Recensioni di Battlezone Gold Edition
Entra nell'abitacolo del Cobra, il carro armato più potente mai costruito, e sperimenta un combattimento in prima persona attraverso paesaggi fantascientifici segnati dai neon in una campagna esplosiva per 1-4 giocatori, ora giocabile con o senza dispositivo VR!
ID applicazione | 312650 |
Tipo di applicazione | GAME |
Sviluppatori | Rebellion |
Publisher | Rebellion |
Categorie | Giocatore singolo, Obiettivi di Steam, Steam Cloud, Multigiocatore, PvP, PvP online, Cooperativa, Cooperativa online, Supporto completo per controller, Classifiche di Steam, Supportato da VR, Riproduzione remota su TV, Carte collezionabili di Steam, SteamVR Collezionabili |
Generi | Azione |
Data di uscita | 11 Mag, 2017 |
Piattaforme | Windows |
Lingue supportate | Portuguese - Brazil, French, Italian, German, Spanish - Spain, Simplified Chinese, Traditional Chinese, Japanese, English, Korean, Russian |

1 Recensioni totali
1 Recensioni positive
0 Recensioni negative
Negativo Punteggio
Battlezone Gold Edition ha ricevuto un totale di 1 recensioni, con 1 recensioni positive e 0 recensioni negative, ottenendo un punteggio complessivo di "Negativo".
Recensioni recenti di Steam
Questa sezione mostra le 10 recensioni più recenti di Steam per il gioco, evidenziando una varietà di esperienze e opinioni dei giocatori. Ogni recensione include il tempo totale di gioco, insieme al numero di valutazioni positive e negative, offrendo una chiara indicazione del feedback della community.
Tempo di gioco:
1491 minuti
Sintesi: Ottimo gioco che mischia stile e giocabilità spiccatamente arcade con elementi strategici e campagne procedurali. Longevità assicurata, praticamente da record in ambito VR. Non il gioco giusto per chi cerca solo azione o si scoraggia facilmente se la difficoltà è elevata, e da considerare con prudenza per chi ha precedenti di simulation sickness.
Battlezone è un porting diretto di un titolo pubblicato nel 2016 per PSVR, che giunge al termine della sua esclusiva temporale su realtà virtuale PC con diverse migliorie grafiche e più contenuti. Trattasi di un gioco dai forti connotati cooperativi, di natura roguelike (mappa e scenari procedurali ad ogni campagna, morte permanente con perdita di crediti e armamenti raccolti) ma anche molto fedele alla sua storica tradizione. Stilisticamente, cosa che si evince anche dalle immagini, è un misto tra il vettoriale wireframe dominato dai triangoli del primo coin-op e le colorazioni estreme del Tron originale. Contiene tra l'altro un remake della versione arcade come contenuto aggiuntivo.
La recensione verrà impostata su più livelli, perché il gioco ha diversi piani di lettura. Scrivo questo articolo dopo una decina di ore di gioco abbondante, tempo necessario per farmi una idea di un prodotto di una certa complessità come questo. Comincerei con l'affrontare il gameplay vero e proprio, che può essere separato in due tronconi: la sezione d'azione, ovvero il combattimento tra carri e velivoli, e la parte di pianificazione. Comincerei da questa seconda.
Ogni campagna, definendo con campagna una "partita" in un dato scenario di gioco, si compone di una mappa ad esagoni procedurale dalla dimensione variabile, e con un dato livello di difficoltà. Ogni turno il o i giocatori presenti muoveranno in un esagono adiacente, ove tale esagono rappresenta uno scenario di battaglia. Lo scopo finale è di distruggere un generatore posizionato solitamente dall'estremità opposta, protetto da scudi disposti casualmente nel reticolato. Esistono caselle che fungono da negozio, anche queste casuali. Al passare di ogni turno non solo i giocatori ma anche l'intelligenza artificiale "gioca", rinforzandosi in base alle tessere sotto il suo controllo e generando dei super carri armati chiamati Nemesis: questi sono delle vere e proprie fortezze su cingoli, potentissimi e quasi indistruttibili. Ci sarebbe anche altro da dire, come la possibilità di lanciare ricognizioni per capire la disposizione degli esagoni, ma sarà sufficiente concludere dicendo che c'è un certo spessore strategico nel tutto, e va compreso per giocare usando al meglio le proprie risorse. Il gioco ha una sorta di tutorial che tuttavia è insufficiente nel prepararvi a quanto vi aspetta, si impara giocando e anche prendendo esempio dai giocatori più esperti.
Parliamo ora dell'aspetto relativo all'azione. Ogni esagono è uno scenario di guerra dove l'obiettivo è variabile tra difesa e attacco, con limiti temporali o con vincoli di posizione. Sebbene i tipi di scenario presenti siano in numero finito, la mappa procedurale può portare a importanti differenze che riflettono non solo il caso ma anche il livello di difficoltà della campagna e che richiedono testa e anche senso dell'orientamento.
