Tempo di gioco:
687 minuti
Inutile nascondere la verità, andrò subito al sodo: Bionic Commando non è stato un gioco qualunque per me.
Da bambino, mi ricordo che la scelta di un nuovo videogioco per l'amato NES era un terno al lotto. Ai tempi non avevo a disposizione i canali di informazione che esistono oggi - niente internet, quindi niente siti specializzati, YouTube o quant'altro. Mi ricordo che il mio unico riferimento erano delle rudimentali recensioni su giornaletti per bambini, qualche sporadica pubblicità in TV e il flyer che la Nintendo inseriva nelle scatole dei giochi; capirete dunque che spesso mi trovavo a scegliere quasi a caso tra i titoli presenti, e salvo una manciata di casi in cui la fama del prodotto mi toglieva dagli impicci (Super Mario, Duck Tales, TMNT) il risultato di questa scelta era del tutto incerto.
Non stupisce quindi che fu proprio per caso che un giorno mi trovai tra le mani una scatola blu, sigillo Nintendo oro a destra, al centro un uomo con un fucile automatico e un braccio estendibile inseguito da due soldati in divisa viola: quello fu il mio primo incontro con il tanto amato Bionic Commando, il gioco per NES uscito a fine anni '80 a cui mamma CAPCOM ha voluto rendere omaggio in tempi più recenti con il remake che ora, una volta riposti gli occhiali della nostalgia, cercherò di descrivervi come meglio posso.
Bionic Commando: Rearmed torna a raccontare le vicissitudini di Nathan Spencer, un soldato della Federazione il cui braccio sinistro è stato sotituito da un impianto bionico. Come nel titolo originale, le Forze Federate sono venute a conoscenza del piano da parte del Impero di completare il progetto nazista dell'Albatross, l'arma di distruzione definitiva: l'eroe federato Joseph "Super Joe" Gibson viene quindi inviato in missione per mettere i bastoni tra le ruote al Generalissimo Killt, leader militare degli imperiali. Purtroppo il tentativo di sabotaggio non va a buon fine, e Joe cade in mano nemica: ultima speranza della Federazione, Nathan Spencer dovrà fare di tutto per liberare il commilitone e per mettere la parola fine una volta per tutte ai piani di distruzione dell'Impero.
Bionic Commando: Rearmed (da qui in avanti BCR) parte dalla posizione di forza data dal successo dell'originale: una condizione che può rivelarsi rischiosa, in quanto si porta dietro una serie di aspettative facili da disattendere. Il vecchio Bionic Commando fu un gioco a mio avviso abbastanza rivoluzionario per via di una particolarità: non era possibile in alcun modo eseguire salti. Se questo aspetto peculiare da una parte poteva destabilizzare i puristi cresciuti a pane e Super Mario, dall'altra apriva a un'interpretazione del tutto differente e nuova del genere platformer, in cui il focus passava dalla precisione del salto alla capacità di valutare la presenza di appigli e le distanze nelle transizioni a mezz'aria.
A questo proposito va detto che BCR ripropone fedelmente il gameplay del titolo originale fino ai più piccoli dettagli, introducendo al tempo stesso alcune mosse aggiuntive che trovo molto azzeccate. Come già detto, il buon Spencer potrà lanciarsi di piattaforma in piattaforma come un novello Tarzan o anche fermare i proiettili nemici con un semplice gesto del suo braccio meccanico; oltre a queste mosse basilari però, l'impianto bionico ci permetterà anche di catturare i soldati nemici e di utilizzarli come scudo, o ancora di raccogliere e utilizzare a mo' di arma i barili sparsi nelle aree di gioco.
Il gioco propone una mappa composta da diverse aree che potremo esplorare muovendoci a bordo di elicottero, guidati dalla nostra fedele pilota Hayley (personaggio introdotto nel remake, che avrà una certa importanza all'interno della trama nel finale del gioco). Le aree hanno la stessa disposizione e numerazione del gioco originale: sono presenti aree bianche "neutrali" (in BCR identificate come campi di addestramento FFA), in cui potremo recuperare potenziamenti e vite extra, e ovviamente gli scenari di gioco standard, in cui il nostro scopo sarà quello di infiltrarci nelle basi imperiali fino a raggiungere e sconfiggere il guardiano di turno.
Ben presto scopriremo di non essere soli nei nostri spostamenti sulla mappa: di tanto in tanto infatti ci imbatteremo in truppe nemiche a bordo di camion, e in queste occasioni il gioco si trasformerà in un simpatico, benché piuttosto semplice, shooter con visuale dall'alto. Per poter proseguire nella direzione originale sarà necessario farsi largo tra i nemici per raggiungere e quindi distruggere il suddetto veicolo.
Spesso alcune aree rimarranno bloccate finché non avremo a disposizione un'oggetto o un'arma particolare che ci permetterà di oltrepassare determinate barriere;
a proposito di armi vedremo il ritorno di vecchie conoscenze, come il bazooka e il fido revolver, e nuove aggiunte come la pistola vettoriale, un'arma i cui colpi vengono sparati in diagonale e rimbalzano sulle pareti (utile per colpire da posizione defilata). Tutte le armi hanno un livello di potenziamento, che potremo trovare esplorando aree segrete o visitando le stanze delle aree di addestramento FFA.
Gli scenari di gioco sono stati quasi totalmente rielaborati e resi più piacevoli dal punto di vista grafico con una maggior varietà e profondità degli ambienti. Quello che però stupisce particolarmente è la rivisitazione dei boss di fine livello: se infatti nell'originale questi scontri risultavano spesso un po' blandi (il più delle volte era necessario semplicemente distruggere un nucleo energetico) - il remake propone delle sfide molto più divertenti e stuzzicanti, in cui prima ancora di attaccare sarà necessario capire in che modo è possibile arrecare danno al guardiano, apparentemente invulnerabile.
Dal punto di vista della grafica, BCR si veste di un 2.5D che mette d'accordo un po' tutti, e ha il grande merito di non allontanare troppo dal feeling del vecchio titolo, pur migliorandone complessivamente la resa visiva. C'è tutto il necessario, niente di più, niente di meno - e a mio parere questa è la strategia giusta quando si mette mano ad un gioco come Bionic Commando, che certamente non faceva della grafica il proprio punto di forza. Lato audio, ho apprezzato ENORMEMENTE il fatto di poter ritrovare il soundtrack originale, rimasterizzato e rimodernato per l'occasione, con i motivi in stile militare e le indimenticabili "marce" in chiptune: anche in questo caso il "restauro" è stato eseguito nel massimo rispetto dell'originale, e la formula si è dimostrata ancora una volta vincente.
Ho scritto molto, eppure per quanto mi sforzi non riesco a rendere pienamente giustizia a questo ottimo remake. Vi consiglio di giocarlo appena possibile, a prescindere dal fatto che abbiate o meno provato l'originale: nel primo caso vi assicuro che questo gioco vi spalancherà le porte della memoria e vi farà rivivere i tempi in cui passavate le giornate con un controller rettangolare in mano davanti a un CRT 14' (ve lo ricordate ancora come ci si sentiva, vero?); nel secondo avrete l'occasione di giocare ad un platformer fuori dagli standard del genere, ma assolutamente solido, divertente e impegnativo (vi assicuro che più andrete avanti nell'avventura più farete fatica!).
E magari chissà, se questa recensione è riuscita a trasmettervi qualcosa, un giorno vorrete capire da dove è partito tutto questo... e una voce fuori campo sarà lieta una volta ancora di raccontarvi la storia di Super Joe e dell'eroe silenzioso che l'ha salvato.
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