Tempo di gioco:
7026 minuti
L’uscita di TWEWY per DS fu per me un momento culminante del periodo trascorso tra pennino e doppio schermo. Nintendo ci ha spesso abituati ad un approccio originale nell’integrazione tra hardware e software, e raramente questa possibile sinergia veniva sfruttata dalle terze parti. Tutta una serie di motivi, tra i quali il [i]combat system[/i] su due schermi, l’ambientazione urbana moderna e i [i]plot twists[/i] alla “Lost” (ma molto più efficaci) mi spingono ancora oggi a reputare il gioco Square-Enix/Jupiter un capolavoro. Forse solo [i]Knights in the Nightmare[/i] di Atlus gli si avvicinò in termini di originalità, pur con una storia più lineare (per modo di dire) e con un livello di difficoltà maggiore.
Attesi per molto tempo un seguito, persi le speranze. Tredici anni dopo, così dal nulla...eccolo!
Ho aspettato quasi due anni prima di prenderlo, intimamente terrorizzato dall’idea che giocarci avrebbe potuto rovinarmi l’esperienza del primo capitolo. Invece no, proprio no, N:TWEWY è un ottimo seguito delle avventure di Neku, Shiki, Joshua, Beat e Rhyme. Mantiene intatta la qualità della storia e parte dell’originalità del [i]combat system[/i], così come riesce ancora a soddisfare per il suo collezionismo estremo, tra cibo, vestiti, e spille da collezionare, potenziare e far evolvere.
Il giocatore sceglie il personaggio attivo, con cui ci si sposta nell’area del combattimento, utilizzando il tasto corrispondente assegnato alla spilla. Le abilità di chi rimane passivo sono utilizzabili in contemporanea a quella di chi è attivo, mentre il movimento avviene in autonomia. Il cambio del controllo attivo di uno degli altri personaggi avviene alla pressione del singolo tasto collegato alla spilla assegnata.
La storia si conferma su altissimi livelli, un po’ per quanto riguarda le tematiche, apparentemente adolescenziali ma nei fatti mature; un po’ per la qualità del cast, con diversi personaggi memorabili (tra i quali Sho Minamimoto, che secondo me è geniale); un po’ per gli eventi narrati, intricati, appaganti e comprensibili.
Altri punti di forza sono l’estrema personalizzazione dell’esperienza, per la possibilità di variare il livello di difficoltà quando lo si ritiene necessario e per il sistema di crescita delle statistiche dei personaggi, che avviene mangiando e che solo in minima parte è collegato al livello della squadra mentre non lo è per niente al punto della storia raggiunto.
Uno degli aspetti su cui invece avrei preferito scelte diverse riguarda la localizzazione italiana, per via dell’utilizzo di uno slang che potrebbe funzionare in un gioco ambientato in un contesto italiano/europeo, ma che non ritengo adatto per una storia che si svolge in una metropoli giapponese. Altro piccolo...neo, riguarda la gestione dei vestiti, eccessivamente macchinosa e che non invoglia alla sperimentazione così come invece avviene per le spille.
Il prezzo di alcuni giochi attuali, tra i quali proprio i prodotti Square Enix, per me è troppo alto. Non lo sconsiglio a prezzo pieno perché comunque se lo completerete il rapporto divertimento/tempo/soldi sarà molto buono, ma con un po’ di pazienza lo potrete trovare scontato.
Voto: 4.5/5
“You're so zetta slow! This is my Game. And I only allow two things. Flawless calculations... and beauty!”
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