Controlli alla mano, il gioco appare un frenetico sparatutto in cui uno o pochi carri armati (ovvero i giocatori) affrontano gruppi di corazzati e velivoli nemici. La forza del nemico si adegua in tempo reale al numero di giocatori presenti, visto che è possibile entrare e uscire a piacimento in qualsiasi campagna online non privata, ma l'azione furiosa appare fin da subito ostacolata da due elementi: lunghi tempi di caricamento delle armi, e la corsa in contrapposizione agli scudi (se si corre si abbatte l'energia agli scudi, quindi o si scappa o ci si protegge). Inoltre il vero collante che tiene insieme il tutto è la cooperazione: giocate per conto vostro, sparando e andando a testa bassa contro il nemico, e farete presto una fine miserevole senza munizioni e con il carro in brandelli. Battlezone è un gioco tosto, se vi sembra troppo difficile (per capirci: finire una campagna al livello "facile" non è per nulla facile, e già a "nomale" si sputa sangue) vuol dire che state giocando male e non avete capito come affrontarlo. Dico questo perché la frenesia di cui ho accennato a inizio capoverso è un arma a doppio taglio: prendete i vostri tempi, capite quando sbilanciarvi e quando attendere, cercate ripari e soprattutto aiutatevi tra giocatori.
Mi permetto un breve paragrafo nella mia lunga recensione con un consiglio ai futuri acquirenti. In attesa che Rebellion intervenga (ho parlato con uno sviluppatore, stanno cercando di sottolineare meglio la cosa) tenete a mente con la massima priorità possibile che quando giocherete online le vite sono condivise. Ovvero: vi distruggeranno e se voi indicate di voler usate la vita per tornare a combattere, la starete portando via agli altri giocatori. NON si usano le vite se non è totalmente inevitabile, i carri possono ripararsi l'un l'altro e quando sarete in panne aspettate pazientemente l'intervento di un vostro compare. Parimenti, quando un carro alleato sarà immobilizzato (cosa indicata a video in vari modi) la vostra priorità sarà di prestare soccorso. Usate le vite sconsideratamente, e vi attirerete l'antipatia del gruppo dimostrando la vostra inesperienza. Spero con questo di evitarvi la figura da "noob" che inevitabilmente tutti, me incluso, abbiamo fatto nel capire le regole del gioco dopo il suo lancio.
Un paragrafo lo merita invece il capitolo "comfort", ovvero quanto il titolo risulti scevro da controindicazioni per il giocatore. L'argomento del simulation sickness è particolarmente complicato (invito il lettore curioso a dedicare una lettura all'omonima pagina su wikipedia, ricca di dati e ricerche fatte in ambito militare negli ultimi in decenni, piuttosto che leggere i forum e le "ricette della nonna" in essi contenuti) e non è opportuno dilungarmi in questa sede. Battlezone adopera molti degli accorgimenti ad oggi noti per limitare il fastidio nella categoria dei giochi VR che si svolgono dentro un cruscotto: ha una fisica irrealistica pressoché priva di inerzia ed accelerazioni, non altera l'orizzonte naturale, ha una plancia generosa a fungere da elemento statico di riferimento. Tuttavia la sua natura frenetica e multidirezionale lo rende un pessimo candidato per una esperienza virtuale senza imprevisti. Il risultato è quindi a metà strada, chi vi scrive non ha lo stomaco d'acciaio e non ha problemi a giocarci, ma se simulatori di guida o di volo vi sono indigesti in VR approcciatevi a Battlezone con cautela.
Menzione finale all'aspetto tecnico. La già citata fedeltà al glorioso arcade del 1980 farà la gioia di qualcuno (me ad esempio) ma farà storcere il naso a qualcun altro. Il gioco è pieno di finezze, ma non è tra i più spettacolari giochi disponibili. Gira tuttavia molto fluido ed ha varie opzioni per chi eccede le specifiche minime per realtà virtuale, e probabilmente girerebbe anche con computer inferiori. Il netcode è invece un vero spettacolo, mai visto crash o bug evidenti nonostante sia la primissima versione pubblicata, e il lag è pressochè invisibile. Inolte, cosa importante se si parla di realtà virtuale, la comunità dei giocatori è molto vitale, non mi è mai capitato di non trovare campagne in corso e giocatori disponibili nonostante gli sfortunati fusi orari dell'Italia. Come per molti altri elementi, Battlezone vince sulla durata piuttosto che al primo sguardo, ma è un titolo di raro spessore che ogni possessore di HMD dovrebbe considerare.
👍 : 15 |
😃 : 1
Positivo