Tempo di gioco:
4542 minuti
Uno dei roguelike più belli di sempre.
Un titolo nel quale Freehold Games ha passato ben 17 anni di lavoro e fatica prima di arrivare alla 1.0, una quantità di tempo ENORME per un videogioco ma il risultato è ben chiaro: un'opera profondamente intrisa di un amore smisurato in ogni suo piccolo dettaglio.
E' un roguelike classico, grafica estremamente minimale, non ASCII anche se ne ricorda fortemente lo stile, difficoltà brutale, azioni a turni simultanee, tante build diverse e, ovviamente, tanta, tantissima proceduralità. Il resto però, sprizza originalità da tutti i pori. A partire dall'ambientazione che abbandona completamente il classico fantasy trito e ritrito dei capisaldi roguelike, fino alla struttura open world/free-roam assai rara in questo genere.
E' raro il colpo di fulmine con Caves Of Qud, il primo impatto, un po' per la difficoltà del gameplay, la difficoltà di comprensione della lore e dell'ambientazione e, siamo sinceri, anche i pregiudizi derivati dai capisaldi del genere roguelike, è piuttosto disorientante e non colpisce del segno. Ma se si ha un po' di pazienza e si approfondisce le sue meccaniche e, soprattutto, ci si lascia abbracciare dalla sua atmosfera, non si può non innamorarsene profondamente. Questo è uno di quei giochi che ti entra nel cuore e non esce più, non sai nemmeno tu con esattezza perchè lo ami, lo ami e basta.
Dal punto di vista del gameplay, sebbene sia soddisfacente così com'è, va sottolineato che per essere un roguelike classico pecca decisamente di contenuti: la quantità di oggetti, build possibili e varietà dei nemici è sufficientemente vasta ma decisamente sotto la media del genere, almeno per il momento, visto che in futuro sono previsti dei DLC di espansione. Di sicuro non vi mancheranno nuove armi o abilità da provare ma non siamo ai livelli di un Dungeon Crawl Stone Soup o Tales of Maj'Eyal per intendersi.
Anche i contenuti al di fuori della quest principale scarseggiano, questi sinceramente fin troppo. La main quest, che di base non è molto lunga, è comunque piuttosto difficile e, soprattutto se giocata in modalità "Classic" (permadeath) offre diverse ore di divertimento, specialmente se non si è esperti del genere roguelike. Se invece viene giocata in modalità che permettono i salvataggi o i checkpoint, beh, li la longevità si abbassa drasticamente e difatti è una cosa che sconsiglio caldamente. Le missioni secondarie sono carine e ben fatte ma veramente poche. Certo, possiamo contare su in'infinita creazione causale delle secondarie, ma quelle scriptate (che sono le più belle) si contano sulle dita delle mani.
Una nota di merito però va fatta al supporto per il controller che è veramente strepitoso: con un paio di trovate geniali è non solo giocabile, ma pure meglio di mouse e tastiera in molti casi. Mai avrei detto che avrei giocato un roguelike classico con un controller e invece...
Il punto forte di Caves Of Qud non è il suo gameplay che, sebbene sia vario, divertente e decentemente originale, non basta a far gridare al miracolo. L'aspetto che rende questo gioco una perla rara è la sua incredibile capacità di immergere il giocatore in un mondo letteralmente assurdo, insensato, delirante ed onirico ma, al tempo stesso, finemente caratterizzato e dettagliato con una cura che raramente si vede in videogiochi "normali" e che, sicuramente, io non ho mai visto prima d'ora in un roguelike.
Il mondo di Qud è un mondo che sembra uscito direttamente da un sogno partorito dopo una carbonara di mezzanotte: è il futuro, chissà quanti anni avanti rispetto al nostro presente, e l'umanità così come la conosciamo noi non esiste più. I mari si sono prosciugati e al loro posto troneggiano sconfinati deserti di sale. L'acqua dolce è rara ed è diventata la principale moneta di scambio nei baratti dei piccoli villaggi che sopravvivono coltivando piante che crescono a rugiada notturna. Il pianeta è sconvolto da questo cambiamento biologico e gli esseri viventi vengono colpiti da incredibili mutazioni genetiche: umani con 4 braccia, code di scorpioni, ali da pipistrello e mezzi centauri popolano le giungle di Qud circondate dai deserti di sale e rovine di vecchie metropoli oramai invase dalla vegetazione. Gli animali sono mutati a loro volta e hanno sviluppato alti livelli di intelligenza. Piante di cetrioli parlanti che filosofeggiano sulla vita, orsi polari scienziati che studiano nuove tecnologie, dromedari che viaggiano senza meta tra le dune vendendo le loro merci, puzzole che rilasciano nubi di gas corrosivi e cinghiali che sparano caccole dure come pallettoni dai loro grugni. Deserti di sale, pozzi di ruggine, colline che compattano rifiuti, cimiteri con fiori parlanti, città costruite all'interno di kraken fossilizzati e robe ancora più incredibili.
La colonna sonora, veramente bellissima, accompagna questo delirio immaginifico alla perfezione, trasportando il giocatore a suon di synth in un mondo parallelo, al tempo stesso completamente incredibile ma che riesce miracolosamente a sembrare plausibile.
Le avventure che riesce a far vivere sono incredibili, originalissime, e ti incollano allo schermo nell'incapacità di staccarsene non prima di "aver visto la prossima idea geniale".
Il gioco è solo in inglese, e non è un inglese facile. E' molto sia descrittivo che narrativo e, soprattutto, utilizza una quantità smodata di termini inventati di sana pianta, che rendono la comprensione decisamente più faticosa anche per chi mastica bene la lingua. Sono state annunciate nuove traduzioni ufficiali che usciranno nelle patch future, ma al momento non sappiano in quali lingue. Non è un gioco da giocare se non si riesce a capire cosa si sta leggendo, le descrizioni sono fondamentali sia per quanto riguarda il gameplay che l'apprezzamento di trama, lore e ambientazione.
In definitiva, se cercate un gioco facile, sia nel gameplay che nella comprensione, meglio lasciar perdere. Se invece cercate un bel roguelike classico, una colonna sonora da urlo e un'ambientazione originale ed immersiva, difficilmente troverete di meglio ora come ora.
👍 : 1 |
😃 : 0