The Last Express Gold Edition
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Recensioni di The Last Express Gold Edition

Salite a bordo dell'Orient Express del 1914 in questa pluripremiata avventura misteriosa del creatore di Prince of Persia, Jordan Mechner. Descritto come uno dei migliori giochi di avventura di tutti i tempi, The Last Express è un'avventura ricca di intrighi ambientata a bordo del lussuoso Orient Express.
ID applicazione252710
Tipo di applicazioneGAME
Sviluppatori
Publisher Dotemu
Categorie Giocatore singolo, Obiettivi di Steam, Steam Cloud, Carte collezionabili di Steam
Generi Avventura
Data di uscita21 Nov, 2013
Piattaforme Windows, Mac
Lingue supportate English, French, Italian, German, Spanish - Spain

The Last Express Gold Edition
342 Recensioni totali
275 Recensioni positive
67 Recensioni negative
Perlopiù positivo Punteggio

The Last Express Gold Edition ha ricevuto un totale di 342 recensioni, con 275 recensioni positive e 67 recensioni negative, ottenendo un punteggio complessivo di "Perlopiù positivo".

Grafico delle recensioni


Il grafico sopra illustra l'andamento delle recensioni per The Last Express Gold Edition nel tempo, mostrando le variazioni dinamiche nelle opinioni dei giocatori man mano che vengono introdotti nuovi aggiornamenti e funzionalità. Questa rappresentazione visiva aiuta a comprendere la ricezione del gioco e la sua evoluzione.


Recensioni recenti di Steam

Questa sezione mostra le 10 recensioni più recenti di Steam per il gioco, evidenziando una varietà di esperienze e opinioni dei giocatori. Ogni recensione include il tempo totale di gioco, insieme al numero di valutazioni positive e negative, offrendo una chiara indicazione del feedback della community.

Tempo di gioco: 51 minuti
Questo si che è un capolavoro dimenticato!!!
👍 : 4 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1618 minuti
Uno dei titoli storici che gli amanti dei videogame non possono non giocare. Per il sottoscritto, che da Space Invaders in poi ha giocato di tutto su tantissime piattaforme, era certamente un must! E' uno di quei titoli che rimettono in discussione il confine fra videogiochi e cinema. Bisogna catalogarlo come film interattivo oppure come un'avventura punta e clicca in prima persona? Personalmente protenderei più verso la prima catalogazione, perché in fondo la componente esplorativa, la raccolta di oggetti e la risoluzione di puzzle risultano fondamentali ma sono ridotti al minimo, mentre predominano i dialoghi e le cut scene. Inoltre l'area di gioco è davvero limitata: qualche vagone dell'Orient Express con qualche piccola aggiunta e variazione nelle varie fasi del gioco. Devo ammettere che senza i preziosi suggerimenti forniti da un'apposita icona a forma di nuvoletta sullo schermo, il gioco risulta difficile e poco scorrevole. Si tratta di far evolvere una storia in real time suddivisa in vari capitoli; ogni capitolo corrisponde al tempo che intercorre fra due fermate del treno nelle varie stazioni ferroviarie lungo la tratta Parigi-Costantinopoli. Se non si compiono i giusti passi in real time entro la fine del capitolo, l'azione si blocca e bisogna riprenderla da un punto precedente. Questo è possibile mandando indietro le lancette dell'orologio in un'apposita schermata a cui si può accedere a piacimento durante il gioco. Quando ho provato a giocare senza suggerimenti, sono stato costretto a ripetere le varie fasi dell'azione più e più volte. Non è un difetto, ma una precisa volontà degli autori. Infatti ripetendo le varie fasi si ascoltano sempre nuove conversazioni, si notano nuovi particolari, si colgono nuovi aspetti della vicenda, fin quando per l'appunto non si capisce qual siano i passi giusti da compiere, quali siano gli oggetti da cercare, con quali personaggi parlare, quali elementi siano interattivi, quali luoghi esplorare etc. etc. Oggi questa difficoltà e quasta ripetitività non