Tempo di gioco:
1035 minuti
[h1][b]Intro[/b][/h1]
[b][i]Metal Gear Solid[/i][/b] è un action-stealth game sviluppato da [i]Konami[/i] e pubblicato per la prima volta nel 1998 su PlayStation. Con la [b]Steam Master Collection Vol.1[/b], il titolo fa egregiamente un degno ritorno su PC in una forma che ripropone fedelmente l’esperienza originale, portando con sé tutto il fascino (ma anche i limiti) dell’epoca.
[i]Metal Gear Solid[/i] non è solo un gioco storico: è [b]una pietra miliare del medium videoludico e un manifesto dell’era 32 bit.[/b] Il genio visionario di Hideo Kojima ha mostrato la sua forza dirompente di game designer, trasformando un action game di forte stampo Hollywoodiano in [b]un racconto intriso di filosofia, epica, politica e studio dell’animo umano.[/b] Un titolo che non si è limitato a seguire i tempi, ma li ha anticipati.
https://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=3542905775
[h1][b]Analisi[/b][/h1]
[h2]Storia[/h2]
[h3]Narrativa[/h3]
[i]Dal momento in cui veniamo gettati in questo mondo, siamo destinati a portare dolore e sofferenza… e purtroppo, uccidere è una di quelle cose che diventano più facili ogni volta che lo fai.[/i]
La trama del primo Metal Gear Solid ci riporta nei panni di Solid Snake, leggendario agente speciale richiamato dalla “pensione” per un’ultima missione: [b]infiltrarsi in Shadow Moses,[/b] base militare segreta in Alaska, dove l’unità ribelle FOXHOUND ha preso il controllo di una misteriosa arma di nuova generazione. Quella che sembra una semplice operazione di infiltrazione prende rapidamente una piega imprevedibile, plasmando il futuro destino dell’intero mondo.
[b]Intrighi internazionali, tradimenti e segreti di stato[/b] mettono in discussione la natura del potere militare, l’identità del protagonista e il confine tra libero arbitrio e condizionamento umano. È [b]una narrazione che cresce esponenzialmente in profondità e tensione di ora in ora,[/b] alimentata da colpi di scena sorprendenti e riflessioni lucide sulla guerra, le sue cause e i suoi effetti.
L’approccio narrativo è denso e ambizioso, per l’epoca semplicemente inaudito. Il gioco mescola [b]dialoghi lunghi ma coinvolgenti, temi maturi, suggestioni filosofiche[/b] e un gusto per il dramma teatrale. Considerando che il titolo è del 1998 questo è ancora oggi l’esempio di un'autentica rivoluzione narrativa.
[h3]Personaggi e dialoghi[/h3]
[b]L’universo di Metal Gear Solid è popolato da personaggi memorabili e complessi,[/b] ciascuno dei quali sembra portare dietro di sé un’intera mitologia personale. Snake non è l’eroe d’acciaio senza macchia né paura: è un personaggio tormentato, cinico, eppure spinto da un profondo senso del dovere. La sua umanità emerge nei dialoghi, nelle pause, negli sguardi tra una chiamata in Codec e l’altra. I dialoghi, oggi forse verbosi per gli standard moderni, [b]sono scritti con un ritmo e una profondità sorprendenti,[/b] alternando momenti di introspezione a battute di spirito e citazioni colte. Tutto contribuisce a costruire un mondo vivo, tragico e paradossalmente credibile, dove anche i nemici sono esseri umani prima che bersagli.
Il cast di comprimari e antagonisti è altrettanto iconico: Liquid Snake, Revolver Ocelot, Psycho Mantis, Sniper Wolf e Vulcan Raven. Ogni nome è leggenda e conosciuto anche da chi non ha mai giocato il titolo. Anche lo stesso Metal Gear Rex e la location Shadow Moses entrano nell’immaginario collettivo come protagonisti cult. [b]Ognuno ha un’identità forte, una backstory e un'evoluzione che si estende ben oltre questo capitolo, tra sequel, prequel e media paralleli. Tutto è importante nel grande disegno narrativo di Hideo Kojima.[/b]
https://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=3542907336
[h2]Gameplay[/h2]
[h3]Come funziona e cosa va alla grande[/h3]
Per chi non conosce minimamente il franchise va specificato che alla base del gameplay c’è un’idea allora pionieristica: [b]non farsi vedere è più importante che combattere.[/b] L’azione stealth era già presente in qualche forma in titoli precedenti, ma mai con questa precisione e coerenza.
