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1263 minuti
Child of Light non si può definire un Indie, dato che ha dietro il colosso Ubisoft, ma nonostante ciò il gioco mantiene una certa aria indipendente, sostenuta da uno dei comparti grafici più curati di sempre. Ma forse è prima necessario parlare di alcune cose per capire Child.
Siamo nel 2025, l'industria è cambiata. Le aziende sono cambiate, in meglio? in peggio? in mostri assetati di denaro e informazioni?. Non c'è una risposta giusta, tutte sono altrettanto valide e sopratutto sapere che quest'anno viene dopo il 2024 che per molte devs è stato un punto di rottura bello grosso, spaventa ben bene. La stessa Ubisoft ha collezionato insuccessi dopo l'altro,
la fiducia è ai minimi storici, l'azienda sembra vivere in mondo la colpa è dei giocatori (spoiler è anche vero, sopratutto se pensiamo ai due bellissimi Prince of Persia usciti, due perle certamente) e mai sua e delle sue strategie (anche te dirigente ubisoft, mettere le uscite dei Prince of Persia così vicine, le politiche sugli NFT, le scelte scellerate sui costi delle varie edizioni e la stessa monetizzazione, non avrebbero generato una situazione come questa?REALLY?!).
Scavando nel catalogo della compagnia, però di diamanti splendenti c'è ne sono. Simboli che la voglia di fare giochi c'è e ci sarà, e che sarebbe meglio seguire quella piuttosto che le mode (anche qui 10 battle royale sviluppati in sviluppo al tempo del COVID, quante ne sono usciti? hyper Scape che è fallito dopo pochi mesi per problemi strutturali e lo scarso supporto dietro).
In Child of Light c'è un'inaspettata sensibilità in ogni campo, dalla musicale della bravissima Béatrice Martin, alla poesia della trama e dei personaggi in una storia che ricorda le fiabe nord europee di una volta. Non per forza dei Grimm, ma di tutta quella tradizione delle fiabe, ma se siete incuriositi ma non volete sapere troppo:
La Regina Nera ha rubato il Sole, la Luna e le Stelle. Noi siamo Aurora, una giovane principessa dal cuore puro la cui anima ha raggiunto il magico regno di Lemuria, siamo deboli all'inizio e oltre a noi c'è Noctis. La nostra missione sarà recuperare le tre sorgenti di luce, sconfiggere la Regina Nera e salvare il regno e i suoi abitanti. ovviamene non saremo da soli.
Child è un RPG open world dagli scontri a metà tra il tempo reale e i turni stile JRPG, ma spiegarlo è molto riduttivo. Durante gli scontri, grazie alla semplice idea di rendere visibile l'ordine di attacco in formato "timeline" e permetterci di variare in tempo reale la posizione dei contendenti su di essa tramite meccanismi (gestibili persino con un secondo controller!), il gioco non ci fa addormentare mentre aspettiamo il nostro turno, ma aggiunge pepe e costringe a restare vigili in ogni momento. Anche perchè ogni colpo, ogni magia, ogni pozione a una sua durata. se troppo lunga veniamo scavalcati dalle altre mosse e se invece ne abbiamo una breve, possiamo anche far scattare all'indietro i nostri avversari o addirittura lanciare stati alterati per renderci immuni per un tot. ll sistema funziona davvero davvero bene, complice anche il sistema dei nemici è ad Elementi (Acqua>Fuoco>Pietra>Fulmine>Acqua), con l'aggiunta della Luce che viene sfruttata per le creature oscure (nota personale, gli attacchi di luce mi hanno ricordato quelli degli Angeli in Evangelion, sarà voluto o meno? io adoro.).
Per migliorare i propri dati, oltre al classico level-up e l'acquisizione di capacità ad albero, viene utilizzata una fusione tra cristalli indossabili (gli Oculi) e piccole stelle (Stardust) nascoste per la mappa. Da non sottavalutare la difficoltà, a livello facile serve una buona di strategia e preparazione, a livello normale ancora di più. I molti segreti, la possibilità d'inventarsi strategie avanzate (indispensabili a difficoltà Normale appunto), e l'agile scambio tra personaggi, incorniciano un game design intelligente come pochi altri. Poi vogliamo parlare di come in inglese parlano tutti in rimane? in italiano la traduzione non è perfetta ma non importa è una meraviglia anche da ascoltare per quel poco che c'è di doppiaggio e le traduzioni svolgono egregiamente il senso di immergerti e avvolgerti
Unico neo? Per giocarlo serve Uplay, che diciamolo subito così come molti altri client secondari, non serve a nulla.
Per concludere che ormai sto scrivendo un saggio, più che una recensione, io nn so quale futuro attende Ubisoft o anche l'intera industria, ma so almeno che se Ubisoft voglia recuperare tanto di quel terreno perduto, di tornare ad essere davvero quel colosso che è stata, non deve lanciarsi in una folle corsa. Ma solo guardare al suo passato e... smetterla con le cripto, non far pagare un gioco 80 euro per poi renderlo giocabile mesi e mesi dopo e sopratutto. Basta uscite annuali per le sue serie,
servirà a qualcosa questo strana recensione? chi può dirlo, viviamo in tempi unici del resto.
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