Recensioni di Recettear: An Item Shop's Tale

Veloce, intuitivo, grafica semplice ma non banale, può creare dipendenza. Le classi dei personaggi disponibili per le razzie nei dungeon randomici sono quelle canoniche di ogni gioco fantasy anche per tipo di attacco, ovvero ad area, singolo, speciali, sulla velocità oppure a distanza. La gestione del negozio fintanto che il primo arco narrativo non sarà concluso sarà frenetica; infatti dopo i titoli di coda il gioco non finisce... anzi inizia la vera storia e richiederà molte ore e riflessi veloci per essere completata. Piccolo spoiler: a 20 ore di gioco ricordate, sacro = argento ^^

Ci avevo giocato anni fa su consiglio di una blogger che seguivo all'epoca, poi lo avevo perso tra vari cambi di computer e update. Adesso finalmente l'ho ritrovato e sono felice di poterci giocare di nuovo. Sembra lì per lì un giochino stupido e ripetitivo, ma mano a mano che si va avanti le dinamiche cambiano e diventa impegnativo. Fila bene narrativamente anche la storia, i dialoghi sono divertenti (a volte un pochino lunghi, ma si possono saltare) e le meccaniche di gioco sono soddisfacenti. Si vede proprio che è stato sviluppato con cervello, passione e minuziosità. Tra i pochi che mi siano mai rimasti nel cuore.

Recettear è un business game con elementi hack and slash. Il gioco è longevo (sì, la storia continua dopo aver finito la main quest, e non per altre poche ore), e finirlo al 100% richiede centinaia e centinaia di ore. La trama è un po' un pretesto per il gameplay: una ragazzina si ritrova a dover pagare i debiti del padre, e per far ciò apre un negozio, aiutata dalla fata esattrice. I personaggi sono l'anima del gioco: curatissimi nella caratterizzazione, sono loro a costituire la vera e propria trama. I dialoghi sono molto divertenti, non mancano i momenti toccanti, e la traduzione è veramente ben fatta, sebbene ci sia solo in inglese. Consigliato, soprattutto se in sconto.

Bello, bello, bello, bello, bello. Oh, una cosa : non lasciatevi ingannare dalle mie ore di gioco, sono molte, molte, molte di più (più o meno un centinaio in più). Recettear è un gioco sviluppato dallo sviluppatore giapponese "EasyGameStation" e localizzato in inglese dalla casa indipendente "Carpe Fulgor" (il che rende il titolo un indie nonché RPG giapponese a tutti gli effetti). Nonostante le premesse, sono stati in grado di creare un capolavoro. A mio avviso una pietra miliare. In effetti, il primo tipo di gioco nel suo genere. In Recettear : an Item Shop's Tale, controllerete la giovane Recette, una vivace e spensierata ragazzina che, di punto in bianco, si ritrova sommersa di debiti a causa del padre scomparso misteriosamente. Tear, la fata "addetta" alla riscossione del debito, le dà la possibilità di rimediare, senza esser costretta a pignorarle la casa : fare di quest'ultima un negozio, e pagare, pian piano, il debito del genitore. Ma il compito non si rivelerà tutto ros'e fiori... La meccanica e lo scopo sono molto semplici : [u][b]fai soldi o sei fuori[/b][/u]. Con tale prerogativa, spetta solo al giocatore decidere come farli. Potete acquistare a poco e rivendere a molto, aumentare le cerchie e la popolarità del negozio ed il range di clienti, andare nei Dungeon e rivendere i bottini scoperti, sfruttare a proprio vantaggio crolli e decolli dei prezzi... Insomma, le possibilità e strategie da adottare sono tante. Ma non per questo non sussiste un certo grado di difficoltà (per quel che riguarda la prima partita) : ogni settimana sarete costretti a versare somme sempre maggiori, alle quali non potete mancare. È il vostro appuntamento fatale col destino. Personalmente, adoro il come il gioco combini alla perfezione i tipici RPG Dungeon-crawler ed i simulatori di business con implementazione della gestione delle risorse e del tempo (importantissimo fattore in questo gioco). I combattimenti non sono mai frustranti, così come le esplorazioni : potrebbe sempre capitare qualcosa d'imprevisto, si deve sempre essere allerti se non si vuole finire ad essere trippa per gatti, e, soprattutto, adoro come il mondo degli avventurieri e dei negozianti qui vengono a contatto (decisioni tattiche sulla vendita di certi prodotti agli avventurieri, pianificazione a priori (a volte anche a posteriori) di equipaggiamenti ed abilità, scelte tra guadagno e profitto nel lungo o breve termine, ecc.), nonché la vastità e la differenza degli avventurieri e le loro storie (Arma/Griff forever!). Il mio suggerimento spassionato : dovete assolutamente provare questo gioco. È uno dei tipici giochi che si ama o si odia. Se siete amanti degli RPG molto probabilmente lo amerete, così come se vi piacciono i business simulator (per intenderci, della serie "Tycoon", per fare un esempio (Rollercoaster Tycoon, Mall Tycoon, Zoo Tycoon, Locomotion ecc.)). Io continuerò a dire per tutta la vita che amo questo gioco. MA PAPÀ, IO LO AMO!

