Tempo di gioco:
805 minuti
In un panorama videoludico spesso dominato da avventure epiche e guerre senza fine, Haven si distingue come un’esperienza intima e delicata, una storia d’amore che si intreccia con la scoperta e la sopravvivenza in un mondo alieno. Non è solo un gioco di esplorazione o un RPG con elementi di combattimento: è, prima di tutto, un viaggio emozionale, un inno alla libertà e alla forza dell’amore.
[h3] Yu e Kay – Amanti in fuga [/h3]
I protagonisti di Haven, Yu e Kay, sono due giovani amanti che fuggono da una società distopica che impone legami forzati in base a criteri razionali e statistici. Il loro amore è un atto di ribellione contro un sistema che considera i sentimenti un ostacolo all’ordine sociale. Il loro rifugio? Il misterioso pianeta Fonte, un mondo inesplorato dove possono essere finalmente liberi… almeno fino a quando il loro passato non tornerà a perseguitarli.
Lontani dagli stereotipi delle storie d’amore videoludiche, Yu e Kay sono veri, credibili, tridimensionali. Le loro conversazioni, i momenti di tenerezza e di complicità, così come le inevitabili discussioni, creano un legame con il giocatore che va oltre il semplice gameplay. Non si tratta solo di “interpretare” una coppia: si tratta di vivere la loro relazione, di sentirsi parte della loro storia.
[h3] Un gameplay al servizio della narrazione [/h3]
Haven non è un titolo che punta sulla sfida o sulla complessità del gameplay, ma ogni sua meccanica è costruita per supportare il tema centrale: l’amore e la sopravvivenza. L’esplorazione del pianeta Fonte avviene tramite un movimento fluido e armonioso, in cui i due protagonisti si spostano planando sulle superfici grazie a speciali tute energetiche. Un’idea semplice ma incredibilmente efficace per trasmettere il senso di libertà e di simbiosi tra i due amanti.
Il combattimento, invece, è una danza coordinata tra Yu e Kay: le azioni si basano sulla sincronia, e il giocatore deve imparare a combinare i loro attacchi per affrontare le creature corrotte che popolano il pianeta. Anche in questo caso, l’elemento centrale non è la difficoltà, ma la cooperazione tra i due protagonisti, che si riflette nel gameplay tanto quanto nella narrazione.
[h3] Apollineo e dionisiaco: una lotta eterna [/h3]
Oltre la storia d’amore, Haven affronta un tema filosofico profondo: il conflitto tra razionalità e sentimento, tra ordine e caos, tra imposizione e libertà. Il regime da cui Yu e Kay fuggono rappresenta il dominio dell’apollineo, della logica e del controllo, mentre il loro amore incarna la ribellione dionisiaca, il desiderio di vivere secondo le proprie emozioni.
Chiunque abbia mai dovuto combattere per il diritto di amare liberamente riconoscerà il peso di questo tema. Haven ci ricorda quanto sia preziosa la possibilità di scegliere chi amare, senza che genere, etnia o religione diventino ostacoli imposti dall’alto. È un messaggio universale che risuona con forza, soprattutto per chi ha vissuto sulla propria pelle discriminazioni o imposizioni sociali.
[h3] Un capolavoro di emozioni [/h3]
Nonostante il suo aspetto minimalista e il suo gameplay essenziale, Haven riesce a toccare corde profonde. È un’esperienza che si gioca con il cuore, più che con le mani. La colonna sonora elettronica di Danger crea un’atmosfera sospesa tra malinconia e speranza, mentre lo stile artistico, con i suoi colori pastello e il design onirico, enfatizza il senso di intimità e di evasione.
[h3] Conclusione [/h3]
Haven non è per tutti. Chi cerca un gameplay profondo o un mondo ricco di sfide potrebbe trovarlo troppo semplice. Ma per chi ama le storie emozionanti, per chi crede nel potere dell’amore contro ogni ostacolo, per chi ha vissuto o sognato una fuga romantica per inseguire la libertà, questo gioco è un piccolo gioiello.
Se avete una persona cara, giocatelo insieme. E se avete mai dovuto lottare per il diritto di amare, Haven vi ricorderà perché ne è valsa la pena.
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