Recensioni di Telling Lies

Rating: ★★★★★★★☆☆☆ (7/10)

meraviglioso. consigliatissimo.

Gran bel Titolo! Davvero un esperienza unica! Diciamo che appartiene più a quel genere di non videogiochi ma di avventure grafiche dove vesti i panni di un investigatore che deve svelare un mistero attraverso un database di filmati. E non mi spingo oltre. Se avete testa e voglia da dedicarci potrete godere di un esperienza cucita sui drammi di persone di tutti i giorni e appassionarvi a questa "bella" storia. Kerry Bishè veramente spaziale come interpretazione e ho adorato anche Vivien Lyra Blair. Consigliato!

Un gioco, una sensazione strana, iniziandolo , ti lascia spiazzato , nessuna spiegazione nessun modo di capire come muoversi, ma poco dopo, tutto si muove in maniera automatica, un gioco bello che consiglio perchè e vecchio stile, preparate carta e penna, e aguzzate l'ingegno!

Pros: - Very good acting - Intriguing story - Very good music and sound design Cons: - Too many bugs for my tastes, I had to shutdown the game numerous times - Missing features which could have made the game more enjoyable (possibility to play two videos at a time, missing scrollbar) - The endings are not up to par with the rest of the story, it felt rushed

mmm.. non so come descriverlo questo gioco.. diciamo e la prima volta che mi trovo a giocarlo.. e strano..si lo definirei strano.. parti che non sai nemmeno cosa fare ma piu vai avanti piu dici mmm.. ma guarda un po .. ma davvero?.. ma pensa tu... cioe la forza che ti fa andare avanti almeno per me adesso e il fatto di capire.. ma cosa e successo?.. se dovrei consigliare il gioco.. diciamo che se ci giocate dovete cmq seguire discorsi e capirci qualcosa di quello che dicono..lo consiglio si.. ma non'e adatto a tutti

All'inizio non si capisce bene cosa fare . In realtà e un mettere insieme un puzzle di video , tramite una ricerca effettuata con parole chiave , dovete ricostruire la storia di....... a voi la sorpresa. interessante , ma non per chi non ha pazienza. esploratelo bene , perché contiene molti mini giochi .

[+] Ottima recitazione da parte di tutti gli autori coinvolti [+] Il software utilizzato dal protagonista permette l'utilizzo di segnalibri e tag [+] Durante la riproduzione video, è possibile evidenziare una parola o una frase ed eseguire un'immediata ricerca delle stesse nel database [-] La trama inizia bene, ma poi si sviluppa come la più classica delle americanate, caratterizzata da scelte totalmente insensate, e conclusioni prevedibilissime [-] La funzione più utilizzata nel gioco, ovvero la riproduzione video, è implementata in maniera tremendamente stupida. Non è credibile che un software così avanzato non permetta la gestione della timeline, impedendo di riprodurre un video dall'inizio o tornando ad un determinato istante, obbligando l'utente all'utilizzo dei tasti rewind e forward (sui quali la velocità massima non è sufficiente) A causa dei punti deboli non posso consigliare questo gioco. E me ne dispiace, dato che ho apprezzato molto Her Story.

Dopo Her Story aspettavo con trepidazione questo gioco... ma non posso dirmi completamente appagato dall'esperienza. Come sempre su Steam manca il "NI" come giudizio! Io l'ho messo positivo perché comunque il "gioco" (se così si può definire un gameplay che consiste solo nel visionare dei video) merita per l'evidente sforzo produttivo impiegato, la cura dei dettagli, la qualità della recitazione (anche se, per giudicare al meglio, vorrei vederne una versione recitata da Gabriel Garko e Manuela Arcuri), la capacità di creare un "film" di 5 ore dandogli una modalità di fruizione non lineare e decisamente innovativa. Ma ci sono un po' di "ma" e il primo in assoluto riguarda il confronto con il "progenitore" Her Story.  Dopo Her Story, infatti, il meccanismo non è più così originale e, peraltro, stavolta non è nemmeno giustificato dall'ambientazione anni 90. Dopo Her Story sappiamo che, a un certo punto, ci troveremo di fronte a qualche colpo di scena: ma qui il sussulto del plot twist è davvero debole, se non quasi inesistente. Soprattutto: si capisce in maniera chiara il senso del film (prima ancora che del gioco)? Secondo me no. Sam Barlow si è concentrato soprattutto nel confezionare un prodotto cinematografico, ma non è di certo David Lynch, e forse doveva sforzarsi di più sull'aspetto ludico, essendo quella la sua specialità. Bella tecnica, ma la sceneggiatura (e anche la giocabilità se consideriamo la frustrazione delle ore perse a riavvolgere file digitali come fossero nastri analogici) fa acqua da tutte le parti. A differenza di Her Story, Telling lies si autospoilera già nel titolo: cosa dobbiamo aspettarci se non qualcuno che, in tutti quei video, mente? La speranza è che prima o poi si arrivi a qualcosa di diverso, veramente inaspettato. Che quelle bugie raccontate davanti a una telecamera siano davvero utili e rivelatorie. Purtroppo così non è, e il film, al netto dell'intento "esplorativo" e "ricostruttivo" personale di chi lo guarda, si risolve in una trama di una banalità sconcertante, oltre che ultratelefonata e pluriabusata anche solo da qualsiasi puntata di "Don Matteo". Dal punto di vista della creatività della storia, Her Story era avanti anni luce. Per la cronaca, il "sistema" mi ha proposto di poter concludere il gioco dopo la visione di 85 video. Un po' pochini, dato che ce n'erano almeno altrettanti da vedere: questo la dice lunga su quanto calante sia, arrivati ad un certo punto, la curva di interesse.

Se Her Story è un fulminante racconto, Telling Lies è un grande romanzo americano dei nostri tempi. La meccanica alla base è la stessa del precedente lavoro diretto da Sam Barlow, ma le differenze sono sostanziali e marcate. Non vale nemmeno la pena parlare di quanto siano clamorose le interpretazioni del cast, la sua direzione e la regia, perché basta davvero poco per rendersene conto. Ciò che emerge più lentamente è invece la profondità delle tematiche - attuali, scomode -, la moralità dei personaggi marcata da sfumature di grigi, l'assoluta coerenza fra il ruolo che il gioco ci propone di interpretare e il modo in cui questo ruolo viene tradotto ludicamente: abbiamo poco tempo, siamo davanti allo schermo di un computer, stiamo cercando qualcosa, e per trovarlo dobbiamo setacciare una montagna di conversazioni private trafugate che sì, sono anche noiose, inutili, caratterizzate da improvvisi scatti di rabbia quanto da silenzi imbarazzati e attacchi di sonno improvviso. Telling Lies rischia di diventare insopportabile solo se si vuole sviscerarlo laddove non serve, riavviando da capo ogni video e lasciandolo scorrere per intero solo per vedere tutto spinti da una pulsione completista, rompendo la finzione che ci viene chiesto di rispettare, ovvero quella del tempo che sta scadendo. Per tutti, vista la possibilità di scegliere se limitarsi a ricostruire la narrazione principale o dedicarsi anche alle decine e decine di sottotrame che emergono dalle vite dei personaggi. Meno male che esistono anche grandi videogiochi come questo.