Tempo di gioco:
145 minuti
The Howler è uno strano titolo che necessita di un pizzico di contestualizzazione. La sua presentazione è infatti del tutto criptica: l'impressione è che il gioco abbia delegato tutto il suo aspetto testuale a favore della lettura di Vilko valanda (The Hour of the Wolf), romanzo steampunk lituano capostipite del genere nella nazione baltica e bestseller con pretese internazionali. La localizzazione inglese dell'opera di Tapinas è avvenuta del resto a soli pochi mesi dall'uscita originale nel 2013, e The Howler pare, più che un gioco ispirato a un cartaceo, un vero e proprio "antipasto" allettante per la divulgazione di questo. Detto ciò, non verrete a sapere molto del filo logico dietro alle azioni anticospirazioniste del legato dal passato "americano" Sidabras, né sarà particolarmente evidente la carica antisovietica che mi pare emergere dalla trama del romanzo. Ma alcune cose sono chiare: il forte accento sul tema della libertà (la onnipresente immagine del volo è solo una parte di questo sentimento), l'orgoglio di presentare in una veste artistica assai notevole le bellezze della capitale Vilnius, una certa garbatezza quasi formale nelle scelte testuali (assai caratteristico è il "Play, please"). E' in questo inizio Novecento alternativo che si riflette una temperie culturale lituana di cui qui in Italia si sa pochissimo, ma che può essere riassunta ottimamente nell'espressione "patriottismo ingenuo" già usata in I lituani di ieri e di oggi di Salvatori nel '32 e recentemente ripresa nell'introduzione dell'edizione nostrana del saggio divulgativo di linguistica e storia della lingua lituana "Noi Balti" di Sabaliauskas. Quest'ultima opera è un ottimo esempio di ciò di cui stiamo parlando. Se nel mondo occidentale "nazionalismo" e "patriottismo" sono quasi sinonimi e ogni ideologia di questo tipo viene ricollegata alla destra in senso pericolosamente estremista, nei Paesi baltici (e in particolare in Lituania) una forte ondata di sentimento nazionale ha dato e dà anche adesso una grande spinta verso la ricerca scientifica riguardo alle antichità locali e un certo vitalismo e coraggio in campo economico. Per questo soluzioni che per noi possono rasentare il trash, per i lituani possono essere spunti identitari capaci di aumentare grandemente la fruibilità e l'apprezzabilità di un prodotto di intrattenimento di massa. Ad esempio non ho potuto fare a meno di strabuzzare gli occhi quando nel livello bonus finale si impersonerà addirittura Jonas Basanavičius, vero e proprio "Patriarca della Nazione", fautore del Revival nazionale lituano tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e fondatore del primo giornale in lingua nazionale, l'Aušra (Aurora). Non sarebbe niente di strano se il suddetto Patriarca nella trama del libro non pilotasse un ornitottero armato fino ai denti per distruggere un minaccioso lupo bionico.
Ma al di là delle differenze culturali, The Howler è una produzione indie di tutto rispetto che si inserisce con stile nell'offerta di Steam. Il suo prezzo irrisorio, la durata adeguata (due ore circa in totale), lo stile grafico "artigianale" ed esplicitamente "geolocalizzato" (perfettamente "in" nell'era dell' "History is our playground") sono solo da contorno all'originalità del gameplay, vera ciliegina sulla torta dell'aspetto ludico di The Howler. Pensato per essere giocato con un bel microfono, la fisica del pallone areostatico è così soddisfacente che alcune soluzioni di level design forse un po' troppo punitive (penso soprattutto ai livelli 7 e 8) non arrivano a far disamorare il giocatore, segno della trasparenza delle meccaniche che invita a un non troppo lento processo di automiglioramento. L'assenza di soundtrack durante le sessioni, puramente in linea con l'idea di "regia sonora attiva" del gioco, riesce a essere persino evocativa con l'aggiunta di non invasivi tocchi di ambient sound come folate di vento o lo sferragliare degli automi. Apice di questo pregio è sicuramente la stessa rappresentazione del "lupo bionico", con il lento spalancarsi delle mascelle che rinuncia alla potenza di un alto ululato (quello spetta a voi!) manifestandosi invece con sinistri stridii che ne sottolineano l'artificiosità innaturale e la pregnanza in un immaginario steampunk.
In definitiva The Howler non è forse la finestra aperta che cerca di essere verso un mondo di nicchia come l'attuale panorama culturale lituano, né riesce a invogliare con particolare successo alla lettura del romanzo. Inaspettatamente tuttavia si rivela una produzione dallo spiccato valore ludico che vi farà trascorrere un paio d'ore piacevoli letteralmente "in un soffio".
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