Tempo di gioco:
1027 minuti
House of the Dying Sun è un gioco per PC rilasciato il 1 novembre 2016 su Steam. Il titolo è stato prodotto e sviluppato da una piccola casa di sviluppo indipendente, la Marauder Interactive fondata nel 2013 negli USA a Seattle da Mike Tipul. Il signor Mike non è esattamente una new entry nel mondo dell’ industria videoludica, per lungo tempo infatti è stato un produttivo impiegato dei Bungie Studios ed ha lavorato attivamente nel 2009 al progetto di Halo 3:ODST e nel 2010 su Halo:Reach. Mike dopo aver terminato il suo rapporto di lavoro con i Bungie Studios mostra al PAX 2013 un primo prototipo del suo gioco, all’ epoca intitolato Enemy Starfighter… riscuote un buon feedback dalla critica e decide di continuare il suo lavoro. Lo sviluppo dura 3 anni, il titolo sopravvive sia al percorso di sviluppo che ad un curioso rebrand del nome, Enemy Starfighter nel maggio 2016 infatti cambia nome e diventa ufficialmente l’ attuale House of the Dying Sun.
Una sviluppo articolato, che ha il sapore di successo personale per Mike Tipul… ma il titolo creato è all’ altezza della sua storia? Vediamo un po’ di scoprirlo.
House of The Dying Sun si presenta come un gioco single player ad ambientazione fantascientifica, in cui il giocatore impersona un pilota in un angusta cabina di comando di un caccia stellare pronto ad ingaggiare frenetiche battaglie spaziali in prima persona. Il modello di volo adottato è arcade, esso risulta essere estremamente funzionale al ritmo di gioco elevato proposto e ben disegnato per supportare adeguatamente sia l’ accoppiata mouse/tastiera che i moderni joystick. La storia del gioco ci da subito un buon pretesto per scatenarci ai comandi della nostra nave: I giorni felici sono finiti e già dimenticati; l’ Imperatore è morto, il suo regno che si estende per tutta la galassia è passato nelle mani di un nuovo Re… un falso Re. Non ci verranno forniti molti dettagli, sappiamo solo che l’ imperatore è stato tradito dai nobili e che un usurpatore siede sul trono del regno… il giocatore è un fedelissimo membro della guardia imperiale ed ha un unico obiettivo, esaudire l’ ultimo desiderio del suo defunto Imperatore: uccidere tutti i traditori e portare la rovina sulla loro gente.
Si… avete inteso bene, in questo gioco non siamo degli eroi… non ci batteremo per l’ ordine e la giustizia… non c’ è nessuna principessa da salvare o popolo da difendere… agiremo solo spinti della vendetta: elimineremo i Lord traditori e le loro famiglie, attaccheremo civili per rappresaglia ed arriveremo a radere al suolo interi pianeti abitati da innocenti. Veramente un atmosfera allegra… ma andiamo avanti!
Il gioco è strutturato in 15 missioni, ogni missione di svolge in una location specifica della mappa galattica; per completare le singole missioni dovremmo portare a compimento uno o più obiettivi: assassinare un determinato bersaglio VIP, distruggere un certo numero di navi nemiche schierate, scortare e proteggere alleati o resistere agli assalti nemici tenendo la posizione per un determinato periodo di tempo.
Ogni volta che completeremo con successo una missione saremo ricompensati con i Favor Point, questi punti favore saranno indispensabili per poter sbloccare miglioramenti per armi , struttura, scudi e abilità speciali della nostra nave e delle navi della nostra flotta… eh si ho detto flotta! Ecco la caratteristica più originale di House of the Dying Sun: non siamo soli nella nostra vendetta, mano a mano che completeremo le missioni altre navi da combattimento si uniranno a noi e ci seguiranno di missione in missione , o meglio di massacro in massacro!
