Tempo di gioco:
523 minuti
Riprendo il commento usando sempre il libro originale della serie di librogame Sorcery! - Sortilegio (apparsi per EL) come confronto.
Rispetto al primo episodio, molto conservativo, questo nelle Bakland, sulle tracce (inteso sia come preda che come predatore) dei sette serpenti, scombina tutto. Gli sviluppatori hanno dato libera stura alla creatività e hanno creato il loro proprio mondo nel mondo, ispirandosi probabilmente anche a Titan, l'ambientazione creata da Steve Jackson e Ian Livingston per i loro librogiochi. Quindi cos'è che cambia? Che in pratica avremo due interi mondi paralleli che rappresentano epoche diverse fra cui ci muoveremo sfruttando i "fari", misteriose, antiche torri che svettano sul paesaggio. Questa meccanica aggiunge letteralmente una nuova dimensione all'originale, ed è un espediente difficilmente pensabile per un librogame. Di ogni evento e luogo avremo due versioni, spesso interconnesse. Ho l'impressione che le nuove parti scritte appositamente per il videogioco si integrino meglio nella storia che nell'episodio precedente di Kharé. Ho trovato particolarmente suggestivo e ben strutturato l'incontro con la stregona sulla montagna, che introduce un promettente nuovo uso della magia (un'altra novità?).
Quello che comunque sconvolge di più la trama originale è la totale libertà di movimento: si può andare avanti e indietro e ripercorrere ogni luogo senza limiti, e il gioco se ne ricorderà. Quindi, ed è questa la conseguenza fondamentale, è possibile andare meticolosamente a caccia di tutti i serpenti per eliminarli. Viene però allo stesso tempo a mancare quel senso di urgenza e di dover avanzare a tutti costi, anche sulla strada sbagliata, dei Sette Serpenti cartacei, che contribuiva in gran parte all'atmosfera tesa del libro. Viceversa, il famigerato attraversamento del lago Ilklala riuscirà un po' più facile (e non è per nulla necessario passare da Fenestra).
Si può stare sicuri che tutto quello che c'è nel libro (incluse le illustrazioni) si ritrova (magari leggermente modificato) anche qua, in mezzo a tutto il resto, talvolta scombinato sul piano spaziale o temporale.
Andando più nel tecnico: ho trovato non banali i combattimenti, e in media un po' troppo difficili. La magia dovrebbe aiutare di più: penso al libro, dove la pensata giusta al momento giusto risolve quasi tutto. Invece qua un nemico, anche se ferito, mantiene la stessa forza, e spesso si è obbligati a scontrarcisi (vedi serpente lunare). È anche difficile gestire l'abilità, perchè mi sembra troppo facile perderla (sono arrivato ad avere una barra di potenza ridicolmente corta) e non è mai chiaro quando, come e in che misura ciò succede. Sarebbe utile un valore chiaro di Abilità accanto alla Resistenza.
Insomma, il gioco è stato un azzardo riuscito di innovazione di un grande classico e il risultato è encomiabile. Non ha il fascino e la suspence dell'originale, ma è avvincente, non ne tradisce lo spirito e ha molto da offrire anche a chi conosce i librogiochi a menadito! Da appassionato, mi sento di straconsigliarlo!
👍 : 0 |
😃 : 0