Recensioni di Soul Axiom

=== Recensione versione definitiva (non early access) === Non ci sono storie: Soul Axiom o lo si ama o lo si odia. Non è un gioco per tutti, per cui prima di comprarlo bisogna considerare quanto segue: > Soul Axiom NON è un gioco d’azione, sebbene non disdegni mettere al giocatore di tanto in tanto un po' di fretta. > Soul Axiom NON è un walking-simulator, per cui non basta camminare e godersi la storia; bisogna usare il cervello. > Soul Axiom NON è rilassante, il giocatore è sottoposto a un costante, seppur sottile, livello di tensione; con impennate che sfociano nel jumpscare. > Soul Axiom NON è breve, il giocatore deve aspettarsi circa 15 ore di gioco. Quindi a chi si rivolge Soul Axiom? Domanda non da poco, infatti credo che il problema del gioco sia proprio questo: sono pochi a poterlo apprezzare appieno. Chi cerca un walking-simulator “tradizionale” rimane deluso perché deve superare un numero interminabile di enigmi. Chi cerca un puzzle game rimane deluso perché c’è un’atmosfera tesa e sinistra. Poi ci sono quelli che si lamentano perché non gli viene spiegato cosa devono fare, come se i giochi a enigmi debbano guidare verso la soluzione. Per alcuni è troppo facile, per altri è troppo difficile. Per quanto mi riguarda, ho amato ogni singolo momento passato nel suo mondo e non ho potuto staccarmi fino al completamento, dopo 15 ore di puro sollazzo. Gli enigmi sono studiati bene, anche quelli all’apparenza più criptici diventano pian piano più chiari e ci si sente appagati nell'averli risolti. L’ho finito senza soluzioni e devo ammettere che per me è un evento raro. Non tanto perché sono scemo (anche) è che perdo la pazienza e rischio di addormentarmi. Qui però gli enigmi sono divertenti e spingono alla ricerca spasmodica. Quello che ho adorato di più di Soul Axiom è il fatto che è ti fa sentire come in una giornata a Gardaland: si salta da una giostra all’altra cambiando ogni volta tema e varietà di gioco. Il filo conduttore è sempre lo stesso: il mondo di anime digitali che funge da HUB dal quale ci si immerge nei ricordi di altre anime per poterli ricostruire. Ogni ricordo ha un tema specifico (villa horror, nave spaziale, appartamento, tempio azteco, ecc…). Graficamente alcuni scenari sono più riusciti di altri e nel complesso vince la qualità. La varietà degli enigmi offerti è alta, per tutta la durata di gioco ci sono poche ripetizioni, con punte di vera genialità. A tal proposito va sottoloineata la quantità di gioco offerta: 15 ore di gioco sono notevoli, soprattutto per un titolo indie. L’elemento più forte di Soul Axiom è la stretta collaborazione tra stile grafico, tema scenografico e gameplay. I tre aspetti si fondono con fresca eleganza: il tema scenografico è affine al ricordo vissuto (e sono molto vari nella loro natura), il gameplay è studiato per sposarsi alla scenografia e la grafica fornisce un'accattivante stilizzazione del tema rivolta all'esaltazione del gameplay. Ammetto di essermi fermato diverse volte ad ammirare e analizzare con approvazione le trovate degli sviluppatori. Ogni scenario adotta uno stile unico ma tutti condividono una direzione artistica unica: onirico, maestoso e minaccioso. Il risultato è schiacciante: sembra veramente di trovarsi al cospetto di qualcosa di immensamente più grande di se. E nonostante il gioco non sia per nulla punitivo (in caso di “morte” si rinasce nelle vicinanze senza perdere i progressi), il giocatore non può far altro che trovarsi costantemente in tensione. Galeotta di questa tensione è il sapiente mix di atmosfera sinistra, piccoli elementi inquietanti e inattesi (...manichini in posizioni diverse ogni volta che li si guarda) e l’uso di una manciata di scarejump. Il sottofondo di tensione è un elemento che trovo sia affascinante che utile. Affascinante perché dà più sapore all’esplorazione, utile perché evita di farmi addormentare nella risoluzione degli enigmi (problema che mi affligge in questo tipo di giochi). La storia nel complesso è gradevole. Molto bella l’idea del server di coscienze digitalizzate, con i vari accenni sui risvolti tecnici e morali. Molto meno convincenti le storie dei singoli personaggi, che ho trovato piuttosto banali e prevedibili. La parte audio fa il suo dovere. Non eccelle ma non guasta il buon lavoro fatto dal resto. Discreta anche la parte tecnica. Nella versione definitiva ho incontrato solo tre bug che mi hanno costretto a chiudere il gioco e rifare l’ultimo puzzle. In compenso non ci sono glitch e l’esperienza scorre fluida. Non lo definirei un capolavoro ma in certi momenti sono stato tentato a definirlo tale. 8/10