Recensioni di Faraday Protocol

SINTESI DEL GAMEPLAY Il genere mi piace chiamarlo "Gun FPP", dunque un erede spirituale del grande Portal. Però, a parte avere una pistola di mezzo, le similitudini finiscono qui. Il gioco sfrutta poche meccaniche che seguono una logica a "interruttori", e/o anche "elementale" potremmo dire, con due possibili tipi di elementi: un'energia che chiude i circuiti e un'altra che li alimenta, energie che potenzialmente possono anche trasformarsi l'una nell'altra grazie a dei trasformatori. Oltre a ciò ci sono dei veri e propri interruttori da premere per generare dei codici di attivazione. Ovviamente anche qui dei circuiti complicheranno un po' le cose con inferenze a cascata da gestire ma nulla mai di troppo complesso o difficile. In generale infatti il gioco ha una complessità medio-bassa: ci sono FPP molto più difficili di questo e se cercate proprio qualcosa di non troppo difficile questo gioco fa per voi. DIREZIONE ARTISTICA Questo aspetto è molto originale devo dire. L'estetica è uno strano mix tra arte sumero-babilonese, forse anche un po' egizia, e l'art decò: come gli sia venuto in mente di miscelare cose tanto distanti non lo so ma alla fine, perché no? Altro aspetto interessante è la narrazione. Le suggestioni aliene fanno il loro dovere, generano senso di mistero e ciò traina la partita coltivando una curiosità trascinante: non dico altro per non farvi spoiler però il gioco offre una buona narrazione. PRO Meccaniche puzzle divertenti e intuitive, direzione artistica originale e narrazione trascinante. CONTRO Difficoltà non adatta a tutti quei palati che vivono di grandi sfide logiche. Realizzazione tecnica profondamente "indie", non aspettatevi grandi rese video (questo però non vuol dire che l'estetica non sia curata sia chiaro, in quel senso l'estro c'è)