Recensioni di TT Isle of Man: Ride on the Edge

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Fatto con il cul0

Grafica ottima, fisica imbarazzante.

il piu realistico a mio parere se non spettacolare!

IA imbarazzante Fisica ancora peggio. Lo consiglio solo per fare qualche giro in solitaria o con qualche amico (ammesso che il multi funzioni,non l'ho ancora provato). La sensazione di guidare una moto c'è a patto di non esagerare e voler fare a gara con l'IA. Peccato anche che nella mappa del TT la moto sembra avere le ruote quadrate. (nelle altre mappe è + liscia.

Leggendo le recensioni negative stavo per fare l'errore di evitare questo magnifico esmplare, un puro sangue con i suoi pro e contro. Ovviamente tutto è soggettivo. Fisica a parte, unica pesante pecca. In prima persona, quando sento salire i giri, il vento che aumenta, la zozza che cerca di disarcionarmi, le vibrazioni, la sensazione dell' "ora muoio" ad ogni curva che riesco a superare. Perdo un anno di vita al giro, quindi mi devo sbrigare a recensire. Comunque la sensazione è davvero bella! Ho provato subito la versione simulazione, son morto tante di quelle volte che le vite di tutti i cittadini della terra non sarebbero bastate. BUON GAME A TUTTI

Tralasciando i difetti come la grafica che non è nulla di che per un gioco del 2018, piuttosto scarna e lineare, o il suono delle moto che è uno per tutte... la fisica, che dovrebbe essere il fulcro di questi giochi, fa veramente pena. La mia 636 2019 si comporta, senza controllo trazione e con la mappatura alta, come in questo gioco si comporta con gli aiuti al massimo. Come ho sempre sostenuto anche per i "simulatori" automobilistici, questi prodotti sono sempre inutilmente ardui, assolutamente non rispecchianti la realtà, con complicanze estreme anche in cose relativamente semplici... esacerbati solo ed esclusivamente per far contenti molti nerd fanatici che però, su un'auto/moto vera... non ci sono mai saliti tranne che per andare a fare la spesa, forse. Figurarsi in pista. Un'auto si guida con tutto il corpo e non solo con le mani: la schiena, il sedere, i piedi... tutte le sensazioni di ritorno che ti dà fanno sì che tu possa agire di conseguenza in base alle situazioni che ti trovi davanti; su una moto da corsa ciò si decuplica ed il tuo corpo diventa un tutt'uno col mezzo: usi anche le spalle, il bacino, le ginocchia, la testa, le braccia che distruggi... qualsiasi parte di te contribuisce a tenere sull'asfalto il misto di uomo e macchina che diventi. Questi "simulatori" vorrebbero emulare tutto questo esagerando la difficoltà su azioni semplici, come l'accelerare, per poter ricreare il feedback reale... cosa che non solo non potrà mai funzionare, ma aumenta ancora di più il distacco dalla realtà stessa. Un gioco, per quanto simulativo (e se i simulatori sono fatti come quelli di oggi, men che meno) non potrà mai ricreare certi ritorni, almeno non fino all'avvento della realtà virtuale sensoriale, tra vari decenni, magari... ma per ora è solo una grande truffa. Meglio un arcade decente... che a tratti è persino più realistico (la mia 636 ha 137 cavalli su 190 chili, ciononostante non mi cappotto due volte all'indietro se apro in prima... come invece succede nel "simulatore"). Il termine stesso "simulatore" andrebbe bandito dal campo videoludico... tenuto, forse, in considerazione solo per i simulatori di volo ma solo se turistici, per gli ultraleggeri... perché per i velivoli ultrasonici, per gli stessi criteri, penso sia meglio un Ace Combat. [b][i]Secondo Isle of Man io sarei morto già da diverso tempo, e non tanto per la corsa in pista... ma proprio per come si comporterebbe la mia Kawasaki su strade urbane ad alte velocità: una palla di gomma impazzita senza freni che rimbalza a destra e sinistra e schizza fuori controllo alla minima vibrazione. Ma per favore...[/i][/b] Meno male che la realtà non è la simulazione... è molto più sensata! Altrimenti morirebbero pure i fanatici masochisti che difendono questo tipo di prodotti (invece di divertirsi a girare si divertono a crepare e riavviare, parole loro)... andando a fare la spesa a 60 all'ora.