Tempo di gioco:
3416 minuti
Wasteland 3 è, a mio avviso, il miglior capitolo della trilogia. Non solo riesce a mantenere intatto lo spirito della serie – con quel mix di serietà post-apocalittica, ironia pungente e situazioni completamente assurde – ma riesce anche a rinnovarsi in maniera sorprendente e intelligente.
Il gioco riprende con coerenza e rispetto gli elementi più amati del secondo capitolo: tornano personaggi iconici come Scotchmo, Angela Deth e Pizepi, dando un senso di continuità che farà la gioia dei fan storici (me incluso). Allo stesso tempo, introduce nuovi volti altrettanto carismatici – come Lucia e Cordite – che non hanno nulla da invidiare ai personaggi già conosciuti.
Una delle novità più riuscite è senza dubbio il veicolo corazzato personalizzabile, che non solo arricchisce l'esplorazione, ma può diventare un alleato determinante in combattimento. È un’aggiunta che dà varietà al gameplay e che si integra perfettamente nel gioco.
Altro punto di forza è la struttura dei finali: non solo ce ne sono moltissimi per la trama principale, ma anche per i singoli compagni e personaggi secondari. Ogni scelta ha un peso reale e si riflette concretamente sugli esiti della storia. E in pieno stile Wasteland, non esistono finali “buoni”: ogni decisione porta conseguenze complesse, ambigue, con lati positivi e negativi per i territori del Colorado, Kansas e Arizona. Sta al giocatore decidere quale sia il male minore, e questo rende l’esperienza di gioco ancora più intensa e memorabile.
Dal punto di vista del sistema di abilità, alcune semplificazioni rispetto al secondo capitolo – come l’unificazione di abilità simili (es. "Kiss Ass" e "Smart Ass" in “Lecchinaggio”, o le pistole e fucili a pompa sotto "armi di piccolo calibro”) – rendono il gioco più accessibile e immediato, anche se si perde un po’ della profondità strategica che costringeva a ponderare ogni punto abilità speso. È un compromesso che può non piacere a tutti, ma che nel complesso funziona e che rende il gioco più accessibile.
Ma quello che, più di ogni altra cosa, eleva Wasteland 3 è la sua colonna sonora, probabilmente la migliore della trilogia. Le cover in stile country/post-apocalittico di canzoni già esistenti – ascoltabili anche alla radio nei viaggi sulla mappa – creano un’atmosfera unica. "Monster Mash", "Everybody Have Fun Tonight" e soprattutto "Down in the Valley to Pray" hanno un tono da ballata epica western, capace di evocare emozioni potenti, ma anche malinconiche. E quando queste canzoni partono nei momenti più duri dei combattimenti…beh, ti gasano tantissimo.
In conclusione, Wasteland 3 è un capolavoro di scrittura, atmosfera e gameplay. Rende onore ai suoi predecessori e, al tempo stesso, trova la forza per innovare. Per chi ha amato i primi due giochi, è un must assoluto. Per chi si avvicina ora alla saga, è un eccellente punto di partenza.
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