Recensioni di 3030 Deathwar Redux - A Space Odyssey

Eccezionale

Gioco davvero meraviglioso. Un combinato di space sim, avventure "punta e clicca" e grafica retrò che coinvolge. Sembra di giocare a Elite Dangerous o Star Citizen ma come se fossero stati realizzati negli anni '90 dalla Lucas Arts. Geniale. La storia principale è abbastanza profonda e a tratti ricorda le emozioni provate in INDIANA JONES E IL DESTINO DI ATLANTIDE o MONKEY ISLAND. Decisamente accattivante nella seconda metà del suo arco narrativo, la storia diventa frizzante soprattutto quando [spoiler]Falcon scenderà su un pianeta per la prima volta[/spoiler]. Ecco, in quel momento, ho provato le stesse sensazioni dei due giochi sopra menzioni. Ad ogni modo, ciò che conta è che si ha la massima libertà d'azione per fare QUALSIASI COSA si voglia. Minare asteroidi, commerciare, trasportare persone o cargo, fare bounty-hunting, esplorare l'universo e le nebulose. Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Piccolo capolavoro indie che davvero getta nuova linfa al genere Sci-Fi, rivista in questa chiave del tutto che scontata che, se giocata come si deve, può regalare ore e ore di pure divertimento e sano coinvolgimento. 9/10

Un'avventura open-world che preme sull'acceleratore della nostalgia e propone un mix eterogeneo di elementi che danno vita ad un insieme dannatamente accattivante. Questa odissea spaziale segue le gesta di John Falcon, pilota mercenario e cacciatore di taglie, con il look alla Indiana Jones. Ricorda qualcuno? Il citazionismo non si limita al personaggio principale ma si estende ad una trama declinata perlopiù in maniera umoristica. Non mancano comunque momenti più dark ed un paio di buoni colpi di scena. Il gameplay di 3030 Deathwar Redux è suddiviso principalmente in tre sezioni. Passeremo la maggior parte del tempo a pilotare l'astronave di Falcon con una visuale dall'alto. Nello spazio la lista di missioni che non seguono la trama principale e che ci permettono di guadagnare preziosi crediti ha una discreta varietà, sebbene non eccelsa. Si comincia con semplici lavori da tassista o corriere spaziale, ma una volta che riusciremo ad acquistare una nave dotata di armi verranno sbloccate missioni di scorta o che prevedono di dare la caccia ad una flottiglia di pirati. Ed è qui che la colonna sonora riveste la parte del leone. Il pop elettronico e un po' ruffiano del gruppo The Kyoto Connection dà ottime vibrazioni e rende la navigazione nello spazio ancora più godibile. Quando ci troveremo all'interno di una stazione spaziale prenderemo il controllo del prode Falcon in una visuale a scorrimento laterale. Qui l'estetica da avventura grafica vecchio stile è al servizio della narrazione e della customizzazione della nostra nave. Saltuariamente nelle fasi più avanzate ci sarà anche qualche sparatoria. L'ultimo segmento riguarda l'esplorazione dei derelitti delle astronavi che all'inizio aggiunge ulteriore varietà ma finisce per stancare abbastanza in fretta. Questo non vale per il gioco nel suo insieme ed ho perso il conto di quante volte ho detto la fatidica frase "ancora un'altra missione e poi chiudo".