Tempo di gioco:
188 minuti
Recensire un gioco come Abzu non è facile, ed è per questo prima di cominciare, vorrei fare una “piccola” digressione (cominciam bene!).
Nel lontano 1964 il critico francese Claude Beylie ampliò una lista delle arti compilata dal poeta Ricciotto Canudo. La lista comprendeva: Architettura, Pittura, Scultura, Musica, Poesia, Danza, Cinema, Radio-televisione e Fumetto.
Da anni si parla se considerare o meno il videogioco come forma d’arte, riviste come la gloriosa Giochi per il Mio Computer o siti come Multiplayer.it hanno provato a dire la loro, nella “massa comune”, il gioco in per sé continua a essere comunque considerato come un mero strumento ludico, che è un po’ come definire il Guernica di Picasso come un “disegno”.
I videogiochi potrebbero quindi essere suddivisi in due macrocategorie: quelli che si focalizzano sull’aspetto ludico, sul gameplay e quelli che si focalizzano invece nel fornirci esperienze audiovisive indimenticabili. E Abzu rientra nella seconda categoria.
Realizzato dai creatori di Journey (titolo in esclusiva Sony), Abzu ci fa vestire i panni di un sub. Eppure sin dai primi minuti, una volta presa confidenza coi comandi, il gioco mostra un mondo sottomarino, ricco, pieno di vita, tutto presentato in una gamma cromatica che è una vera e propria delizia per gli occhi.
Proseguendo con l’esplorazione, la storia si arricchisce sempre di più. Sì, c’è una storia in Abzu, ma è una storia raccontata in silenzio, non ci sono linee di dialogo perché sarebbero superflue e per non rovinare l’atmosfera. Un’atmosfera contornata da una musica (di Austin Wintory, compositore delle musiche di Journey, Banner Saga e altri ancora) che non sembra aggiunta lì, come contorno, ma come parte integrante dell’ambiente marino stesso. Giocandoci, mi è venuto spontaneo pensare a Fantasia (e il suo seguito Fantasia 2000). Nei film, la Disney aveva come obiettivo quello di raccontare la musica attraverso le immagini e qui è un continuo scambiarsi di ruoli tra il video e la musica, fino a una fusione audiovisiva.
Se all’inizio vi sembrerà semplicemente di esplorare un universo sottomarino che si popolerà a poco a poco, ben presto ciò lascia spazio a un finale che vi farà riflettere (non a caso l’achievement del completamento del gioco si chiama “Riflessione”). Il tutto in un crescendo di una sorta di panismo d’annunziano marino.
Il gioco dura sui 90 minuti e alcuni potranno storcere il naso al prezzo pieno di 20 euro, ma in sconto, fortunatamente scende a un più accessibile prezzo di 6 euro. A questo punto bisogna domandarsi a sé stessi: “Quanto sono disposto a spendere per una piccola opera d’arte indimenticabile?”.
Concludendo e ripetendo il discorso di prima, ci sono giochi che si focalizzano sul divertimento e altri sull’aspetto artistico. Abzu è, fortunatamente aggiungerei, tra quest'ultimi.
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