divertente così, e fa sperare in una produzione più ricca che porti a livelli mai visti l'esperienza realistica di sopravvivenza. Voto: 8/10
👍 : 1 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1051 minuti
Se vi piace uscire di casa per farvi una passeggiata e raccogliere strada facendo funghi e fiori selvatici, questo gioco fa per voi. Abituatevi a tenere d'occhio lo stato di salute del personaggio, cercando di non danneggiarlo e non farlo stancare troppo, e armatevi di pazienza nell'esplorare l'isola cercando di non perdervi.
👍 : 0 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1010 minuti
Miasmata è essenzialmente un gioco di esplorazione con alcuni elementi survival: siamo un professore, giunti su un'isola per scoprire come debellare un'epidemia che ha decimato la popolazione, e noi stessi siamo malati. Il gioco sta tutto qui: dobbiamo visitare ogni anfratto di quest'isola alla ricerca di piante e funghi, con lo scopo di analizzarli (nei vari accampamenti sparsi dove si trovano tutte le attrezzature necessarie), estrarne le sostanze attive e produrre diversi preparati: alcuni utili durante il nostro peregrinare, altri per ideare la cura all'epidemia. In questo contesto si inseriscono dei documenti sparsi per l'isola, che permettono di scoprire i vari "pezzi" della storia, ma soprattutto alcuni elementi survival. Alcuni quelli classici per la nostra sopravvivenza, ai quali si aggiunge il pericolo maggiore di tutta l'isola: un mostro che si aggira, che ogni tanto potremmo incontrare, dal quale risulterà tassativo scappare e nascondersi, fino a quando non si sarà allontanato. Non fatevi però ingannare: si tratta di un gioco basato su tempistiche lente e ragionate. Quello che rende particolare Miasmata è l'approccio alle attività da svolgere e il funzionamento delle meccaniche. Non abbiamo alcun tipo di interfaccia a schermo, tutto il campo visivo è occupato dall'ambiente circostante. Quando vogliamo consultare i nostri appunti o la mappa vedremo il personaggio tirarli fuori, e dovremo consultarle come se stessimo realmente impugnando quegli oggetti. Si tratta di un approccio quasi mai esplorato in altri giochi, che restituisce un certo livello di immersione (aspetto essenziale del titolo) ma anche un certo realismo. Quest'ultimo elemento si rispecchia anche nell'uso dell'inventario: oltre al nostro corposo diario, dove insieme agli appunti troviamo spazio per alcuni composti medici che avremmo eventualmente preparato, potremmo portare con noi solo una borraccia d'acqua e i pochi oggetti che possiamo tenere per mano (fino a 3 piante con la mano sinistra, un'arma o un oggetto come un sasso ho dei rami con la mano destra). Lo stesso incedere del personaggio rispecchia la condizione in cui si trova: i suoi passi saranno incerti, superare dislivelli sarà difficoltoso, cadere comporterà dei danni, nuotare sarà possibile solo per pochi metri. Non aspettatevi di manovrare Lara Croft, tanto per capirci. Con l'avanzare del gioco, alcuni tonici particolari potranno potenziare permanentemente le nostre capacità, ma siamo essenzialmente persone "normali" in un luogo sconosciuto. L'unica concessione a questo approccio realistico riguarda la presenza nei laboratori di analisi sparsi sull'isola di alcuni contenitori, per un massimo di 6, dove poter piazzare alcune delle piante trovate che potremmo ritrovare in ognuno di essi, a prescindere dal laboratorio specifico nel quale le abbiamo lasciate (una sorta di cassa comune); elemento questo fondamentale e logica "concessione" fatta dai programmatori. Ma come detto l'esplorazione è il fulcro del gioco, ed è qui che si inserisce la meccanica più interessante. Armati solo di un orologio (attenzione al ciclo giorno/notte), una bussola e una mappa tutta da scoprire, il gioco non ci fornirà mai indicazioni su dove andare, ma soprattutto nessun segnalino sulla mappa per indicarci dove ci troviamo. Dovremo infatti usare il metodo della triangolazione per capire dove ci troviamo, usando gli strumenti appena elencati e dei punti di riferimento, così da capire sulla mappa dove ci troviamo di preciso. Concettualmente facile, ma di non facile applicazione, soprattutto all'inizio quando i punti di riferimento sono pochissimi. Spesso dovremmo fermarci per capire dove ci troviamo, e sicuramente muoversi a caso è utile solo per perdersi. Purtroppo questa base molto interessante e sicuramente particolare soffre della mancanza di uno sviluppo adeguato. Gli elementi survival cui tenere conto sono essenzialmente 3. Il primo è quello del bere, ogni tanto saremo assetati: il problema è che la nostra borraccia potremmo riempirla in tutti gli accampamenti