Tempo di gioco:
1085 minuti
[i][b]The Last Express[/b] è stato un capitolo straordinario del settore videoludico, in un preciso periodo storico, quello della seconda metà degli anni 90, che vide quello stesso panorama rivoluzionarsi con l'avvento del primo, acerbo 3D e di molte altre innovazioni.
Innovazioni che TLE non avrebbe seguito, ma a cui avrebbe comunque fatto scuola portandone altre, tutte sue... che ancora oggi dopo 20 anni, straordinariamente, rimangono ineguagliate.[/i]
[h1]In[/h1] un mondo che cambiava, come abbiamo detto, verso il 3D e verso le trasposizioni in poligoni (talvolta imbarazzanti) di quasi tutti i generi e quindi anche delle avventure grafiche (che in questo campo sarebbero esplose però qualche anno più tardi) c'era tuttavia, in quel 1997, ancora molto posto per il 2D, seppur avviatosi verso la fine della sua epoca d'oro ma ancora alla ribalta; fu l'anno di capolavori come [b]Broken Sword 2[/b] e [b]Monkey Island 3[/b], giusto per citarne un paio... e solo per parlare delle avventure, altrimenti la lista sarebbe infinita, poiché quello fu uno degli anni in assoluto più incredibili per questo mondo (solo per farvi capire: [b]GTA, FF VII, Gran Turismo, Age of Empires, Fallout[/b]...).
Per le mani ci era appena passata roba epocale, come [b]The Dig[/b] o [b]Full Throttle[/b] della Lucas e lo stesso [b]Broken Sword[/b] di Revolution... senza voler poi andare troppo indietro nel tempo alle leggende tipo [b]Indy 4[/b] o [b]Beneath a Steel Sky[/b] o a cercare perle nostrane tipo [b]Tequila & Boom Boom[/b] o [b]Tony Tough and the Night of Roasted Moths[/b] (che probabilmente ricordiamo io e altri 2 in tutto il mondo); e altre ne sarebbero presto arrivate (qualcuno ha detto [b]Grim Fandango[/b] o [b]Sanitarium[/b]?).
Era quindi lecito, in quegli anni, che l'asticella delle aspettative sulle avventure grafiche fosse piuttosto alta ed il mercato vedesse continue proposte medio-basse spuntare come funghi, alcune salvabili e altre meno, altre ancora decisamente no.
In questo scenario florido ma sicuramente ostico per chi volesse emergere arrivò TLE con la sua tecnica al rotoscopio e la sua schermata "striminzita" (sui nostri 16:9 di oggi ancora di più) sviluppata in verticale. Jordan Mechner, la mente dietro tutto questo, non era nuovo a questa tecnica: la utilizzò infatti per rivoluzionare le animazioni già nel 1990, col primo originale [b]Prince of Persia[/b].
Degli attori recitavano con dello speciale trucco, ripresi al rotoscopio... le scene venivano poi tagliate in termini di frames (i pc dell'epoca non avrebbero potuto farle girare intere) ma a spezzoni, in modo tale che all'interno di una stessa animazione i movimenti risultassero estremamente fluidi e realistici.
Il risultato è ancora oggi fenomenale ed immersivo, e ancor più incredibile se pensiamo che riesce ad esserlo nonostate quello a cui oggi siamo ormai abituati, figuratevi per l'epoca.
[h1]Ma[/h1]la vera punta di diamante dell'opera di Mechner non era tanto la tecnica visiva, comunque brillante e unica nel suo genere (erano infatti già state provate tecniche in Full Motion Video per aumentare il realismo in giochi precedenti, che prevedevano però attori veri su sfondi renderizzati... due esempi lampanti [b]Phantasmagoria[/b] e [b]Gabriel Knight 2[/b]... mentre il lavoro di TLE era diverso e poneva movimenti realistici in personaggi disegnati), quanto il lavoro di trama e sceneggiatura; per non parlare della minuziosa, quasi maniacale cura per i dettagli nel ricostruire l'epoca in cui il gioco era ambientato, immergendo il giocatore nell'atmosfera perfetta per goderne a pieno.