vengono più tanto accettate e sono più che altro una caratteristica dei videogiochi old school. Ecco perché in questa riedizione è stata aggiunta l'icona con i suggerimenti. In effetti aiuta a godersi maggiormente il gioco e ad immergersi maggiormente nella vicenda. Anche perché onestamente ci sono dei punti davvero difficili, la cui risoluzione non è per nulla intuitiva. Dopo aver giocato per circa 8 ore, sono arrivato ad un punto in cui serviva un oggetto che era in mano ad un passeggero, il quale però non era più sul treno. Ragion per cui per poter proseguire nella vicenda sono dovuto obbligatoriamente ritornare ad un punto precedente perdendo 2 ore di gioco! Da quel momento in poi ho fatto uso della preziosa iconcina! Altri momenti difficili si ritrovano in alcuni combattimenti in cui bisogna cliccare con grande tempismo nel punto giusto dello schermo, secondo le classiche dinamiche Quick Time Event, ma senza segnalazioni visive. Il porting è pensato per i dispositivi mobili, risulta abbastanza scarno enon aiuta di certo, si poteva fare di più per rendere più moderno e giocabile il titolo. Questo però non deve dissuadervi dal recuparare un importante titolo videoludico di alto valore storico, che spicca soprattutto per la sua componente cinematografica. La storia è da premio Oscar! Il titolo richiama alla mente il famoso giallo di Agatha Christie e di sicuro le atmosfere sono le stesse. Ma in realtà ci troviamo di fronte ad un omaggio al capolavoro noir IL MISTERO DEL FALCO di John Huston. Non si tratta infatti di una detective story del tipo Who Done it, ma più di una spy story sullo sfondo della imminente Prima Guerra Mondiale (il film di Huston del 1941 invece risentiva del contemporaneo secondo conflitto mondiale). Al posto del Falcone Maltese abbiamo l'Uccello di Fuoco, anche esso simbolo della bramosia e dell'avidità umana che portano inevitabilmente all'odio reciproco e razziale e quindi alle guerre. Il gioco riesce a raggiungere lo stesso livello narrativo, iconico ed esistenziale del capolavoro cinematografico, anche se al bianco e nero di matrice espressionista preferisce dei colori in stile art decò. Il comparto grafico e sonoro è eccellente in relazione all'epoca in cui è stato prodotto. La recitazione e la caratterizzazione dei personaggi sono superlative tanto che questi vi rimarranno a lungo impressi nella memoria. Notevole anche il doppiaggio italiano che replica i diversi accenti stranieri. I dialoghi sono curatissimi all'inverosimile ed è un piacere origliare le diverse conversazioni fra i passeggeri. Ci troviamo di fronte ad una vicenda che una votla finita ci lascia con la nostalgia per un universo narrativo che ci ha portato altrove, in un passato ormai lontano che ha il gusto delle cose antiche, in cui ci siamo completamente immersi e cullati nelle vesti dell'eroe (o antieroe?) di turno. Un titolo che mantiene dunque intatto il fascino di una sperimentazione a metà strada fra cinema e vidogioco. Può essere considerato l'antesignano degli interactive drama, come Fahrenheit e Heavy Rain della Quantic Dream, o The Walking Dead 1 della Telltale, capace di sfoggiare un uso pioneristico della motion capture. D'altronde l'autore è niente meno che il celebre Jordan Mechner, che con questo gioco firma il suo secondo capolavoro dopo Prince Of Persia (1989); ne firmerà ancora un terzo nel 2003, Prince Of Persia: Le Sabbie del Tempo, non a caso basato nacora una volta sulla possibilità di riavvoglere il tempo! Ritengo che la sperimentazione di TLE, a metà strada fra cinema e video game, sia perfettamente riuscita, in quanto la componente ludica e interattiva permette una maggiore identificazione col protagonista e una maggiore immersione nell'universo narrativo. Per cui possiamo affermare che siamo di fronte a qualcosa che va oltre il cinema. Effettivamente proprio il fatto di dover ripetere spesso l'azione e di ripercorrere tante volte le stesse ambientazioni, favorisce l'immedesimazione, come avevano giustamente intuito gli autori. Voto: 9/10 http://store.steampowered.com/curator/24577210-Video-Games-Art/
