Tempo di gioco:
4276 minuti
(IT)
Mi scuso di non rivolgermi all'utenza esprimendomi in inglese, ma preferisco parlare correttamente in italiano.
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Trama:
La vicenda inizia con i protagonisti, un gruppo di tre bambini, che a cavallo tra la notte e l’alba si riuniscono per andare nella loro “base”, da cui osservare e studiare, attraverso il loro telescopio, oggetti e corpi celesti (nello specifico, quella notte lo studio era incentrato sul pianeta Venere). A seguito di questa scena iniziale ricca di vitalità, e direi anche di sentimenti e passione, si assiste a un salto temporale dove il protagonista, Akito, è ormai cresciuto, frequenta le superiori, non ha una dimora fissa in cui abitare (di fatto, o dorme in tenda all’aperto, o nella stanza del club di astronomia), lavora part-time in un kombini e, a dispetto della scena di apertura, si dimostra alquanto disinteressato verso l’astronomia osservativa, al punto da essere conosciuto come “l’astronomo che non guarda mai le stelle”. Molte altre cose sono cambiate: il villaggio in cui abitavano i protagonisti è stato sommerso in seguito alla costruzione della diga, una delle compagne di avventure di Akito, Hikari, si è trasferita a causa del lavoro di suo padre, senza più ricontattare i suoi amici, mentre Saya, ovvero la bambina caratterizzata dall’eterocromia (presente nella scena iniziale), è rimasta al fianco del protagonista. La vita monotona di Akito subisce tuttavia un cambiamento radicale quando viene coinvolto nel progetto per far rivivere il “Club delle 6 stelle”, un gruppo formato a sua volta dai membri dei club di astronomia delle scuole della zona al fine di far conoscere agli studenti le bellezze dello spazio; inoltre, sempre nello stesso periodo, per pura casualità, riesce a riavvicinarsi alla sua amica di infanzia Hikari, riportando il gruppo dei tre giovani astrofili “quasi” al suo stato originario. Da qui inizia l’avventura vera e propria: ambizioni, scontri, sentimenti repressi, segreti, colpi di scena e molto altro.
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Info e modalità di gioco:
Il medesimo studio si è già impegnato in passato nella realizzazione di una VN dal format simile, ovvero “If My Heart Had Wings” (più avanti userò l’abbreviazione “IMHHW” per eventuali menzioni), e a mio parere “A Sky Full of Stars” si dimostra ben superiore a “IMHHW”, soprattutto nel bilanciare il lato sentimentale e le relazioni tra personaggi con il lato tecnico-scientifico. Il tempo di gioco previsto rientra nell’intervallo di 30-50 ore, e sebbene non abbia personalmente intrapreso tutte le routes, penso che quanto previsto sia effettivamente il tempo necessario a godersi la visione di quest’opera. Il gioco ha un’interfaccia semplice e funzionale, il tipico ed attuale modello “user friendly”, con i vari comandi a vista; il menu include tra le varie sezioni anche la galleria, dove sono presenti tutte le CGs e le BGM.
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Character design: a livello generale, lo ritengo ottimo sotto l’aspetto sia grafico sia per le relative personalità; sull’ambito grafico non avrei nulla da ridire, tranne per una peculiarità (presente anche in “IMHHW”), che può dare un senso di “disturbo”, ovvero l’effetto “sfumatura” presente nei capelli dei personaggi, alle estremità, sulle punte.
Nell’opera il passato dei personaggi è fondamentale per lo sviluppo delle personalità e per la piena comprensione dei fatti, di fatto gli sviluppatori hanno avuto l’idea di utilizzare la tecnica narrativa dell’intreccio, usata ad hoc nelle varie routes, con la presenza salti temporali/flashback. Da una VN a scelta multipla, non ci potevamo che aspettare una varietà di personaggi differenziati sia per il loro fisico che per la loro personalità, dove quindi il giocatore può scegliere tra l’energica Hikari, la timida Saya, la vivace Korona e l’aggraziata Orihime.
Riguardo il doppiaggio, l’ho ritenuto azzeccato per tutti i personaggi, e di fatto i seyuu sono riusciti a valorizzarne pienamente le rispettive personalità.
