Recensioni di RollerCoaster Tycoon®: Deluxe

Questo è il gioco che da piccola mi ha insegnato tre cose fondamentali nella vita: 1) Gli ospiti pagheranno QUALSIASI cifra per un hot dog se hai messo la giostra più estrema a 10 metri dai bagni. 2) La gravità è un’opinione. 3) Le urla della gente sono più dolci di qualsiasi sinfonia quando hai appena lanciato un treno senza binario di arrivo. Per quanto riguarda la grafica: oggi, nel 2025, sembra un disegno a pixel fatto su carta millimetrata, ma nel 1999 era il top. Guardare i visitatori correre a vomitare dopo un giro era un capolavoro di animazione, e secondo il mio modestissimo parere è ancora “mooolto” godibile per l’occhio. Il gameplay è pura droga gestionale. Inizi con il decidere dove mettere una panchina, e poco dopo ti ritrovi a progettare una montagna russa che costringe i passeggeri a 18 loop consecutivi. La colonna sonora è una playlist infinita di musichette allegre che ti entrano nel cervello e non se ne vanno per giorni. Da piccola le sognavo anche di notte. E poi ci sono i momenti leggendari: vendere patatine a 20 dollari, affogare poveri ospiti ignari, farli perdere nel parco… Questo gioco è stato il mio laboratorio di follia creativa e, allo stesso tempo, il luogo dove ho imparato a fare economia meglio che in qualunque lezione a scuola. Se oggi riesco a gestire un budget e alti livelli di stress, è grazie a questo gioco. Ho ricominciato a giocare per nostalgia (sì, sono “anziana”, c’ero quando è stato pubblicato) e non me ne sono pentita per niente. Una gemma del passato che non invecchierà mai.