Tempo di gioco:
370 minuti
𝘿𝙊𝙒𝙉𝙁𝘼𝙇𝙇 - 𝙏𝙝𝙚 𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙢𝙚 𝙩𝙝𝙧𝙤𝙪𝙜𝙝 𝙝𝙚𝙧𝙚
Downfall, il secondo titolo della trilogia di Michalski, potrebbe essere considerato una vera e propria opera d'arte. Non solo a livello artistico e sul piano simbolico, ma nella sua complessità psicologica.
Abbiamo una soundtrack fenomenale, che trascende perfettamente le sensazioni che un gioco del genere tende a suscitare, facendoti immedesimare indubbiamente nei panni di Joe Davis, il protagonista di questa lunga discesa nella follia.
Questa è la storia di un uomo che nella vita, ha visto più morte che amore, che a seconda della mentalità del giocatore, prende pieghe sempre più complesse. Avremo un confronto diretto con temi estremamente maturi, come la bulimia, i disturbi mentali, il deterioramento della sanità mentale e il sesso nelle sue più disturbanti forme. La tentazione fisica non sarà la sola a colpire il cuore di Joe, infatti, ciò che lo accompagnerà per il resto del suo percorso sarà la costante e folle percezione di morte. Nonostante l'uomo brami il riconciliamento con la moglie ora misteriosamente scomparsa all'interno dell'hotel, possiamo intuire il suo desiderio di farla finita per l'opprimente alone suicida che appanna passivamente la sua psiche. Questo viene ben ritratto quando, in una determinata parte dell'opera, Joe è in balia delle voci della sua testa; che non sono altro che l'incarnazione astratta del suo desiderio momentaneamente proibito.
La struttura artistica è appositamente disturbante all'occhio del giocatore, privandolo della vista dei colori e graziato solo dall'opportunità di poter individuare del rosso di tanto in tanto. Adorabile dettaglio se si pensa che quest'ultimo è il colore preferito di Ivy, ma inquietante se ci rendiamo conto che lo vediamo la maggior parte delle volte in un contesto mortuario.
Seppur l'originalità del titolo non ha nulla da invidiare, una pecca cruciale è da sottolineare. Molti elementi sono fin troppo simili a Silent Hill 2, intralciandone il desiderio di mistero che avevamo avuto fin quando le cose non hanno cominciato a farsi più chiare. Ciò nonostante, non toglie nulla alla storia di Downfall, che seppur non del tutto nuova commuoverà indubbiamente i giocatori più appassionati del genere. La profondità di questo gioco è immensa, non ci sarebbero abbastanza parole per spiegarne ogni dettaglio nella sua interezza. E credo che sia meglio così, poichè altrimenti non sarebbe da considerare un titolo distopico.
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