Tempo di gioco:
245 minuti
A conti fatti, Olympia Rising farebbe un figurone in una cartuccia per Super Nintendo o Mega Drive.
L'avventura di Iola, guerriera caduta per mano del classico cattivaccio da mitologia spicciola, è infatti alla stregua di tutti quei platform dell'era 8 e 16 bit in cui bastava davvero poco per sentirsi degli eroi: tantissimi salti da una piattaforma all'altra, un fendente di spada come attacco primario, qualche potere magico come asso nella manica e tonnellate di nemici da abbattere. E monete da collezionare. Una valagna di monete da collezionare, visto che serviranno per pagare pedaggio ad un avarissimo Caronte ed accedere al livello successivo. Parliamo di un gioco tanto semplice e immediato, quanto impegnativo e bastardo al punto giusto, in cui la soddisfazione più grande è data dal tenere a bada orde di nemici a colpi di spada o con i tre poteri elementali che otterremo raccogliendo delle pergamene sparse per i livelli (un po' come le armi secondarie in Castlevania). Avremo il fuoco per arrostire i nemici con una fiammata, il fulmine per potenziare i colpi di spada e l'acqua per creare una barriera protettiva attorno alla nostra eroina. Il tutto, fino ad esaurimento della classica barra del mana a nostra disposizione.
Tuttavia, Olympia Rising ha qualche problema qui e lì che potrebbe rendere l'esperienza di gioco un tantino più frustrante del solito, come il fatto che il menu di pausa non metta effettivamente in pausa il gioco, costringendoci a battere in ritirata per metterci al sicuro. I nemici, tra l'altro, sono estremamente aggressivi, e dal momento che le hit-box sono piuttosto generose, in alcuni casi dovremo fare affidamento sulla classica tattica del combattimento mordi-e-fuggi. Qualora dovessimo soccombere ai nostri nemici, poi, verremo rispediti all'inizio del livello, con i progressi azzerati e senza magia elementale. Nelle prime fasi è un difetto di poco conto, ma nelle zone successive, con livelli enormi e centinaia di monete da raccogliere, il problema diventa un tantino più grande.
Ciò nonostante, l'esperienza di gioco resta comunque piacevole lungo le quattro/cinque ore che saranno necessarie per arrivare alla fine dell'avventura, soprattutto grazie alla foggia tipicamente retrò di cui è intriso Olympia Rising, compresa la gradevole pixel art che lo impreziosisce e una colonna sonora chiptune davvero orecchiabile. Se siete giocatori old-school che vivono di pane e pixel, o se cercate semplicemente un titolo dal gusto classico che sappia regalarvi qualche ora di sano divertimento, questo è il gioco che fa per voi.
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