👍 : 1 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 563 minuti
La trama è incredibilmente avvincente, in grado di catturare il giocatore e di tenerlo incollato allo schermo nel desiderio di poter fare finalmente luce sul mistero che avvolge l’intera faccenda, ma per poter avanzare nel gioco occorre una pazienza infinita, cosa che non tutti hanno. Ci sono infatti alcune caratteristiche di cui occorre tenere debitamente conto. La prima è sicuramente la grafica. The Last Express è infatti realizzato con una tecnica rotoscope, grazie alla quale le animazioni dei personaggi sono composte da un certo numero di frame discontinui, realizzati su sfondi tridimensionali. Questo non solo fa sì che i movimenti dei protagonisti siano a scatti e discontinui, ma crea anche una certa differenza visiva tra le figure umane e gli ambienti che le circondano. Anche se mi ci sono abituato abbastanza presto, non sono un grande estimatore di tale tecnica. E poiché a molti proprio non piace, prima di procedere all'acquisto raccomando cautela. La seconda è la difficoltà davvero elevata. The Last Express è infatti assai più complicato di molti altri giochi simili con i quali mi sono cimentato. E questo per tre motivi: non solo occorre fare le scelte giuste e interagire con i personaggi corretti, ma bisogna farle in tempi ben precisi. I minuti del gioco, infatti, equivalgono quasi del tutto a quelli reali e scorreranno inesorabilmente a prescindere dalle nostre azioni. Ciò significa che a volte si prenderanno le decisioni corrette, ma se le si farà fuori orario appariranno come sbagliate. A tutto ciò bisogna sommare il fatto che esiste un unico file di salvataggio: se si faranno molte cose e poi si scopre di aver imboccato un vicolo cieco, occorre ricaricare mandando indietro l’orologio all'ultimo momento in cui siamo certi di aver eseguito tutto correttamente… con il bel risultato di dover rifare molte azioni! Questo aumenta di molto il livello di difficoltà del gioco, ragion per cui ho debuttato affermando che non sia per tutti. Le vicende conclusive, che fanno finalmente luce sul grande misfatto iniziale, sono davvero inaspettate, intriganti, e credo che possano soddisfare la maggior parte dei giocatori; ma quanto viene subito dopo… Il treno arriva infatti a destinazione in un mare di tragedie concatenate e noi abbiamo finalmente la possibilità di andarcene con la nostra bella violinista tanto desiderata fin dalle prime battute della vicenda… invece lei, dopo aver averci inizialmente illusi, ci sbologna il suo cane (senza chiederci se lo volessimo) e se ne va chissà dove. Ed è chiaro che non la rivedremo più! Personalmente avrei evitato quest’ultima parte: c’è già abbastanza dramma, non era necessario calcare la mano rifilando al protagonista un'ulteriore supposta al peperoncino piccante. Bellissima trama, finale amarissimo, grafica peculiare e difficoltà elevata, condizionata anche dal tempo. Io credo che una possibilità se la meriti pienamente, ma fate bene i conti con quanto vi ho elencato e decidete con cura. È sempre un peccato lasciare un buon gioco a metà!
👍 : 1 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 435 minuti
Avventura intensa, con uno stile unico e pazzesco. I personaggi sono davvero vivi, non solo per il modo in cui sono disegnati partendo da attori reali, ma anche per i dialoghi ottimi e per il ciclo temporale del gioco che impone di compiere determinate azioni in determinati momenti. La versione steam ha qualche bug, ma niente che non sia risolvibile riavviando il gioco. La presenza degli aiuti lo rende abbastanza semplice, ma e` un tipo di avventura che si gioca per la storia e non per gli enigmi, e le sette/otto ore necessarie per finirlo sono totalmente ripagate.