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Design e ambienti: nel complesso, lo ritengo a livello buono-ottimo, sia per quanto riguarda gli ambienti interni che per quelli esterni, li ho ritenuti alquanto dettagliati e ben realizzati (ad esclusione della panoramica sulla città, dove alcuni elementi, per lo più edifici, li ho percepiti o come “fuori scala” o come “errore di prospettiva”). Il punto forte della serie, è il cielo notturno, su cui si sono soffermati utilizzando un archivio preesistente che riporta fedelmente posizione e magnitudo dei singoli corpi celesti.
Talvolta, soprattutto nelle opening, si può notare l’uso della CG: in questo caso, penso che la qualità sia di medio-alto livello, talvolta altalenante, ma non compromette significativamente l’esperienza della visione dell’opera.
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Colonna sonora: dato il genere di VN, ovviamente mi aspettavo la presenza di tracce soft e meno memorabili, tuttavia quest’opera non è esente dal possedere anche BGM di un certo livello, azzeccate per le circostanze e, cosa a mio parere molto importante, orecchiabili anche al di fuori dell’attività di gioco. La VN presenta ben due opening, la prima “Star Map” e la seconda “Winter Diamond”; sinceramente, entrambe mi sono piaciute, ma tra le due, preferisco “Star Map”, sia per l’atmosfera malinconica che ho percepito e sia per la bellissima voce di “Haruka Shimotsuki”.
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Note: Faccio notare che il gioco, riferendomi al testo, non è ancora stato ufficialmente tradotto in italiano, e al momento abbiamo solo la lingua in inglese, mentre il doppiaggio è esclusivamente in giapponese.
La versione al momento ufficialmente disponibile, su Steam, è quella +17, di fatto sono presenti scene di nudo (come quella del bagno nelle sorgenti di acqua calda), tuttavia è comunque presente la censura; per ora, non è disponibile la versione +18, e nemmeno esistono delle patch né ufficiali né della comunità per aggiungere le scene uncensored e quelle hentai.
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Esperienza di gioco e impressioni:
Come tutte le VN a scelta multipla, il primo e difficoltoso passo è scegliere quale route intraprendere per prima: penso che non sia solo una questione di scegliere la “waifu” di turno in base ai gusti personali, ma anche di scegliere un percorso che consenta di godere pienamente del tema trattato dall’opera, tenendo conto dei fatti avvenuti in precedenza. In questo, “A Sky Full of Stars” mi ha tirato un bel colpo basso prima di scegliere tra Hikari e Saya, mettendomi in difficoltà nonostante avessi già fatto mente locale su chi mi sarei soffermato. Al momento, tra le 4 routes proposte ne ho giocate solo 2, e nonostante la mia mania nel completare le cose, le altre sono al momento in fase “On-hold”.
Tra le due, la mia preferita è sicuramente Hikari: mettendo da parte l’aspetto fisico, è energica, vivace, esuberante, passionale, talvolta dimostra di avere una certa maturità, tuttavia spesso mostra il suo lato infantile, a tratti con un atteggiamento da “spoiled child” nei confronti dei suoi amici di infanzia, generalmente altruista, e tratti insicura di sé e del suo ruolo nel trio di astrofili.
Quanto al tema scientifico trattato, penso che questa opera abbia avuto un forte impatto, risvegliando la mia assopita passione per l’osservazione amatoriale dei corpi celesti; tra i tanti messaggi, quello che mi è rimasto particolarmente impresso è quello relativo al sempre più rilevante fenomeno dell’inquinamento luminoso, tema che per altro ha una certa rilevanza nell’opera, e su cui Hikari si è espressa:
“Quando si accende una luce [sulla Terra], una stella si spegne.”
Ovviamente, anche sul piano delle relazioni non mancano le tematiche di carattere sociale, tra cui spicca quella del bullismo.
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“A Sky Full of Stars” è un titolo che consiglio vivamente a novizi e non, riservato a chi è appassionato di astronomia (senza però ricercare cose troppo tecniche e/o complesse) e per chi non disdegna una storia fatta di amicizie, contrasti e amori.
Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito “VNDb” e sui vari siti ufficiali della serie.
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