Recensioni di Castle Must Be Mine

Credo di aver giocato tutti gli strategici, a turni o in tempo reale, presenti per realtà virtuale e magari non in early access, che a tutt'oggi (un anno fa le cose erano ben diverse) sono parecchi e anche di ottima fattura. Castle Must Be Mine arriva nella mia libreria per ultimo per la sua lunga gestazione early access, dato che non amo comprare giochi finiti a metà e di questo strumento si è sfortunatamente abusato, almeno per ciò che riguarda il VR, creando spiacevoli effetti e titoli che giacciono in stato di abbandono. Il gioco, lo dico subito, è delizioso. Sebbene dal punto di vista della realizzazione tecnica e del budget non sia alla pari dei più coreografici Tethered o Siegecraft Commander, Castle Must Be Mine usa la realtà virtuale ma soprattutto le possibilità del roomscale e dell'handtracking (ovvero camminare e afferrare le cose) meglio di qualsiasi altro strategico. Questo splendido risultato lo si è ottenuto pensando fin dalla sua genesi il titolo come un gioco da tavolo, infatti lo scenario di battaglia è proprio un tavolo di dimensioni analoge ad uno di biliardo. Non solo: l'intera mappa di gioco è concepita per essere efficacemente utilizzata stando da un lato specifico del tavolo, quindi anche senza avere spazi enormi (e senza necessita di un tracking a 360 gradi) si ha assolutamente l'impressione di giocare di fronte ad un meraviglioso plastico con cannoni e piccoli soldati poligonali. L'eccellente concezione del gioco come titolo per realtà virtuale la si evince anche dall'interfaccia. Non serve alcun tipo di spiegazione per giocare, si usano due bottoni (la cui funzione è raffigurata nel controller) e praticamente ogni operazione è un oggetto fisico da toccare. Non solo: a parte l'azione tower defence, ci sono geniali contenuti addizionali che aumentano ancora di più il coinvolgimento. Si possono lanciare palle di fuoco, prendendole dallo scenario e lanciandole con le proprie mani, o immergerci occasionalmente nella prospettiva del gioco entrando nel castello per tirare i massi a due mani contro l'esercito invasore. Non manca anche un "eroe" da usare come difesa mobile, da piazzare nella mappa con tanto di energia e punti esperienza. Dopo esserci sincerati sulla bontà ed ergonomia del gioco, vediamo i contenuti. Trattasi di un classico tower defence, dove le regole di gioco sono assai semplificate, ma il livello di difficoltà è invece solido. E' sempre difficile gestire difficoltà e frustrazione: per esempio Evil Robot Traffic Jam, analogo tower defence per VR, è ben fatto ma eccede nella difficoltà risultando presto poco interessante. Qui ci sono invece dei livelli "cuscinetto" dove si può vincere con un basso livello di strategia, ma da un certo punto in poi i nemici saranno semplicemente troppi, e servirà spendere i vostri crediti con la massima ponderazione per massimizzare il danno. Il prezzo riflette il livello della realizzazione, è un gioco fatto da un piccolo team, con assets poligonali carini ma semplici ed una qualità tipicamente indie. L'eventuale amante del dettaglio può storcere il naso nei primi minuti, ma dopo poco se vi piace il genere è davvero difficile farci caso, il gioco è troppo ben congegnato e passerete il vostro tempo a spostare l'eroe, erigere fortificazioni e lanciare palle infuocate. Un esempio per tutti gli strategici nell'uso del VR.