👍 : 2 | 😃 : 0
Positivo
Tempo di gioco: 1085 minuti
[i][b]The Last Express[/b] è stato un capitolo straordinario del settore videoludico, in un preciso periodo storico, quello della seconda metà degli anni 90, che vide quello stesso panorama rivoluzionarsi con l'avvento del primo, acerbo 3D e di molte altre innovazioni. Innovazioni che TLE non avrebbe seguito, ma a cui avrebbe comunque fatto scuola portandone altre, tutte sue... che ancora oggi dopo 20 anni, straordinariamente, rimangono ineguagliate.[/i] [h1]In[/h1] un mondo che cambiava, come abbiamo detto, verso il 3D e verso le trasposizioni in poligoni (talvolta imbarazzanti) di quasi tutti i generi e quindi anche delle avventure grafiche (che in questo campo sarebbero esplose però qualche anno più tardi) c'era tuttavia, in quel 1997, ancora molto posto per il 2D, seppur avviatosi verso la fine della sua epoca d'oro ma ancora alla ribalta; fu l'anno di capolavori come [b]Broken Sword 2[/b] e [b]Monkey Island 3[/b], giusto per citarne un paio... e solo per parlare delle avventure, altrimenti la lista sarebbe infinita, poiché quello fu uno degli anni in assoluto più incredibili per questo mondo (solo per farvi capire: [b]GTA, FF VII, Gran Turismo, Age of Empires, Fallout[/b]...). Per le mani ci era appena passata roba epocale, come [b]The Dig[/b] o [b]Full Throttle[/b] della Lucas e lo stesso [b]Broken Sword[/b] di Revolution... senza voler poi andare troppo indietro nel tempo alle leggende tipo [b]Indy 4[/b] o [b]Beneath a Steel Sky[/b] o a cercare perle nostrane tipo [b]Tequila & Boom Boom[/b] o [b]Tony Tough and the Night of Roasted Moths[/b] (che probabilmente ricordiamo io e altri 2 in tutto il mondo); e altre ne sarebbero presto arrivate (qualcuno ha detto [b]Grim Fandango[/b] o [b]Sanitarium[/b]?). Era quindi lecito, in quegli anni, che l'asticella delle aspettative sulle avventure grafiche fosse piuttosto alta ed il mercato vedesse continue proposte medio-basse spuntare come funghi, alcune salvabili e altre meno, altre ancora decisamente no. In questo scenario florido ma sicuramente ostico per chi volesse emergere arrivò TLE con la sua tecnica al rotoscopio e la sua schermata "striminzita" (sui nostri 16:9 di oggi ancora di più) sviluppata in verticale. Jordan Mechner, la mente dietro tutto questo, non era nuovo a questa tecnica: la utilizzò infatti per rivoluzionare le animazioni già nel 1990, col primo originale [b]Prince of Persia[/b]. Degli attori recitavano con dello speciale trucco, ripresi al rotoscopio... le scene venivano poi tagliate in termini di frames (i pc dell'epoca non avrebbero potuto farle girare intere) ma a spezzoni, in modo tale che all'interno di una stessa animazione i movimenti risultassero estremamente fluidi e realistici. Il risultato è ancora oggi fenomenale ed immersivo, e ancor più incredibile se pensiamo che riesce ad esserlo nonostate quello a cui oggi siamo ormai abituati, figuratevi per l'epoca. [h1]Ma[/h1]la vera punta di diamante dell'opera di Mechner non era tanto la tecnica visiva, comunque brillante e unica nel suo genere (erano infatti già state provate tecniche in Full Motion Video per aumentare il realismo in giochi precedenti, che prevedevano però attori veri su sfondi renderizzati... due esempi lampanti [b]Phantasmagoria[/b] e [b]Gabriel Knight 2[/b]... mentre il lavoro di TLE era diverso e poneva movimenti realistici in personaggi disegnati), quanto il lavoro di trama e sceneggiatura; per non parlare della minuziosa, quasi maniacale cura per i dettagli nel ricostruire l'epoca in cui il gioco era ambientato, immergendo il giocatore nell'atmosfera perfetta per goderne a pieno. Impersoniamo infatti un americano clandestino a bordo dell'ultima corsa ante-Grande Guerra dell'Orient Express, in pieno tramonto di quella Belle Époque che tanto aveva illuso l'Europa intera con sogni di pace e progresso eterni e che invece, dopo la tragedia del 1912 di uno dei suoi simboli, il Titanic, nel 1914 finì col più tragico degli epiloghi; durante il dipanarsi