e in tutti i laghi e corsi d'acqua presenti nel gioco, cioè ovunque, e contiene 5 "bevute" (ne basta una per tornare in salute). Il secondo quello del succitato mostro che si aggira, ma quando lo sentiamo arrivare (capire la provenienza dei suoni è importante) basta nascondersi dietro qualche pianta abbastanza folta e attendere, e anche se ci trova e afferra semplicemente ci fa diventare febbricitanti, per poi andarsene. Il terzo è appunto la febbre, che può anche sopraggiungere se rimaniamo troppo in acqua o se cadiamo durante il nostro incedere: ma in questo caso basta prendere dei preparati per abbassare la febbre, che si possono fare piuttosto facilmente (e in linea di massima, con un poco di attenzione e calma in realtà neanche servono). Esistono anche altri elementi, quali l'avvelenamento o malattie più gravi, ma in generale l'aspetto survival è marginale. In parole povere gli elementi presenti sono pochi e di facile gestione, ed è un peccato perché se meglio strutturati e in numero maggiore (ad esempio la necessità di mangiare, o la gestione della temperatura) avremmo di fronte un titolo davvero di alto livello. Anche perché il rischio, alla lunga, è la ripetibilità: quasi tutto il tempo la passeremo ad esplorare, raccogliere piante, analizzarle e creare composti, e questo senza la possibilità di spostarci rapidamente da un punto ad un altro ma dovendo forzatamente camminare. Aspetto questo che può pesare soprattutto perché alcune piante si trovano solo in determinati luoghi. Ma d'altronde capisco le difficoltà di creare praticamente in solo un titolo del genere (free-roaming open-world) dovendo, come già detto, creare da zero il motore di gioco. E proprio l'engine è l'altro problema: al netto di quello che si vede a schermo è decisamente pesante (anche se a distanza di anni dall'uscita, quasi tutti dovrebbero avere sistemi abbastanza potenti per non avere reali problemi), è presente spesso un fastidioso popup di alcuni elementi ambientali (in un gioco fortemente influenzato dall'osservazione del mondo di gioco, anche solo per farsi un'idea di dove ci troviamo usando la mappa e la bussola quando non possiamo triangolare la posizione per assenza di punti di riferimento) e con alcuni elementi resi piuttosto male graficamente, nonostante l'ambientazione complessiva sia ben costruita. Forse la resa migliore l'abbiamo nell'illuminazione, che diventa importante soprattutto quando vogliamo muoverci (a nostro rischio e pericolo) di notte. Miasmata rimane comunque un gioco di nicchia: tempi di gioco compassati, assenza di aiuti da parte del gioco per avanzare e meccaniche di esplorazione che richiedono calma e un minimo di attenzione e ragionamento. Un titolo decisamente interessante, cui rimane il dubbio di cosa sarebbe potuto diventare se ci fossero stati dietro mezzi e risorse di maggior livello.
👍 : 4 | 😃 : 1
Positivo
Tempo di gioco: 940 minuti
Miasmata è un survival horror in prima persona decisamente originale, ambientato su un' isola misteriosa, impersonerete Robert Hughes, scienziato appena sbarcato sulla suddetta isola allo scopo di trovare una cura alla malattia che lo affligge in prima persona, il resto della storia è tutto da scoprire, attraverso mappe, lettere e frammenti di diari sparsi per le basi di precedenti esploratori. Da un punto strettamente tecnico il gioco è il tipico titolo indipendente , non un prodigio, ma è comunque accettebilissimo, miasmata da il meglio di sè sotto il profilo dell' originalità e atmosfera, una vera perla. Il gameplay è incentrato quasi totalmente in una continua lotta per la vita con l' ambiente circostante, febbricitanti dovrete sintetizzare medicine dalle piante (numerosissime) utilizzando i laboratori sparsi per l' isola, trovare fonti d' acqua e indizi per la vostra salvezza, è presente un ciclo giorno-notte completo con tutti i fattori atmosferici. E' importante sottolineare una cosa: questo titolo necessita di un approccio ragionato e intelligente per essere portato a termine, triangolare posizioni e leggere mappe dovranno diventare il vostro piano quotidiano se non volete perdervi e raggiungere un prematuro "game over". La chicca finale è costituita da una bestia onirica che vi braccherà a sorpresa random durante le vostre esplorazioni, in perfetto stile "nemesis" per intenderci (RE3), la presenza di questa creatura e l' atmosfera misteriosa dell' isola contribuiscono a dare una sfumatura horror al tutto. Per concludere consiglio Miasmata a tutti coloro che cercano un' esperienza diversa dal solito,sofisticata, ragionata e non di facili emozioni.
👍 : 7 | 😃 : 0
Positivo
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