Recensioni di Transient: Extended Edition

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L'unione tra Cyber a Lovecraft, il matrimonio di questi elementi farebbe sfregare le mani a molti cultisti. nella pletora di gioco che posso vantare questo matrimonio, penserei a SOMA (anche se l'elemento Lovecraftiano non è così prominente), l'incubo organico di Scorn, Darkwood, Zephon e dopo oggi anche questo Transient, trovato girovagando su Steam sotto i saldi. La trama si ambienta in un lontano futuro post-apocalittico, gli umani sopravvissuti vivono in una cittadella chiusa, la città-cupola di Providence, creata per sopravvivere all'inclemente ambiente esterno. In quest'ultimo rifugio dell'umanità, Randolph Carter, membro di un famigerato gruppo di hacker mercenari chiamato ODIN, s'imbatte per caso nella terribile verità, una verità che potrebbe distruggere la sua sanità mentale e fargli mettere in discussione la sua stessa esistenza. Mentre i cadaveri dei suoi compagni... Transient va detto subito è una fusione tra l'esistenzialismo cosmico di H. P. Lovecraft e un'ambientazione decandente del cyberpunk distopica bagnata dalle piogge e tetra, oltre a molto fanservice e citazioni tra libri e videogame gotici o survival horror. Alternando la realtà a mondi alieni e piuttosto inquietanti, l'atmosfera c'è tutta e anche la trama coinvolge, ma va detto subito che il gioco non è un survival horror come si penserebbe, ma un walking simulator con elementi investigativi e un minimo di scelta per avere uno dei due finali. Ora non dobbiamo aspettarci il capolavoro, Transient si sviluppa seguendo gli elementi fondanti di entrambi i generi, per assicurarti un'esperienza di gioco familiare e al tempo stesso originale, ci sono enigmi da risolvere ma sono piuttosto facili, sia per la logica sia per l'aiuto del PHI, un avanzato impianto per l'aumento della percezione e della realtà, per esaminare ciò che ci circonda, effettuare scansioni in cerca di indizi ed eseguire violazioni informatiche per superare le barriere che ci impediscono di proseguire. Insomma meno azione, ma più storia. Unico vero difetto se dobbiamo segnalarlo così è la durata risicata, sono riuscito a completarlo in appena 3 senza correre e senza quasi aiuti. Ma psi potrebbe finirlo anche finirlo in due orette buone o 90 minuti (visto l'achivement disponibile).

Ritornano le menti geniali che erano dietro Conarium, con questo Transient, gioco ambientato a metà fra il mondo degli antichi di Lovecraft ed a metà con l'universo Cyberpunk. In questo titolo in prima persona interpreteremo Carter un uomo in grado di viaggiare fra i vari mondi, siano essi corporei, incorporei o semi-fisici nello spazio e nel tempo. Se volete vedere come inizia il gioco.. https://youtu.be/gR4bD3L_Tvw *** Questo video vuole presentare una prova degli elementi iniziali del gioco, vedere come muovere i primi passi e non essere una recensione in cui viene dato un voto od un parere. ***

L'avventura non è completamente cattiva, ma le buone cose non compensano le negative. Con le buone cose si fa in fretta: una parte della grafica e la scorrevolezza del gioco. Sono belli gli ambienti, anche se molto piccoli e funzionalmente sfuggenti, ma le animazioni facciali non esistono, tant'è che il mondo è sempre completamente vuoto se non per gente stesa immobile o semi-immobile collegata a un visore. Sulla scorrevolezza, non ci sono enigmi bloccanti, ma quelli che ci sono non stimolano e non mi sono piaciuti. Personalmente sostengo che se uno sviluppatore non sa fare bei puzzle, è bene che li faccia semplici, e qui ci salviamo solo per quello. Il resto racconta di un gioco noioso, semplicemente noioso e senza idee. L'unica vera idea era quella di inventarsi un cyberpunk misto a tecno-sciamanesimo, ma al di là dell'idea non c'è un'implementazione che va dietro. La trama è lentissima e non ha nulla da raccontare, oltre che oscura nei pochi contenuti che offre. Il doppiaggio è atroce. La traduzione perde colpi in più punti. Non ho nulla contro le avventure in cui c'è da camminare e poco più, ne ho giocate di molto belle, ma un basso impegno richiesto al giocatore non vuole dire che esso non debba essere appassionato e coinvolto. Questo è l'obiettivo fallito da Transient: il giocatore entra nel suo mondo e dopo 3-4 ore ne esce pronto a dimenticare tutto dopo poco, perché questa è un'esperienza povera e irrilevante.