Lentamente ricostituiremo la flotta della guardia imperiale; si uniranno a noi sia navi della nostra stessa categoria, gli intercettori, che navi di categoria e stazza maggiore, come i destroyer e le imponenti fregate. Sul campo di battaglia potremmo impartire con un pratico menu radiale a scomparsa ordini basilari alla flotta: come ad esempio difendi, attacca, sperona o bombarda il bersaglio. Se invece volessimo dare diversi ordini più articolati alle singole navi alleate verrà in nostro soccorso una visuale tattica in cui vedremo tutto il campo di battaglia con chiarezza; all’ interno di questa modalità potremmo selezionare le navi alleate una ad una ed impostare le diverse rotte da seguire e i bersagli più adatti da ingaggiare per il tipo di nave selezionata. L’alternanza tra la visuale in prima persona del nostro caccia e quella tattica in classico stile RTS dall’alto è piuttosto ben riuscita, la transizione tra le due modalità è sempre piuttosto fluida e risulta utilissima nelle situazioni più concitate per capire meglio cosa ci circonda.
Nonostante tutti i mezzi a disposizione e la compagnia dei nostri indottrinati compagni d’ arme, sul campo di battaglia non avremo mai la sensazione di essere potenti ed invulnerabili, tutte le missioni infatti saranno sempre una corsa contro il tempo; pochi minuti dopo l’ inizio dei nostri assalti si dirigerà su di noi puntualmente una grande flotta capitanata dalla Flagship del traditore, la nave ammiraglia nemica… L’ arrivo della flotta di difesa rappresenterà sempre un momento di panico per il giocatore e per la sua flottiglia. La nave ammiraglia in pochi secondi lancerà salve su salve di siluri e spazzerà via ogni malcapitato a raggio; il compito del giocatore è quindi chiaro: bisogna realizzare tutti gli obiettivi velocemente e ritirarsi dal campo di battaglia possibilmente prima che arrivi la flotta di soccorso nemica capitanata dalla temibile ammiraglia… insomma bisogna usare la tattica della toccata e fuga.
House of the Dying Sun è stato sviluppato interamente con una piattaforma di terze parti, il motore del gioco che lo sviluppatore ha scelto di utilizzare è stato il celebre Unity (quinta versione). La veste grafica del titolo è molto piacevole; sia il design generale delle navi, che le ambientazioni dei livelli, sono caratterizzati da colori vividi e da forti contrasti. Entrambi sono inoltre di chiara ispirazione passata: si nota con piacere l’ influenza dei grandissimi titoli della serie di HomeWord all’ interno del gioco. Ottimo il comparto degli effetti audio; è veramente piacevole il contrasto fra gli allarmi squillanti e i vari avvisi sonori provenienti dalla strumentazione del nostro abitacolo rispetto i suoni ovattati e lontani provenienti dall’ esterno della nave. La colonna sonora è di qualità e risulta estremamente coinvolgente e ritmata, ci si sente letteralmente incalzati dalla musica che trasmette un vero e proprio senso di frenesia durante la partita.
Tutti gli elementi di House of the Dying Sun si incastrano molto bene fra di loro creando un prodotto omogeneo e pulito… niente spine quindi? Bhe una c’è… ed anche piuttosto appuntita: il gioco pecca di longevità. In circa 4 o 5 ore sarete riusciti a bruciare tutta la galassia completando tutte le 15 missioni che il gioco vi mette a disposizione, l’assenza totale di una qualsiasi modalità multyplayer non aiuta di certo ad alleviare il problema. Il gioco ad ogni modo cerca di compensare questa grande mancanza inserendo due meccaniche distinte. La prima consiste nella possibilità di ripetere le singole missioni con livelli di sfida crescenti: al crescere della difficoltà aumenteranno il numero e la pericolosità dei nemici presenti nelle missioni. La seconda invece è rappresentata dalla comparsa di una 16 esima missione supplementare, denominata challenge mode, in cui dovremmo affrontare ondate infinite di nemici cercando di resistere il più a lungo possibile prima dell’ inevitabile disfatta… insomma una last stand il cui unico scopo è raggiungere un punteggio sempre più alto.
In conclusione… House of the Dying Sun è un prodotto veramente ben confezionato in cui si amalgamano bene elementi provenienti da generi diversi e nonostante la scarsa longevità mi sento di consigliare questo titolo senza remore
👍 : 29 |
😃 : 2