Tempo di gioco:
96 minuti
Shan Gui è una brevissima Kinetic Visual Novel cinese. Si può a malapena chiamare un gioco, nel senso che le KVN non hanno nemmeno le scelte e i finali alternativi e le route tipiche delle visual novel "standard", ma nella sua estrema semplicità è sorprendentemente efficace.
Han Hui, una studentessa universitaria nel mezzo di un periodo di infelicità, decide di fare una gita al Monte Zijin sperando di rivivere i ricordi felici di quando vi si era recata con la famiglia da bambina, una felicità che ora le sembra così lontana. Lì incontra He Jia, una ragazzina vivace e misteriosa accompagnata da una fragranza di osmanto odoroso, che la accompagnerà in un meraviglioso viaggio alla ricerca dei suoi ricordi e della sua serenità.
Bisogna mettere in chiaro che questa Visual Novel non solo è completamente lineare (è praticamente un libro illustrato con dialoghi doppiati. In cinese, peraltro.), non solo è molto breve (giocando con calma la si finisce in un'ora e mezza), ma è pure molto lenta. È quasi un pezzo meditativo, o una poesia: la storia si svolge come uno slice of life, con le due ragazze che visitano alcuni luoghi del monte Zijin, e conduce a una breve serie di dialoghi in cui si esplora un po' il personaggio di Han Hui, che ha quindi un piccolo ma significativo arco narrativo. Alcuni temi cari ai cinesi vengono graziosamente accennati, ma la storia rimane saldamente nel piccolo ambiente della vita di Han Hui. Il piccolo mistero di fondo dato da He Jia è intrigante non tanto in sé quanto per le conseguenze che potrebbe portare, visto che più o meno dall'inizio è palese quale sarà la rivelazione, soprattutto per chi abbia una conoscenza anche vaga del folklore sinogiapponese o degli elementi sciamanico-animistici che accomunano molte religioni popolari dell'Asia Orientale.
Chi apprezza questo genere di storie, però, la troverà molto ben fatta. Character design d'impatto (e non solo perché He Jia è carinissima e Han Hui ha due tette che hanno costituito i Due Regni degli Han orientali e degli Han occidentali), sfondi di una bellezza magica, colonna sonora semplice ma dall'atmosfera perfetta, doppiaggio competente e adorabile (anche se nella prima versione dovevano aver usato un equipaggiamento pessimo).
A renderla emotivamente efficace sono il tono, il conflitto di Han Hui, e la dolcissima amicizia fra le due ragazze: l'effetto è di una malinconia costante, ma che diventa più leggera man mano che He Jia guida sia noi che Han in questo viaggio in uno dei luoghi più belli della Cina, lasciando progressivamente spazio ad una dolce serenità paragonabile a quella data da slice of life come Aria. È un'esperienza piccola e semplice, ma appagante. Nota di merito, poi, per i link a Wikipedia inseriti in alcune linee dei sottotitoli quando vengono nominati concetti filosofici o luoghi: la versione del XXI secolo delle note di traduzione!
Già le Visual Novel non sono per tutti, le Kinetic Visual Novel ancora meno, e quelle con un tale ritmo lento e privo di grandi avvenimenti lo sono ancora meno. Per questa ristretta fascia, mi sento di consigliarlo. Chi come me ha un interesse nel folklore e nella forma mentis di quella parte di mondo, poi, ha ulteriori motivi per provarlo. Magari però prendetelo scontato, perché stiamo pur sempre parlando di un gioco che si finisce in un'ora e mezza e non ha alcun replay value.
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