Tempo di gioco:
2021 minuti
Prima vera incarnazione di un gioco Milestone che utilizza l'Unreal Engine 4, questo Gravel rappresenta una sorta di "cerchiamo di fare le cose bene una volta tanto".
Dopo i vari fallimenti Simcade a 4 ruote dei vecchi WRC e Sebastien Loeb Rally EVO, nel 2018 l'azienda milanese prova a ritagliarsi una fetta di mercato totalmente Arcade abbandonata (temporaneamente) da Codemasters, lanciando nella mischia un titolo che, per l'appunto, prende ispirazione da DiRT2 e DiRT Showdown.
Nonostante una votazione su Metacritic che a stento raggiunge la sufficienza, Gravel dal mio punto di vista è un buon titolo, non eccelso, ma sicuramente si nota un certo impegno maggiore da parte degli sviluppatori. Ma andiamo con ordine:
[h2]Grafica[/h2]
Finalmente hanno abbandonato il loro vecchio Engine proprietario. Davvero, non se ne poteva più di quel vecchio, poco ottimizzato e visivamente brutto motore grafico che reggeva dai tempi della PS2.
Oddio, non che su Gravel si urli al miracolo grafico, anzi. Ci sono varie imperfezioni, specialmente a livello di post-processing che fanno storciere il naso, come artefatti visivi di oggetti e luci in movimento, ma tutto sommato alla vista è comunque appagante rispetto al passato.
[h2]Sound[/h2]
Nella media e direi che, rispetto al loro ultimo titolo a 4 ruote, si sono superati alla grande perché m'è capitato di riprovare SLR EVO e le auto presenti su entrambi i giochi hanno un sound diverso, decisamente migliore su Gravel.
Anche i suoni ambientali sono buoni, in più quando avviene un incidente il suono è convincente, non dà più l'idea della plastica o cartone.
[h2]Gameplay[/h2]
Parliamoci chiaro: Gravel è un Arcadone nudo e crudo che prende spunto da titoli come DiRT2 e Showdown.
L'handling è tutto sommato buono: alcune auto si guidano bene, altre sono terribili e scivolano fin troppo, con altre ancora è facile andare in testa coda anche se si cerca di seguire le basi della guida.
Le opzioni di gameplay sono essenziali, buone ma non permettono una personalizzazione unica delle gare: quello è, quello giochi.
I menu sono semplici ma immediati ed intuitivi.
La parte meno curata, secondo me, è la Carriera (che qui si chiama Off-Road Masters) che è resa fin troppo semplice, lineare e banale. Abbiamo le solite prove con le stelline e più stelline guadagnamo, più velocemente possiamo proseguire, fine.
La modalità Multiplayer l'ho trovata molto divertente, giocata con qualche amico può risultare la parte più bella del gioco.
[h2]Verdetto[/h2]
Innanzitutto, per chi è indirizzato questo Gravel? Quasi sicuramente ai teenager alla loro prima esperienza di giochi di questo genere o per chi vuole un titolo di contorno, da giocare magari con amici, per tutti gli altri consiglio di valutarne attentamente l'acquisto o addirittura di evitarlo, non perché sia brutto, più semplicemente perché non è il loro genere.
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