Tempo di gioco:
1177 minuti
Lone Survivor è un buonissimo gioco survival horror ricco di idee originali e con un altissimo potenziale d'immersione, purtroppo trattenuto dal diventare "eccellente" da qualche scelta narrativa discutibile e da un'eccessiva oscurità sia della sua trama che delle sue meccaniche, la quale costringerà molti giocatori a passare l'intero gioco (o almeno dal primo New Game+ in avanti) con la wiki o le guide di Steam perennemente sottomano; non per la sua oggettiva difficoltà, quanto per la sua incomprensibilità.
Recensione completa qui: http://mordredutsugen.blogspot.it/2017/05/recensione-lone-survivor-directors-cut.html
Qua sotto, qualche dettaglio in più.
Un giovane senza nome si trova, dopo aver passato giorni chiuso in un appartamento, a affrontare il mondo esterno alla ricerca di provviste e di una speranza di fuga da una città distrutta e infestata da creature abominevoli. Ma c'è molto di più sotto la superficie: il protagonista incontra visioni enigmatiche e personaggi misteriosi che appaiono e scompaiono nel nulla e sembrano conoscerlo, ma non è mai chiaro cosa sia reale e cosa solo un'allucinazione. Questo stile di trama può essere un gigantesco punto di forza in un horror, ma Lone Survivor lo porta troppo in là: il mistero intriga, ma decodificare la stratificazione di simboli, visioni, immagini deliranti e dialoghi sibillini è talmente ostico che si arriva ai titoli di coda senza avere la più pallida idea di quello a cui si sia assistito. Neanche vedere tutti e cinque (!) i finali aiuta se non a individuare alcuni paletti fissi intorno ai quali costruire una teoria. Questa esagerata opacità finisce con l'estraniare il giocatore, impedendone l'immersione e il coinvolgimento emotivo, e col dare l'impressione che un senso in realtà non ci sia.
Il gameplay, invece, è un efficacissimo survival horror nel senso più proprio della parola. Il protagonista, oltre a navigare ambienti decadenti e pieni di mostri aggressivi (il tutto con una forte ispirazione silenthilliana), dovrà cercare e fare razzia di provviste (cure, munizioni, acqua e cibo), e dovrà regolarmente fare ritorno al proprio appartamento per dormire. Questo aggiunge alla paura dei mostri la costante tensione del dover tenere chiara in mente, durante le nostre esplorazioni, una strada per tornare a casa e un conto del cibo a nostra disposizione prima che il sonno o la fame ci facciano crollare.
A tutto questo, si aggiunge una meccanica della sanità mentale. Purtroppo però il gioco è MOLTO avaro di informazioni su cosa la influenzi e come, anzi, senza guardare su internet o senza arrivare alla fine almeno una volta non si degna nemmeno di informarci che c'è. La meccanica in sé è abbastanza ben studiata, perché costringe a un continuo trade-off fra azioni che semplificano i problemi e azioni che mantengono alta la sanità mentale, ma non tutte le azioni sono intuitive nel loro rapporto con la sanità mentale. E in tutta sincerità ho delle serie difficoltà a capire come chiunque possa considerare se non un difetto gravissimo il fatto che un gioco non metta in chiaro le proprie regole fino a questo punto. Nascondere parti così importanti del gioco dietro un muro di trial-and-error non è mai, MAI, una buona idea.
Design dei mostri e degli ambienti veramente ottimo, ma grafica 2D talmente eccessivamente pixellosa che senza giocare in modalità facile non si riescono a distinguere gli oggetti interagibili dallo sfondo, e senza ridurre drasticamente l'aspect ratio l'immagine è talmente sgranata che si faticano a leggere le scritte. Sound design invece lodevolissimo: gli effetti sonori sono perfetti, e la colonna sonora è atmosferica e d'impatto.
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