Tempo di gioco:
1212 minuti
Forse nessuno ha mai parlato a Glen Schofield del test dell’anatra. Banalmente: se starnazza come un’anatra, cammina come un’anatra e vola come un’anatra, allora è un’anatra. Per cui è inutile che il nostro Glen insista con il dire che il suo The Callisto Protocol dovrebbe essere giudicato disassociandolo a Dead Space, perché è lui stesso che ne ha creato un clone depotenziato e praticamente privo di tutte le buone idee di cui era riuscito a dotare il titolo etichettato Electronic Arts del 2008. Il paragone nasce spontaneo fin dalle prime battute: visuale, gameplay, tecnica e narrazione sembrano un po' fatte con lo stampino, ad eccezione dell’effetto paura.Perché se è vero che in Callisto Protocol ci troviamo di fronte a litri e litri di sangue, altrettanto vero è che quel sotterraneo clima di tensione continua e di disagio che Dead Space riusciva a infondere al giocatore, qui sembra essersi del tutto dissolta. Ed è forse proprio per controbilanciare questa piattezza di fondo che Striking Distance ha cercato di portare in primo piano gli elementi più gore del gioco. Ma sangue e frattaglie divertono alla prima, forse alla seconda o alla terza, ma alla lunga l’occhio inizia a fare l’abitudine e l’effetto “sorpresa & disgusto” si dissolve. A questo punto subentrano anche le spettacolari morti del nostro personaggio, a cui sono state assegnate diverse animazioni di morte, in moda da rendere scenicamente significativa anche la nostra uscita di scena. Un dettaglio talmente importante, secondo Schoefield, da meritare anche un incremento importante nelle versioni “gold” del gioco. Un vero spasso, insomma.
Ma il gioco? Sembra che quello rimanga quasi un dettaglio sullo sfondo. Poco importa se la struttura delle missioni sembra essere copincollata da altre centinaia di survival horror (trova il fusibile, apri il cancello, riattiva l’elettricità, apri il cancello….) o che la trama stessa sia un deja vu di mezzo secolo fa. Come un mago che cerca di compiere una magia, il team di sviluppo cerca di far concentrare il giocatore verso i particolari meno importanti, con buona pace del divertimento.Un inciso per gli sceneggiatori: per favore, BASTA con i fusibili che saltano! L’avventura si svolge nel 2320, l’umanità ha colonizzato le lune di Giove, siamo in possesso di una tecnologia all’avanguardia. Per favore fatevi venire in mente altre idee che non coinvolgano i maledetti fusibli. Per favore. Grazie.
C’è da dire che Callisto Protocol cerca di portare qualcosa di nuovo a favore del nostro povero Jacob. Una buona parte dell’incipit della nostra avventura vede il protagonista armato solo di strumenti di fortuna e della sua abilità nello schivare i colpi avversari. Ed è anche un inizio incoraggiante, se non fosse che il sistema di schivata a volte è molto erratico e la mossa riprodotta sul pad per evitare il colpo del mostro turno si riveli invece un utile movimento che ci porta dritti dritti ad una nuova, spettacolare, uscita di scena.Una volta fatta la mano, comunque, si riesce a prendere adeguatamente le misure ai nemici di turno e si riesce ad arrivare dritti al momento in cui si riesce a procurarsi un armamentario degno di questo nome. Un set continuamente espandibile grazie alle varie stazioni adibite allo scopo sparse in giro per gli ambienti di gioco e che potranno essere acquistati grazie ai “crediti Callisto”, una speciale tessera a punti della colonia terrestre su Giove. Sta di fatto, però, che anche armati fino ai denti, a volte si faccia fatica a portare a casa la pellaccia, ed è qui che interviene uno speciale potere assegnato ad un particolare guanto in dotazione a Jacob. Grazie ad un potere molto simile alla “stasi” di Dead Space potremo far levitare i nostri avversari,L’avventura si dipana quindi senza particolari scossoni, tra i combattimenti con i biofagi di turno, l’incontro con altri sopravvissuti, e il ritrovamento dei classici “diari di bordo” che ci aiuteranno a capire cosa sia effettivamente successo su questo sperduto avamposto terrestre (ma scopriremo che il problema si sta diffondendo anche altrove). Insomma, tutto molto canonico, già visto e non particolarmente ispirato.A incidere ulteriormente sul problema arrivano anche problemi di natura tecnica non indifferenti, perché in un titolo che vorrebbe porsi come fortemente guidato dalla trama, l’impossibilità di seguire i dialoghi per un missaggio fatto davvero con i piedi diventa davvero un problema importante. Più volte sono stato costretto ad aumentare il volume del pc per seguire un dialogo, per poi doverlo abbassare repentinamente quando prendeva parola un altro personaggio sullo schermo. Un effetto davvero antipatico che fa il paio con le ripetute chiusure forzate del gioco e successivo reload del checkpoint, che comunque sono sparsi in modo piuttosto intelligente.-Comunque sia Chiaro e tondo-: Callisto Protocol non ce la fa. Una trama piatta, un gameplay che di certo non brilla per originalità fanno da sfondo ad un gioco che di sicuro riesce ad intrattenere ma è incapace di regalarci atmosfere uniche e dinamiche memorabili. Inoltre tutta una serie di problematiche tecniche che hanno afflitto il nostro test non ci hanno permesso di goderci appieno questo slavato survival horror. Merita solo una carezzina sulla testa, come quella che si dà a chi ci prova ma avrebbe fatto meglio a fare altro (e soprattutto a non fare troppo lo sborone)
VOTO: 7
👍 : 5 |
😃 : 1