Il giocatore si muove in ambienti tridimensionali (con visuale fissa dall’alto per la versione vanilla del titolo), cercando di evitare telecamere, pattuglie e trappole, sfruttando il level design. Ogni livello è [b]pensato come un piccolo teatro di tensione e ingegno,[/b] dove “l’azione” è opzionale ed avviene solo quando scoperti o durante una boss fight.
In più, il titolo è [b]costantemente creativo nell’approccio al gameplay:[/b] dai combattimenti contro i boss che nella loro iconicità richiedono strategie sempre diverse, alle sperimentazioni che rompono il medium, come il cambio di controller per battere Psycho Mantis, o il codice codec da trovare sul retro della custodia fisica del gioco.
Queste soluzioni erano e restano [b]uniche, sorprendenti e assolutamente geniali,[/b] e testimoniano la libertà totale con cui [b]Kojima ha trattato il videogioco come un linguaggio espressivo a sé stante.[/b]
[h3]Difficoltà[/h3]
Il livello di sfida è equilibrato e occorrono [b]riflessi, concentrazione e attenzione all’ambiente.[/b] Muoversi con prudenza, leggere i pattern nemici, capire quando e come agire è fondamentale. In alcune sezioni i picchi di difficoltà si fanno sentire, specie con boss elaborati o passaggi in cui la gestione dell’equipaggiamento diventa più critica, ma la curva di difficoltà resta sempre motivante.
[h3]Durata[/h3]
La storia si completa in circa [b]10 ore,[/b] ma l’intensità dell’esperienza è tale da lasciare un’impressione duratura. Esistono due finali, ottenibili in base a una scelta chiave nell’avventura, e le VR Mission, una modalità extra che aggiunge rigiocabilità. [h2]Grafica[/h2]
Sul piano tecnico, questa versione ripropone fedelmente il comparto visivo originale, senza miglioramenti significativi. Gli ambienti sono sempre spogli ma trasmettono un’identità visiva fortissima.[/b] Il design dei personaggi è essenziale ma riconoscibile, e la regia, fatta di tagli, inquadrature ravvicinate e giochi di luci, riesce a trasmettere tensione come nessun altro gioco dell’epoca.
[h2]Audio[/h2]
Il comparto audio è [b]uno dei veri gioielli del gioco.[/b] La colonna sonora, sospesa tra motivi di tensione e lirica, accompagna perfettamente ogni momento, esaltando la suspense e amplificando i momenti emotivi più forti. I temi principali restano impressi anche dopo i titoli di coda, e il lavoro sul doppiaggio multilingua è sorprendentemente maturo per l’epoca.
Nella versione inglese un eccelso David Hayter dà voce a Snake con una [b]grana roca e rassegnata che è diventata immediatamente iconica.[/b] Il resto del cast offre performance credibili e caratterizzate, capaci di dare spessore anche ai personaggi minori. Gli effetti sonori, dagli allarmi delle guardie alla vibrazione metallica delle armi, sono diventati iconici nel loro essere minimalisti ma efficaci, costruendo [b]un’identità sonora netta e riconoscibile.[/b]
https://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=3542907604
[h1][b]Conclusione[/b][/h1]
[quote][i][b]Metal Gear Solid[/b][/i] non è solo un classico: è la rappresentazione fisica del cult. Un videogioco che ha dimostrato e dimostra, dal 1998 a oggi, che il medium videoludico è arte. Un’esperienza da riscoprire, comprendere e custodire nel cuore e ai posteri.[/quote]
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