Tempo di gioco:
4259 minuti
Uno dei tanti giochi del mio backlog che dovevo assolutamente provare da amante del genere. E devo dire di esserne rimasto positivamente impressionato, tenuto anche conto dell’anno di uscita del titolo (primi anni 2000) e delle piattaforme interessate (Gamecube e PS2).
Fa anche impressione giocare oggi titoli di cotanta tracotanza dopo averli pagati quasi zero, tanto che nel mio caso era in regalo per il preorder di Tales of Zestiria.
Non ho giocato tutti i titoli della serie Tales of (me ne mancherebbero alcuni, compresi gli Xillia che attualmente posseggo su PS3 ma che spero arrivino su PC prima o poi), ma direi che rispetto agli ultimi e a Vesperia questo è sicuramente uno dei più interessanti. Non so se il migliore, ma qualcosa che meriti molte attenzioni.
La trama ad esempio. Questa, almeno per me, inizia in modo abbastanza noioso e in realtà non arriva mai a picchi elevati. Probabilmente questo è causato anche dall’età del titolo, per cui, per forza di cose, giocandolo oggi si è molto influenzati da un ventennio di JRPG di valore. Ma rimane raccontata bene e ha i suoi momenti, soprattutto verso le fasi finali.
Quello che mi è piaciuto della storia è che in realtà non presenta mai momenti davvero morti. Vi è un diario che si auto aggiorna dopo ogni avvenimento e ogni passettino verso l’epilogo si mantiene interessante o quantomeno piacevole.
Forse la parte in cui manca maggiormente il gioco sono i personaggi principali: in realtà nessuno di loro ha davvero fatto vibrare le mie corde, e in alcuni casi il loro profilo è davvero molto basso (Presea ad esempio) con una introduzione e una giustificazione che ho trovato debolissima.
Comunque il gioco vi porterà a viaggiare tantissimo tra due mondi molto vasti. Lo spostamento sulle mappe avviene con una telecamera davvero brutta, perché troppo ravvicinata e bassa, soprattutto quando sarete a piedi, il che restituisce una sensazione di claustrofobia insopportabile. Ora, probabilmente questo è voluto, perché è possibile sbloccare una cavalcatura che aumenta la velocità degli spostamenti e allontana la telecamera (cosa che più avanti diventa più accentuata con lo sblocco del movimento aereo), ma inizialmente muoversi a piedi senza vedere cosa si cela a due passi è davvero una brutta esperienza.
Un altro problema, almeno personalmente, è la “luminosità” del titolo. Ovvero, per quasi tutto il gioco, tranne poche eccezioni, vi ritroverete a muovervi per ambienti luminosissimi in pieno giorno con pochissime eccezioni notturne o ambientazioni oscure, escluse le solite di fine gioco con luci e vapori su un abisso infinito, un’altra delle cose che meno sopporto dei JRPG. Il che purtroppo non è di mia piacevolezza, in quanto questo gli toglie un tocco di atmosfera. È una fisima mentale personale, quindi prendetela per quello che vale.
Nel gioco avremo un party di personaggi, ma quelli presenti nel gruppo principale possono solo essere quattro. Per fortuna alla fine di ogni combattimento i punti esperienza si distribuiscono anche per i compagni fuori dai combattenti, per cui riorganizzare il gruppo non porta mai svantaggi da recuperare mediante grind seccante. Grind che però ho praticato molto, perché andavo alla ricerca degli oggetti lasciati casualmente dai mostri abbattuti. Vi è anche un bestiario che tiene conto dei mostri affrontati, ma alcune voci dello stesso si sbloccano solo utilizzando Raine con l’oggetto “lente magica”. Con qualsiasi altro personaggio non è possibile accedere, ad esempio, al luogo in cui si può incontrare quel mostro, per cui se doveste cercarlo più avanti nel gioco non ricorderete dove si trovava… occhio quindi.
Il Combat System è divertente alla stregua degli altri titoli Tales of, anzi, uno dei più divertenti: si combatte in una arena 3D anche se il nostro personaggio principale (gli altri sono controllati dalla CPU, anche se è possibile organizzare le loro strategie di comportamento o dare loro ordini per usare gli oggetti o le abilità) si muove lungo una sola direzione, quella che lo mette di fronte al nemico attualmente selezionato (il lock-on può essere gestito a piacere). Gli scontri sono quasi in tempo reale, anche se sotto il cofano si nasconde una “sorta di ATB” alla Final Fantasy VIII: dopo avere dato un colpo vi è un tempo di pausa di recupero, durante il quale però è possibile muoversi liberamente, parare o usare oggetti. Anche dopo l’uso di un oggetto è necessario attendere un tempo di recupero per poter usare ancora un oggetto. Ed è proprio questo sistema che rende molto divertenti le battaglie, che oltretutto non diventano quasi mai troppo complicate, anche se si possono fare tante cose diverse, quali ad esempio l’uso di mosse speciali e di attacchi a seconda della posizione delle direzioni o dei tasti premuti.
Il gioco non presenta un livello di difficoltà troppo elevato, soprattutto grindando in un certo modo per cui non avrete mai di fronte combattimenti che sembrano inizialmente invalicabili: personalmente ho chiuso tutti gli scontri al primo colpo, tranne un boss opzionale che però, evidentemente, raggiunsi troppo presto.
Sono presenti dei minigiochi e il solito, inutile Casino in cui perdere soldi (io li perdo e basta, per cui tendo a giocarci davvero sempre poco in questo genere di titoli): sia ringraziato il giorno in cui li banneranno per sempre, perché non li ho mai trovati divertenti.
Il comparto sonoro è anonimo (tranne che nella cittadina immersa nella neve, quello davvero magico e ipnotico), mentre su quello tecnico c’è da fare una precisazione: il gioco gira a 30 fps, ma li tiene bene, ovvero è piacevolmente fluido. Non mi ha mai dato fastidio la mancanza dei 60 fps della versione Gamecube (questa provata su emulatore per un confronto), però si sente che a 30 fps al gioco manca qualcosa. Mi chiedo perché su PC abbiano sfornato il titolo con questa limitazione. Ripeto, non è pesante, ma è sicuramente un peccato che si poteva raggirare.
Segnalo inoltre di non aver mai avuto problemi tecnici di sorta.
In definitiva, lo promuovo sicuramente.
7.5/10
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