Recensioni di Air Conflicts: Pacific Carriers

Divertente

IL gioco in sè non è male ma Steam non è stata trasparente perche nel porting Linux il multiplayer non è supportato.

Senza infamia e senza lode. Una campagna che inizia un po' in sordina che ti butta subito in mezzo alla mischia dove se non hai fatto l'addestramento prima prendere confidenza con i comandi verrà un po' macchinoso anche se si sta giocando col joypad. Per quanto riguarda il gioco ho apprezzato il fatto che ti desse la possibilità di pilotare diversi velivoli sia americani che giapponesi come il TBD Devastator o il Kate come aerosiluranti o addirittura il B-25 o l'SBD Dauntless come bombardieri. Questa possibilità non te la danno molti giochi a meno che non si tratti di un titolo come "Secret Weapons Over Normandy" ma è uno dei pochi esempi che mi vengono in mente e quindi di questo ne sono contento. Anche dal punto di vista storico questo gioco insegna più che altro parlando delle battaglie. Vengono trattate battaglie della campagna del Pacifico che non avevo sentito manco per sbaglio come la Battaglia dell'isola di Rennell o la battaglia delle isole di Santa Cruz per non parlare del fatto che vengono tirati in ballo pure australiani e inglesi invece del classico Stati Uniti VS Giappone quindi questo insegna anche come ci fossero anche altre forze presenti in quella zona durante la guerra. Ha una resa grafica che è un piacere da vedere come il riverbero del sole sulle ali degli aerei tanto per fare un esempio, anche se, se si attiva il post-effetto dalle opzioni, sarà praticamente impossibile giocare dalla visuale dell'abitacolo perché si vedrà praticamente tutto bianco, un bianco così luminoso da illuminare parte della stanza se state giocando a luci spente. Letteralmente un pugno dell'occhio, fa male alla vista quindi sconsiglio di fare le missioni di giorno (praticamente quasi tutte?) con quella visuale. Mi fa ridere poi come ci siano alcuni aerei come il Wildcat che sembrano telecomandati visto che dentro l'abitacolo NON C'È PILOTA, quando poi vedi i piloti giapponesi dentro gli Zero con tanto di hachimaki. Magari questi piccoli magari a molti sfuggiranno ma a me hanno strappato un sorriso. Soundtrack a mio parere più che buona e godibile al meglio soprattutto all'inizio quando sei formazione con gli altri aerei. Altra cosa che Air Conflicts: Pacific Carriers insegna è la vastità di navi impiegate nel conflitto. No, non sto parlando delle classiche Yorktown, Hornet, Enterprise americane e le giapponesi Akagi, Kaga, Hiryu e Soryu che già ci sono ma sto parlando di portaerei leggere e incrociatori come la USS Princeton o la USS Chicago. È possibile giocare la campagna sia con giapponesi e americani e come longevità fanno sulle 15 ore messe insieme. Peccato per il multiplayer che non ha più server a meno che non hostiate voi stessi e troviate qualcuno con cui giocarci ma essendo un gioco di sette anni fa la vedo dura quindi se ne va pure a quel paese la possibilità di platinare il gioco. Poco male, sono comunque 15 ore spese bene per quello che offre il giocatore singolo. Alla fine prendete il gioco per quello che è: un più che buon passatempo per coloro a cui piacciono i giochi di aerei, arcade o meno che siano, o per chi si sta avvicinando al genere, o ancora per chi cerca uno stile di gioco tutto nuovo. 7/10.