Tempo di gioco:
191 minuti
Wrestlequest, un altra delle mie recenti avventure videoludiche che mi ha dato molto da pensare.
Tanto per cominciare, a differenza di quasi tutti gli altri titoli dedicati alla professione, non si tratta di un picchiaduro, bensì un gioco di ruolo a turni sulla falsariga di Heartbound, che presenta tutte le meccaniche tipiche del genere, ma assicurandosi che siano ben integrate nel mondo del wrestling.
Un altro elemento che fa contraddistinguere Wrestlequest dalla sua concorrenza è il setting della sua storia: il tutto prende posto in un parchetto, dove una società di giocattoli abbandonati alla Toy Story ruota intorno alla venerazione di action figure basate su wrestler che esistono nella vita reale, come Macho Man, i Road Warriors, Junkyard Dog e così via. Il protagonista è un aspirante wrestler che non sa che il wrestling è finto, causando varie ilarità e intrighi sul suo percorso verso la gloria.
Per essere una produzione indipendente, a livello di durata e complessità, questo Wrestlequest è un gioco enorme. Sarei stato soddisfatto con 15-20 ore di gameplay per completare tutto, invece apparentemente la durata del gioco arriva al doppio! Woah. E dico apparentemente perché non l'ho finito, né intendo finirlo per verificare.
Mi dispiace dirlo, ma tutto l'impegno che ci han messo gli sviluppatori nello scrivere la trama, mettere su la pixel art, creare le meccaniche di gameplay e tutto il resto non impedisce che il gioco diventi noioso come la morte a lungo andare, anzi, forse è proprio l'ambizione del voler creare un gioco GRANDE che ha rovinato una formula altrimenti vincente.
E l'ironia peggiore è che non si tratta di uno di quei casi dove si allunga il brodino per raggiungere una durata che è il minimo sindacale riciclando contenuto a destra e manca, ogni fase di filler ficcata a forza fra gli sviluppi più intriganti, sia per gameplay che per trama, è stata sviluppata con lo stesso impegno di tutto il resto, ma ciò non toglie che stai comunque facendo qualcosa che non è divertente, e più fasi così incontri durante il gioco e più passa la voglia di arrivare alla fine.
Un altro difetto degno di nota è come le tue scelte morali sembrino più buttate lì per decidere quale ricompensa vuoi sbloccare invece che creare conseguenze a breve o lungo termine per la trama del gioco. Apparentemente non esistono neanche veri e propri finali multipli, ad aggiungere all'irrilevanza di questa meccanica.
Vorrei non essere così negativo nel recensire Wrestlequest, perché le meccaniche di combattimento a turni sono più che buone, con molte mosse fra cui scegliere e un vasto bestiario su cui mettere le mani, e neppure l'arco principale della trama ha fatto niente per offendermi nella quindicina di ore che ho giocato, ma c'è così tanta roba in mezzo che è difficile trovare la motivazione per andare avanti.
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