Gemma nascosta. Si esplora dungeon con l'avventuriero reclutato di turno (in stile Ys) e si rivende il bottino in negozio che va gestito e amministrato. Ciò che vi ho appena narrato è una formula di gioco che in Recettear fila via liscia come l'olio e che rischia di creare seria dipendenza. Per darvi un riferimento, [b] il più recente Moonlighter ha provato a proporre qualcosa di molto simile se non quasi identico. [/b] La vera ed inammissibile pecca del gioco è l'assenza di achievement che invece stimolerebbero la longevità e darebbero un maggiore senso al post game. In sintesi: giocone oscurato da un pessimo marketing.

Vostro padre vi ha abbandonati con un debito esorbitante, cosa fare? Partirete per dungeon con i vostri migliori amichetti a uccidere qualche random dark lord? No, quello lasciatelo fare ai poveri disgraziati con manie suicide. Voi ripagherete il debito come i veri uomini, aprendo un negozio e rendondolo il migliore, EVER! Arruolate mercenari destinati a morire PER VOI ,prendete il loro drop e vendeteglielo a prezzi esorbitanti (regali? Pssshh! Questo è serious business ciccio o compri o te ne vai). Vi ho detto che la protagonista è uan dolce loli? No? Beh ve lo dico ora... Recette è una dolce loli destinata a divetare il very best like no one ever was fra i mercanti. E il negozio è solo una prte del gioco, l'altra parte è un dungeon crawler con piani creati in modo casuale in modo che non sappiate mai DI CHE MORTE MORIRETE. Recettear, e diventerai anche tu un vero mercante superpro.

Una metafora Freudiana ispirata ad una visione sublime e a tratti metafisica del lato radicale nel socialismo Marxista, il tutto mostrando attraverso lenti parodistiche uno stile visivo sorpassato, forte immagine satirica e al tempo stesso spettro di un Paese fascista da tempo decaduto - 10/10

Capitalism Ho! Let's elaborate. I first wanted the game because I thought it was funny a little girl who either works her ass off or loses her home to loan sharks because her dad is a dick but still smiles like she has no worries. It is funny but there's also something else to love here. Recettear is charming, music, visual style and writing are all built around one purpose: make you feel the warmth of an earnest job that connects you to people and makes you learn and improve. The game is supposed to deliver a light and not very deep experience so you won't find a complex story or anything like that you will instead relax and do your best to make your item shop the best you can. I am a pretty seasoned player and yet this game in its goofiness completeley satisfied and captured me and I can't believe I'm saying it is now one of my favorite games over several triple AAA games that never delivered such a simple and essential formula. Yepperoni.

Un gioco assolutamente da avere, semplice per certi aspetti ma davvero profondo per altri. Recettear è quel tipico indie che riesce ad intrattenere a lungo donando delle sane dosi di risate e imponendo, certe volte, di impegnarsi parecchio, soprattutto per chiudere una run al primo tentativo. Consigliatissimo.

Ho venduto una spada ad una bambina che la voleva come regalo di compleanno per la madre, un anziano mi ha venduto l'eredità della sua defunta moglie che altri non era che una ciliegia (l'eredità, non la moglie) e una signora ha ben pensato di vendermi del pane trovato mentre puliva il soffitto. Credo basti.