Tempo di gioco:
100 minuti
Dopo una lunga attesa, scandita da una buonissima campagna Kickstarter conclusa lo scorso anno con oltre 310.000 dollari raccolti grazie al supporto di quasi 6.000 utenti, The Dwarves ha fatto il suo esordio su Steam. Il titolo firmato da King Art Games e pubblicato da THQ Nordic porta alla ribalta dei giocatori la razza dei Nani protagonista della serie Fantasy firmata da Markus Heitz, scrittore tedesco tra i più apprezzati ed autore de La Saga della Terra Nascosta che racconta le gesta di un nobile popolo dei Nani per salvare la propria esistenza e quella del mondo conosciuto.Il titolo è un mix tra gioco di ruolo e strategia e, lo diciamo fin da subito, gli sviluppatori hanno saputo miscelare molto bene i due generi che offrono un gameplay equilibrato e con una bella sfida per gli appassionati. Una piccola nota culturale prima di parlare del gioco. Come accennato, Markus Heitz è uno dei più quotati scrittori del genere Fantasy. Tra le sue opere figura “Le cinque Stirpi” (Die Zwerge in originale), libro uscito nel 2006, che narra le vicende di Tungdil Manodoro.The Dwarves ci racconta proprio la storia di Tungdil. Egli è un nano semplice. Abile fabbro ma anche “topo da biblioteca” cresciuto sotto l’ala protettrice del buono e potente mago Lot-Ionan che lo ha cresciuto come un figlio. Contrariamente ai suoi simili che ancora non conosce di presenza è molto gentile nei modi. La sua cultura sui suoi simili deriva principalmente dalle numerose letture. Ovviamente, non conosce le nane al punto di chiedere se hanno la barba…
Un bel giorno, il mago lo chiama a sé per una missione che interrompe la sua tranquilla routine giornaliera. Tungdil deve varcare da solo i confini della regione di Ionadar per consegnare alcuni materiali al potentissimo stregone Nudin.
Ben presto, però, si renderà conto che questo compito, all’apparenza elementare, sarà ben più problematico. Quasi subito incontra i gemelli Boendal e Boindil e con loro inizierà un viaggio eroico per salvare il mondo da un male strisciante e serpeggiante che sta mettendo a ferro e fuoco tutte le località conosciute che sono preda di scorribande guidata da mezz’orchi ed albi, quest’ultimi sono la controparte oscura e corrotta degli elfi. A poco a poco verranno fuori le caratteristiche del personaggio principale, anzi, le sue qualità. Sia morali, che intellettuali ma anche da combattente.Non andiamo oltre con la trama per evitare inutili anticipazioni. Ma possiamo dirvi che la storia ambientata a Girdlegard è molto ampia, profonda ed offre tante sfaccettature con tantissimi personaggi interessanti e ben caratterizzati e tante cose da fare. Sono 15, infatti, i personaggi principali “arruolabili” nel party. La trama, che i ben informati dicono sia fedele all’opera letteraria, non solo è solida ma è anche magnetica: fin dalle prime fasi abbiamo avuto la voglia di andare avanti e scoprire sempre più sulle vicende. Il lato Fantasy ci ha avvolti ed abbracciati (e continua a farlo) in queste giornate invernali. Cominciamo ad esplorare The Dwarves parlando del gameplay. Avevamo accennato che si trattasse di un ottimo mix tra gioco di ruolo e strategia. Ed in effetti lo è. Dare equilibrio tra questi generi non è sempre facile ma gli autori sono stati bravi in questo caso. E’ altrettanto vero che entrambe le componenti siano abbastanza semplificate. Strategia e gdr si, ma non estremizzate e quindi di facile comprensione per il grande pubblico che non è avvezzo o che vuole imparare i rudimenti fondamentali. La componente ruolistica si manifesta nel corso della storia, alcune azioni, o alcune scelte, ci permettono di guadagnare punti esperienza come un buon master saprebbe distribuire. I punti esperienza si acquistano anche con le battaglie ed è proprio qui che si concretizza la fase strategica. C’è da dire che le schermaglie sono spesso e volentieri campali con numeri assolutamente sfavorevoli a noi: le proporzioni, nella migliore delle ipotesi sono di 8-10 nemici ad eroe. Del resto questa è una