Tempo di gioco:
79 minuti
Il gioco è molto carino, il feeling con l'arco non è malvagio, forse è un pò scomodo il prendere la freccia dal basso, sia perchè non sempre si riesce a incoccarla, sia perchè il movimento alla lunga indolenzisce il braccio, anche perchè il gioco è frenetico, infatti è facile che dopo un pò di gioco possano indolenzirsi le braccia.
L'ho comprato perchè molto invogliato dal genere, iniziato per me con "In Death" che però mi ha lasciato un forte amaro in bocca, per via che c'è la pazzia di non permettere i salvataggi e mi sarebbe venuto impossibile finire la campagna. Ho quindi optato per il migliore, a livello di recensioni, che ho trovato sempre sul filone archi e frecce.
Purtroppo abbiamo solo il teletrasporto ma in un gioco come questo non è così grave. Solitamente io amo il movimento fluido in VR, qui però il nostro ruolo è di supporto ad altri guerrieri, quindi diventa importante la scelta delle zone giuste per poter affrontare la grossa moltitudine di guerrieri nemici che dovremo combattere. Infatti non siamo guerrieri soli, come appunto in "In Death" ma siamo in gruppo, quindi il nostro ruolo è quello classico degli arcieri, cioè far da supporto.
Abbiamo anche un albero di abilità sbloccabili salendo di livello, il chè lo rende abbastanza profondo, cosa sempre gradita in VR, c'è sempre il bisogno di giochi ragionati e con una componente profonda, che non si limitino all'arcade senza molte pretese.
Il gioco è frenetico e non è affatto semplice, già in modalità normale. Infatti abbiamo anche la modalità difficile, che ancora non ho provato. La sua non semplicità è dipesa soprattutto dal fatto che i nemici si muovono un sacco e anche velocemente, quindi non è facile prenderli, si fa cilecca spesso ma non è un male, conferisce al gioco un certo realismo, inoltre i bersagli colpiti lasciano un buon senso di soddisfazione. Bel gioco, mi sta piacendo ma devo approfondirlo, ho giocato poco, può essere che riediterò in futuro la recensione per una descrizione finale.
Il gioco è in diverse lingue ma non l'italiano, abbiamo però almeno i sottotitoli in inglese, che aiutano a chi, come me, non è a zero con questa lingua ma nemmeno al punto da comprendere il parlato svelto. Lodevole che il gioco sia stato tradotto in altre lingue, anche se non la nostra, lascia comunque un retrogusto che non siamo di fronte al solito gioco VR nella quale non viene presa in considerazione una traduzione, per low budget o semplicemente perchè la VR è ancora così acerba da non considerare la traduzione in altre lingue. E' invece importante secondo me che pian piano la VR prenda una pervenza sempre meno "di nicchia" e "di secondo piano" rispetto ai giochi tradizionali, che abbia anch'essa degli standard al passo con il gaming tradizionale, così da risultare appetibile ad una fetta di utenza maggiore e pian piano uscire da una condizione appunto di nicchia.
Più avanti riprenderò la recensione, quando avrò meglio le idee chiare.
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