Recensioni di The Shrouded Isle

....dunque, vorrei iniziare la recensione precisando una cosa: ho conosciuto Lovecraft grazie a dei vecchi libri di mia madre, quando avevo circa nove anni. Ovviamente a quell'epoca non avevo nè le conoscenze nè la capacità di leggere (e soprattutto comprendere) le tematiche di quei racconti. Credo sia stato tutto l'amalgama di centinaia di pagine fitte di scrittura e quella strana copertina (...Dio mio... quella copertina...) in cui l'ombra di un essere sofferente, umano solo in parte, pareva urlare da una crepa nella roccia bianca in una strana formazione montuosa. Successivamente mi sono deciso ad affrontare gli studi di letteratura nel mondo universitario, affascinato dall'alchimia di ciò che penna e carta possono far suscitare alle profondità del nostro animo. Mi trovo quindi in bilico tra due mondi quando mi confronto con questi titoli. Preambolo necessario, anche in virtù della 'filastrocca' scritta da Clive Barker nel primo libro di Abarat. Ci sono tematiche che infettano mente, cuore e sogni, e non ho ancora una visione decisa sul fatto che siano o meno generate esclusivamente dalla nostra follia. The Shrouded Isle ti prende subito. Ti fa entrare nella mentalità cultista delle piccole comunità isolate, e infonde il potere della 'scelta' riservato da sempre agli eletti. Sia chiaro, non sono mai riuscito a terminare il gioco, mai. Ma non è questo il punto. Il fatto è che sei sei disponibile a comprendere il messaggio e a lasciarti alle spalle per un attimo il sicuro rifugio della quotidianità, TSI è il gioco che fa per te. Abbandonati alle atmosfere e ai disegni offuscati dei seguaci. E si, se poi in-game ti viene da sorridere, tieni sempre a mente ciò che Thomas de Quincey scrisse nell'Ottocento: "L'ironia è tutto ciò che resta alla mente per non soccombere davanti alla realtà".