Tempo di gioco:
1011 minuti
Vi ricordate che nella recensione di Unusual Findings avevo scritto di essere "curioso di giocare prima o poi alla precedente avventura" degli argentini Epic Llama Games? Sì o no, recentemente ho giocato finalmente anche a questo Darkestville Castle che, realizzato nel 2017, non raggiunge certamente le vette di Unusual Findings ma è comunque sempre un'avventura vecchia scuola di un certo livello che, dalla grafica cartoonesca alla musica caraibica e reggaeggiante, prende a piene mani da Monkey Island 3.
Però non si è nei panni di un imbranato totale che vuole diventare pirata ma in quelli di Cid, un demone burlone che le combina di tutti i colori ai poveri abitanti di Darkestville. E proprio per questo il suo acerrimo rivale, Dan Teapot, che imbranato lo è veramente, un bel giorno decide di porre fine (per l'ennesima volta!) alle burle di Cid, e così, con qualche stratagemma, riesce a imprigionarlo nel suo stesso castello, nell'attesa che arrivino dei temutissimi cacciatori di demoni assoldati per catturarlo per sempre. Inutile specificare che Cid, furbone com'è, riuscirà a liberarsi ma, da qui in avanti, in qualche modo le cose si complicheranno un po' e in modi puntualmente inaspettati.
Lungo l'avventura, Cid farà la conoscenza di numerosi personaggi, alcuni dei quali assurdamente memorabili. Per esempio, sono da ricordare quelle specie di rospi fattoni sempre alla ricerca di "roba buona". Oppure un lupo mannaro politicamente corretto che preferisce farsi chiamare "licantropo". Oppure ancora un demone vegetale che ce l'ha a morte coi vegani/vegetariani che osano mangiare, per esempio, pomodorini indifesi nelle maniere più atroci.
Ma il più bello di tutti è Fantasmino, il mio preferito, un adorabile fantasma, per l'appunto, che ha una voce acutissima degna di Topolino e che quando si spaventa diventa blu. Sì, proprio come i fantasmini di Pacman! E, a proposito di easter egg, questi con Fantasmino si sprecano letteralmente perché lui non è altro che lo spirito di un avventuriero che ha una paura matta per i serpenti. Esatto, proprio come Indiana Jones!
Quindi, per quanto Darkestville Castle sembri a prima vista praticamente un clone di Monkey Island 3, a poco a poco mostra una grandissima personalità grazie a questi personaggi fuori di testa, a volte estremamente citazionisti, che quasi prendono in giro, con affetto, alcuni costumi della società moderna. E lo dice uno che è effettivamente vegetariano ormai da 5 anni, e infatti il demone vegetale mi ha fatto ridere un sacco!
Fra l'altro, molti dei suddetti personaggi saranno utili in vari modi, anche attraverso degli enigmi che nella prima parte sono piuttosto logici, rivelandosi poi, nel terzo e ultimo capitolo, un po' più fantasiosi. Ma, in generale, gli enigmi non sono nulla di trascendentale, e quindi è piuttosto difficile bloccarsi in qualche punto. Per questo, nella mia seconda run Darkestville Castle l'ho concluso in sole 3 ore mentre nella prima in 13.
L'avventura però, a differenza di Unusual Findings, non è così rigiocabile visto che la storia è quella e basta. Eppure, volendo, si può provare la delirante "Modalità gatto", grazie alla quale la difficoltà di Darkestville Castle diventa molto più alta ma semplicemente perché ogni dialogo di TUTTI i personaggi viene sostituito da infiniti "Miao". Sì, avete letto bene! Solo che la cosa, dopo un po', diventa un attimino alienante.
Anche in questo dettaglio però si coglie la natura fuori di testa di Darkestville Castle che, a fronte pure di una localizzazione in italiano non sempre brillante, vince e convince. Anche grazie a un doppiaggio in inglese che spesso anima i personaggi in maniera molto convincente, con in primo piano la voce dello stesso Cid. E non poteva essere altrimenti in quest'avventura umoristica dove non manca veramente niente per intrattenere al meglio il giocatore. Facendogli fra l'altro impersonare non il classico buono che vuole salvare il mondo ma, al contrario, un malvagio che vuole beffarlo nei modi più assurdi.
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