Tempo di gioco:
642 minuti
Un'avventura italiana in formato Libro-Gioco, con una storia che, nel suo secondo tempo, si insaporisce di culti e cospirazioni dal lieve sapore lovecraftiano.
Nel gioco vestiremo i panni di Jake Huntington, un medico inglese di inizio 900 dal passato tormentato. Seguendo man mano la trama scritta di fronte a noi, dovremo prendere continuamente delle decisioni, o perlomeno, scegliere l'approccio a noi più congeniale, nel tentativo di far andare a buon fine la vicenda in atto. Per far ciò, sarà vitale spendere dei punti, accumulabili attraverso dialoghi multipli e conoscendo nuovi personaggi, e in misura più rilevante, compiendo un'azione con successo o nella terza parte del racconto, col semplice proseguimento della trama.
Le voci/qualità potenziabili saranno cinque: Agilità, Carisma, Combattimento, Osservazione e Medicina. Superfluo dire che essendo noi dei dottori in un mondo a rischio pandemia, medicina sarà tra le qualità più rilevanti. Considerando poi il costo e la richieste crescenti, sarà grossomodo necessario sacrificare uno di questi talenti per riempire adeguatamente i restanti. Per fortuna, viene in nostro aiuto il fatto che, spesso, quando dovremo compiere un'azione, avremo almeno un'alternativa sfruttabile, soprattutto con Combattimento ed Osservazione. Di contro, in situazioni più calme, alcune scelte saranno leggermente influenzate dal fatto che potrebbero offrire un bonus punti, mentre altre esserne prive. Qualche volta ho scelto ciò che sentivo più nelle mie corde, in barba al bonus, ma rimane un po' una fregatura.
Tornando all'importanza dei talenti, nella mia giocata, istintivamente ho sacrificato Agilità, che poi effettivamente, salvo una situazione in un pozzo e forse in una spaggia, mi è sempre parsa la più perdibile. Purtroppo, l'ordine di assegnazione dei punti non è sempre stato ideale alla situazione che mi sono trovato davanti, ma il gioco offre la possibilità di assegnarli in ogni momento, quindi, una volta compreso questo, mettendone da parte un po' si dovrebbe riuscire a limitare il problema.
Riguardo all'aspetto tecnico, il genere Libro-Gioco non ha mai grandi pretese, ma anche così, Omen Exitio è piuttosto semplice, per non dire scarno. A parte il testo scritto, un organo come colonna sonora, qualche suono ambientale e qualche bozzetto ripetuto, non vi è molto altro. Rispetto ad altri lavori più noti, come il sempre italico Lupo Solitario, che quantomeno ci offriva una, seppur insoddisfacente, meccanica di combattimento e di fase 3D, Omen Exitio rimane invece fin troppo vicino al concetto classico di Libro-gioco e troppo poco a quella di video-gioco. Anche in questo poi si vedono dei limiti pecuniari, visto che alcuni bivi portano semplicemente a tornare alla scelta scartata quasi immediatamente, rivelandosi più dei brevi vicoli ciechi che svolgimenti alternativi veri e propri, inoltre gli eventi non si possono mutare oltre un certo limite. Visto il genere non è un dramma, ma ovviamente tutto ciò fa calare il suo valore di acquisto.
La storia, che è l'elemento più importante di questo sottovalutato genere, funziona, e seppur ci metta un pochino per scrollarsi di dosso la sensazione di trama banalotta ed alcuni personaggi siano obbiettivamente modellati su stereotipi, riesce infine a creare interesse e a coinvolgere col giusto tempo. In questo senso, ho gradito che gli obiettivi abbiano cominciato a sbloccarsi davvero solo dopo un po di ore di "gioco".
Da elogiare più che altro lo stile della narrazione, fatta in un italiano pulito e di buon livello, che nel secondo tempo non si preclude anche qualche termine più ricercato, che ho avuto piacere di rivedere e in un paio di casi anche di imparare. L'ambientazione ha sicuramente giovato in questo senso, ma si apprezza lo sforzo, nonostante un paio di termini come Club vengano stranamente lasciati in inglese.
Omen Exitio è dunque un piccolissimo esperimento, con un epilogo che forse non soddisferà tutti, ma che ritengo adeguato al tipo di storia. La durata si assesta ragionevolmente intorno alle 9 ore. Penso vada incoraggiato, al giusto prezzo. Certo... un gioco basato su una possibile pandemia, in un momento storico come questo, appare quantomeno ironico da fare, ma in fondo, dovendo restare coattamente reclusi in casa, cosa c'è di meglio del mettere i bastoni tra le ruote ad una malvagia e letale pestilenza?!
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