delle caratteristiche più sponsorizzate del gioco: un piccolo party formato da quattro elementi che affronta orde di nemici. L’azione in battaglia è in tempo reale ma in qualsiasi momento è possibile mettere in pausa tattica con la barra spaziatrice. Si ha la possibilità di impartire gli ordini voluti ai personaggi del nostro gruppo che, eccetto Tungdil sempre presente, possono essere selezionati prima della schermaglia. Ogni personaggio, inoltre, può sfruttare un massimo di tre abilità ed un oggetto. Se si dispone di più abilità prima del combattimento si dovranno selezionare. Gli ordini fondamentali quindi si riducono sostanzialmente a quattro (la scelta tra le tre abilità e l’utilizzo di un oggetto, che si tratti pozione o amuleti e così via), ovviamente il movimento è libero ed è possibile scegliere singolarmente il proprio obiettivo. Il tutto viene selezionato piuttosto facilmente: si clicca sull’eroe, (o su più eroi) si sceglie l’attacco e l’obiettivo. Scegliendo l’abilità si attiverà un arco d’azione che farà vedere il range d’efficacia di quel particolare colpo. La risposta dei nostri eroi è generalmente buona ma capita ogni tanto che stranamente non agiscano: si rifà la pausa tattica e si ridà il comando… col rischio, però, di perdere l’attimo fuggente. Tanti i tipi di missione, dal resistere alle orde di pelleverde (mezz’orchi, o orchi o goblin o ancora elfi e zombie), o l’abbattere un determinato tipo di nemici o ancora il salvataggio di un obiettivo o di più persone, o il recupero di oggetti e così via.The Dwarves offre molta varietà sotto questo aspetto. Alla fine di ogni combattimento, come detto, vengono assegnati i punti esperienza e si raccoglie il loot, ossia gli oggetti, le provviste e l’oro raccolto. Ogni due livelli raggiunti si può scegliere l’abilità successiva da aggiungere al proprio albero (o skill tree se preferite).Alcune sono molto spettacolari come il salto in mezzo ai nemici, o la carica, o il lancio di pugnali. Tutte mosse molto utili che servono a farsi strada e ad evitare l’accerchiamento. Durante i combattimenti, è bene ricordare che i nani colpiranno in automatico. Col passare del tempo, e con mosse ben assestate, si riempirà una barra di colore blu che servirà ad eseguire le mosse speciali. La barra si riempirà di Punti Azione che potremmo paragonare al mana o alla stamina. Ogni mossa speciale, infatti, costa determinati Punti Azione e man mano la barra blu che sta subito sotto quella gialla dei punti vita, si riempirà. Come potete intuire, il tutto è piuttosto semplice: non servono trattati di tattica o ruolistici per andare avanti e la pausa tattica è una risorsa preziosa per poter riordinare le idee ma anche per individuare, laddove possibile, alcuni punti dell’ambientazione che potrebbero essere sfruttati a proprio favore come ad esempio far crollare delle colonne di pietra per provocare perdite ingenti con uno sforzo relativamente limitato. Tra l’altro, per forza di cosa, i combattimenti sono un po’ confusionari visti che spesso e volentieri si andrà in contro a mischie furibonde. Il consiglio, comunque, è sempre quello di non farsi circondare per troppo tempo: sebbene i nostri eroi nani siano molto resistenti non sono infiniti. Bisognerà stare molto bene attenti alla conformazione del campo di battaglia e individuare i nemici nascosti: essere pizzicati da lontano a volte è decisamente peggio di avere decine di nemici di fronte. Un altro consiglio, e qui terminiamo con i suggerimenti, è quello di andare dritti al bersaglio evitando inutili combattimenti. Ve ne accorgerete molto presto. La fase ruolistica, così come la narrazione, si concretizza in enorme mappa del continente di gioco. Sono davvero tante le location presenti e tra villaggi da salvare, incontri casuali ed altro, ci saranno molte decisioni da prendere e tanti amici e nemici da incontrare. Non mancheranno anche i dialoghi a risposta multipla nonché le scelte da fare mentre si esplora una singola location.
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