Tempo di gioco:
167 minuti
[i][…]Aveva detto che la geometria della città del sogno era anormale, non euclidea, e disgustosamente memore di sfere e dimensioni diverse dalle nostre.[/i]
Euclidean, come si evince dal nome e dall'immagine coi tentacoli, è un gioco chiaramente ispirato alle descrizioni di Lovecraft della città di R'lyeh e delle strutture create dai Grandi Antichi, dalle geometrie sballate e popolate da creature da incubo.
Sebbene per qualche motivo mi aspettassi qualcosa tipo NaissanceE, ovvero scendere sempre più in profondità nell'abisso al proprio ritmo, in realtà questo gioco non è proprio così: si cade, ma lo si fa automaticamente. Stile [i]AAAAAA for the Awesome[/i], tanto per capirci.
La differenza è che qui si scende molto lentamente in quanto immersi in un qualche liquido, e ci si può solo spostare per evitare gli ostacoli, ognuno dei quali ci ucciderà costringendoci a ricominciare il livello. Ma non basterà evitare le rocce e le varie strutture strambe, il mondo di Euclidean è infatti anche pieno di strane creature simil-acquatiche formate da cubi, coni e altre forme geometriche, che nuotano placidamente per i fatti loro o cercano di prenderci se ci avviciniamo troppo.
In aiuto ci viene un'abilità che ci permette di… [i]cambiare piano dimensionale[/i], probabilmente, comunque ci rende invincibili per qualche secondo e ci permette anche di passare attraverso i mostri (non le rocce, però) e di vedere il mondo con colori differenti (anche detto LSD), che potrebbero rivelare più chiaramente i vari ostacoli o i pattern dei nemici. Abilità utile ma che richiede un periodo di ricarica tra un uso e l'altro, perciò va usata saggiamente.
La discesa però è spesso molto (troppo) scura, con noi che dobbiamo cercare di capire cosa succede in un confuso mare psichedelico di colore, va bene cercare di rendere "l'orrore geometrico", ma almeno farlo più comprensibile non avrebbe guastato, visto che di solito la maggior parte delle volte in cui si muore non se n'è neanche capita la causa.
Discorso differente per la VR, immagino, essendo un titolo chiaramente pensato principalmente per questi nuovi visori, ma non avendoli non saprei dire se la resa è migliore o no.
Il gioco a conti fatti è tutto qui, discendere attraverso una decina di livelli cercando di raggiungere l'uscita (rappresentata da una sfera bianca) senza venir colpiti dalle cose. Una run dura abbastanza poco, sui 15-20 minuti direi, e una volta capito il meccanismo e la disposizione dei nemici non è poi così difficile finire il gioco senza morire chissà quante volte.
La rigiocabilità non è altissima neanche mirando al 100%, ci sono 3 livelli di difficoltà ma cambia (credo) giusto il tempo di ricarica dell'abilità, che potrà quindi essere usata pochissimo nella difficoltà più alta. C'è anche una modalità Permadeath più impegnativa, ma fortunatamente con perlomeno un checkpoint a metà.
L'ho preso in sconto a 4€ e forse è il suo prezzo giusto vista la sua durata di un paio d'ore scarse, con la VR sarà magari chissà che esperienza sensoriale ma giocandoci normalmente non dice granché, né rivoluziona il genere. È sicuramente un'idea originale e per essere il primo lavoro del team è senz'altro sufficiente, ma poteva essere svolta un po' meglio, anche per quanto riguarda l'ispirazione lovecraftiana: meduse e tentacoli di pixel e qualche struttura incomprensibile possono andare bene, ma dev'esserci qualcosa di più.
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