Tempo di gioco:
707 minuti
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Alicia Van Volish è uno dei personaggi più notevoli e interessanti del mondo delle avventure e forse dei videogiochi, anche se protagonista di qualcuno non proprio in auge e famoso. Libera, disinvolta, senza nessun remora a perseguire il suo modo di vivere e aliena dal dover recitare il ruolo della subalterna a qualsiasi uomo: non so se così la avevano immaginata i suoi autori o se invece sia stato un loro parto involontario, ma questa è la donna che abbiamo ammirato nei primi due episodi. E che in questo terzo episodio vediamo invece involuta. Ma andiamo per gradi.
Questo terzo episodio dà prosieguo alle peripezie della suddetta Alicia, che vive in una immensa astronave che sta portando in salvo parte dell'umanità condannata alla estinzione sulla Terra per via di eventi naturali. E bisogna dire che questo episodio è come qualità bel al di sopra dei precedenti due che avevano molto annaspato per via di qualche limite qualitativo di troppo. Adesso c'è una maggior pulizia nella gestione dell'inventario e nelle interazioni con gli oggetti del fondale; maggiori indizi sulle azioni da intraprendere; gli enigmi sono ben predisposti. La grafica è pulita e gradevole, la colonna sonora accettabile e le voci deliziose. Veniamo adesso invece ai nei dell'avventura. Innanzitutto questa deve essere inquadrata nell'ottica di appartenenza ad una serie, per cui è obbligatorio che si siano giocati i due episodi precedenti, per la storia ma soprattutto per conoscere meglio la nostra Alicia; e poi bisogna accettare il fatto che l'avventura non ha l'estensione di una opera compiuta, ma ha la brevità tipica dell'episodio, e per di più presuppone il quarto episodio, [i]AR-K:END GAME[/i], programmato già per il fu 2019, ma per adesso inesistente. La scenografia è un po' monotona, dato che l'avventura si svolge praticamente in uno scenario unico diviso in varie, poche locazioni. C'è qualche enigma che ha bisogno di tutte e due le mani oltre che di occhi ben aperti da parte della Dea Bendata: a tal riguardo avverto chi ha poca dimestichezza con la lingua inglese che i sottotitoli, in inglese, non sono bloccabili, per cui possono sfuggire i riferimenti agli indizi per la risoluzione degli enigmi. La non perfetta sintonia con il linguaggio inglese, poi, può alla lunga non far apprezzare lo scambio di battute ed in definitiva non farci familiarizzare con i personaggi e goderceli appieno. Per quanto mi riguarda, poi, mi ha deluso il personaggio di Alicia, che appare depotenziato tenendo conto delle sue qualità caratteriali uniche che tanto avevamo amato nei precedenti episodi: ripeto che questa valutazione è personale, non fa riferimento a tacchi e minigonne, ed i recensori che prediligono modelli femminili più 'maschilisticamente' adattati potrebbero dissentire. Oppure alla fine è solo una questione di gusti. Inoltre anche se la pubblicità del gioco fa riferimento a personaggi carismatici, fatico a riscontrare questo aspetto, imbattendomi nel gioco anche in qualche stereotipo, come lo scienziato pazzo, per di più tratteggiati, questi personaggi, a larghe pennellate ed un po' alla buona. Anzi forse nei primi due episodi i personaggi erano addirittura più ficcanti: oltre ad Alicia, penso all'infido professore o alla perfida quanto seducente Silvya.
In definitiva una opera da gustare perché comunque raggiunge un livello generale di merito.
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