Impersoniamo infatti un americano clandestino a bordo dell'ultima corsa ante-Grande Guerra dell'Orient Express, in pieno tramonto di quella Belle Époque che tanto aveva illuso l'Europa intera con sogni di pace e progresso eterni e che invece, dopo la tragedia del 1912 di uno dei suoi simboli, il Titanic, nel 1914 finì col più tragico degli epiloghi; durante il dipanarsi della storia verremo coinvolti in una sorta di intrigo internazionale più grande di noi, che andrà a coinvolgere nazionalisti serbi, anarchici e nobili russi, spie austriache, trafficanti d'armi tedeschi, giovani lesbiche francesi e persino un Uovo Fabergé.
[h1]La[/h1]maestria con cui, alla Smoking Car Productions, quelle circa 60 persone (un record dell'epoca; e pensare che oggi i tripla A vengono fatti anche da centinaia di persone) unirono tutti questi elementi ha dell'assurdo: ne uscì una gemma di elevatissimo valore, che immerge completamente l'utente in quel periodo storico e fa quasi toccare con mano quegli anni affascinanti dello stile Liberty... per l'ennesima volta in cui lo rigioco nel giro di 20 anni dovrei ormai saperlo a memoria eppure sono rimasto esterrefatto dallo scoprire dialoghi tra i passeggeri che non avevo ancora mai udito, o particolari bad endings in cui non ero ancora incappato.
Dopo 20 anni... semplicemente fenomenale.
Per l'epoca era un gioco non dico immenso ma quasi, con si un solo finale (e uno dei migliori) ma che prevedeva anche svariati modi per terminare prematuramente l'avventura (cosa per quegli anni non scontata) e una miriade di particolari atti a rendere il più possibile immersiva l'atmosfera... una storia quasi a sfondo culturale, uno spaccato del vecchio continente di quegli anni preciso e bellissimo dove persino la ricostruzione dell'Uovo Fabergé del menù di gioco è un ibrido di due Fabergé realmenti esistenti: [i]l'Uovo Pigna[/i] e [i]l'Uovo con Gallo[/i], entrambi appartenenti alla speciale collezione che Fabergé stesso fece per Alexander Kelch e non per le zarine.
[h1]Purtroppo[/h1]tanta maestria e cultura erano decisamente troppa roba e non furono capite dal grande pubblico che, seppur la critica fosse più che positiva, non diede riscontro nelle vendite a Jordan Mechner e alla sua software house indipendente; la Smoking Car Productions fallì infatti quello stesso 1997 e [i][b]The Last Express[/b][/i] rimase, come il suo contemporaneo Westwood [b]Blade Runner[/b], l'opera magna di geni incompresi del settore... che dovettero poi darsi ad altro.
A tutt'oggi quest'opera è stata semi-riscoperta, anche grazie alla pubblicazione qualche tempo fa su dispositivi mobili... ma non ebbe mai il riscontro che avrebbe meritato, soprattutto a tempo debito; resta un grande amaro per un prodotto che, con la propria innovazione e realizzazione tecnica profonda e dettagliata, portò in questo nostro settore qualcosa che mai si era visto prima e che difficilmente si vide anche dopo, qualcosa che comprendeva persino della cultura storica al suo interno... un vero e proprio film interattivo animato dai romantici intenti, rimasto nella memoria di chi ebbe la fortuna di scoprirlo e per cui dovrete perdonarmi l'excursus sulla storia videoludica di fine secolo scorso, indispensabile a spiegarne i pregi in rapporto al periodo; un qualcosa che rimane ancora oggi ineguagliato e originale dopo due decadi, il perfetto esempio di quello che si definisce un [i]"pezzo di storia"[/i]... in questo caso, ahinoi però, dimenticato.
[h1]Pro[/h1]
[i]- Grafica innovativa per l'epoca e ancora oggi l'unico esempio di tale tecnica applicata in questo modo e a questo genere.
- Trama, sceneggiatura e colonna sonora originali ed impareggiabili.
- Dettagli maniacali, immersività nel periodo della Belle Époque totale.
- Doppiaggio professionale da manuale, uno dei migliori di sempre.
- Ancora oggi dopo 20 anni scopro particolari a me nuovi.[/i]
[h1]Contro[/h1]
[i]- Giocarlo oggi non rende l'idea dello stupore che poteva provocare nel '97, se siete molto giovani probabilmente non apprezzerete ciò che quest'opera ha da offrire.
- Questa Gold Edition non aggiunge nulla se non gli achievements e qualche extra di poco conto; inoltre inserisce i suggerimenti, fondamentali alle nuove generazioni (eravamo geni noi o sono stupidi loro?); grazie comunque a DotEmu per averlo portato anche qui.[/i]
[h1]9[/h1]
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