della storia verremo coinvolti in una sorta di intrigo internazionale più grande di noi, che andrà a coinvolgere nazionalisti serbi, anarchici e nobili russi, spie austriache, trafficanti d'armi tedeschi, giovani lesbiche francesi e persino un Uovo Fabergé. [h1]La[/h1]maestria con cui, alla Smoking Car Productions, quelle circa 60 persone (un record dell'epoca; e pensare che oggi i tripla A vengono fatti anche da centinaia di persone) unirono tutti questi elementi ha dell'assurdo: ne uscì una gemma di elevatissimo valore, che immerge completamente l'utente in quel periodo storico e fa quasi toccare con mano quegli anni affascinanti dello stile Liberty... per l'ennesima volta in cui lo rigioco nel giro di 20 anni dovrei ormai saperlo a memoria eppure sono rimasto esterrefatto dallo scoprire dialoghi tra i passeggeri che non avevo ancora mai udito, o particolari bad endings in cui non ero ancora incappato. Dopo 20 anni... semplicemente fenomenale. Per l'epoca era un gioco non dico immenso ma quasi, con si un solo finale (e uno dei migliori) ma che prevedeva anche svariati modi per terminare prematuramente l'avventura (cosa per quegli anni non scontata) e una miriade di particolari atti a rendere il più possibile immersiva l'atmosfera... una storia quasi a sfondo culturale, uno spaccato del vecchio continente di quegli anni preciso e bellissimo dove persino la ricostruzione dell'Uovo Fabergé del menù di gioco è un ibrido di due Fabergé realmenti esistenti: [i]l'Uovo Pigna[/i] e [i]l'Uovo con Gallo[/i], entrambi appartenenti alla speciale collezione che Fabergé stesso fece per Alexander Kelch e non per le zarine. [h1]Purtroppo[/h1]tanta maestria e cultura erano decisamente troppa roba e non furono capite dal grande pubblico che, seppur la critica fosse più che positiva, non diede riscontro nelle vendite a Jordan Mechner e alla sua software house indipendente; la Smoking Car Productions fallì infatti quello stesso 1997 e [i][b]The Last Express[/b][/i] rimase, come il suo contemporaneo Westwood [b]Blade Runner[/b], l'opera magna di geni incompresi del settore... che dovettero poi darsi ad altro. A tutt'oggi quest'opera è stata semi-riscoperta, anche grazie alla pubblicazione qualche tempo fa su dispositivi mobili... ma non ebbe mai il riscontro che avrebbe meritato, soprattutto a tempo debito; resta un grande amaro per un prodotto che, con la propria innovazione e realizzazione tecnica profonda e dettagliata, portò in questo nostro settore qualcosa che mai si era visto prima e che difficilmente si vide anche dopo, qualcosa che comprendeva persino della cultura storica al suo interno... un vero e proprio film interattivo animato dai romantici intenti, rimasto nella memoria di chi ebbe la fortuna di scoprirlo e per cui dovrete perdonarmi l'excursus sulla storia videoludica di fine secolo scorso, indispensabile a spiegarne i pregi in rapporto al periodo; un qualcosa che rimane ancora oggi ineguagliato e originale dopo due decadi, il perfetto esempio di quello che si definisce un [i]"pezzo di storia"[/i]... in questo caso, ahinoi però, dimenticato. [h1]Pro[/h1] [i]- Grafica innovativa per l'epoca e ancora oggi l'unico esempio di tale tecnica applicata in questo modo e a questo genere. - Trama, sceneggiatura e colonna sonora originali ed impareggiabili. - Dettagli maniacali, immersività nel periodo della Belle Époque totale. - Doppiaggio professionale da manuale, uno dei migliori di sempre. - Ancora oggi dopo 20 anni scopro particolari a me nuovi.[/i] [h1]Contro[/h1] [i]- Giocarlo oggi non rende l'idea dello stupore che poteva provocare nel '97, se siete molto giovani probabilmente non apprezzerete ciò che quest'opera ha da offrire. - Questa Gold Edition non aggiunge nulla se non gli achievements e qualche extra di poco conto; inoltre inserisce i suggerimenti, fondamentali alle nuove generazioni (eravamo geni noi o sono stupidi loro?); grazie comunque a DotEmu per averlo portato anche qui.[/i] [h1]9[/h1]
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