Recensioni di Barrow Hill: The Dark Path

Sono passati 10 anni dal primo Barrow Hill, e Jonathan Boakes ci riprova con un sequel diretto. Dieci anni non sono passati solo nella vita reale, ma anche nel gioco: in The Dark Path vestiamo nuovamente i panni dell'eroina del primo capitolo, che ritorna in quei luoghi per cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto e scoprire cos'è successo a tutte le persone scomparse in quel fatidico equinozio. A complicare le cose, però, un gruppo di ragazzi che non aveva niente di meglio da fare che giocare con forze arcane che non hanno preso bene questa intromissione. TDP è, come il primo, un'avventura grafica punta e clicca a caselle e schermate fisse, con frecce che permettono di ruotare la visuale e guardarsi intorno. Graficamente si è fatto senza dubbio un passo avanti, con schermate abbastanza curate e indubbiamente migliori del primo, grezzo, capitolo (non che ci volesse molto). La risoluzione però, come in molti altri giochi di Boakes, è ancora inspiegabilmente fissa ai 4:3, per motivi a me ignoti. In ogni caso, in TDP ci muoviamo attraverso alcune ambientazioni familiari (la stazione di servizio) e altre inedite sparse lungo la collina, con tanto di mappa che cerca di non farci perdere nell'intricata boscaglia. Laddove però BH era una "ghost story" sostanzialmente in solitaria e più in linea coi classici di Boakes, con poche intromissioni dall'esterno e per questo molto più d'atmosfera e inquietante, in TDP ci sono un sacco di personaggi (sia "attori" veri che digitali) che continuano a chiamarci al cellulare ogni due passi o ad apparire per brevi cutscene, talmente fastidiosi che, sul serio, non si vede l'ora che vengano presi dagli spiriti che hanno risvegliato solo per levarseli dalle palle. Non aiuta affatto il doppiaggio molto amatoriale del tutto (con accento gallese o quello che è), che mette molta poca enfasi a quanto succede, anche in momenti più "drammatici". La trama è pure abbastanza scialba, anche se si riprende un po' verso in finale. Il gameplay invece è rimasto più o meno lo stesso, si raccolgono oggetti, si leggono svariati documenti anche interessanti sul folclore e le tradizioni antiche, e come di consueto si deve "risolvere" la maledizione attraverso una certa combinazione di oggetti/rune/whatever disposti in un certo ordine. Questo tipo di conclusione c'è quasi in ogni gioco di Boakes, ma qui è un po' meno elaborata e non richiede grandi studi o appunti su bloc notes: gli stessi oggetti necessari li si raccoglie senza neanche doverli cercare, e non servono molti sforzi per fare i giusti abbinamenti. Un paio di enigmi, inoltre, sono decisamente poco intuitivi e risolvibili solo tirando a indovinare oppure consultando una guida. Non c'è molto altro da dire, TDP è un titolo tutto sommato sufficiente e che dura sulle 5-6 ore - dipende da quanto vi perdete nei boschi - ma non è molto difficile né aggiunge qualcosa di importante a quanto già visto (semmai toglie), e dove migliora in realizzazione grafica perde però in atmosfera: si è tentato di fare qualcosa di più moderno coinvolgendo anche attori veri, ma ha funzionato solo fino a un certo punto e il primo Barrow Hill continua a sembrarmi migliore, pur con tutti i limiti dell'epoca. Se quello e gli altri titoli di Boakes vi sono piaciuti, allora potete anche considerare l'acquisto, ma in ogni caso non a prezzo pieno.